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Tutto sul maxi richiamo di Toyota

Alcuni dei modelli Toyota più diffusi anche sul mercato europeo potrebbero essere afflitti da un problema che rischia di compromettere il funzionamento del quadro strumenti. Interessate 900mila vetture in tutto il mondo

Dopo l’americana Ford, alle prese con un problema alla telecamera posteriore che potrebbe riguardare 1,5 milioni di autovetture, è ora il turno della nipponica Toyota procedere con un maxi richiamo che coinvolge circa 900 mila auto in tutto il mondo.

COSA SAPPIAMO SUL RICHIAMO DI TOYOTA

Secondo quanto scrive il magazine francese di settore L’Argus nella sola Francia il richiamo arriverà a interessare oltre 80.000 auto Toyota. E dovrà sanare un mal funzionamento che rischia di ripercuotersi sul quadro strumenti.

Secondo quanto è dato sapere, il sistema memorizza troppi dati in memoria che rischiano però di comprometterne le funzionalità. Alla fine, lo schermo rischia di non visionare più alcuna informazione o persino di non accendersi.

I VEICOLI INTERESSATI

I veicoli interessati sono: C-HR, Corolla, Corolla Cross, Highlander, RAV4 (inclusa la versione PHEV), Yaris (inclusa la versione GR), Yaris Cross, LBX e LM. Tutti i modelli sono stati prodotti tra il 3 ottobre 2022 e il 22 aprile 2025.

Il malfunzionamento riguarda le versioni dotate di quadro strumenti da 12,3 pollici. Per i modelli ibridi plug-in C-HR e RAV4, viene eseguita un’ispezione preliminare per determinare se il quadro strumenti debba essere sostituito.

Per risolvere il problema, Toyota sta riprogrammando il software. L’operazione richiede di riportare l’auto nei centri specializzati, non essendo stato prevista una patch ad hoc da scaricare, con un tempo di fermo macchina compreso tra 1 e 2,5 ore, a seconda che sia necessario agire solo su software oppure cambiare l’hardware.

L’intervento è gestito dal produttore e i proprietari interessati saranno avvisati nei prossimi giorni tramite posta raccomandata.

IL RICHIAMO DEI PROACE

Qualche settimana fa, ricorda L’Automobile Magazine, Toyota aveva richiamato diversi veicoli utilitari come il Proace City e il Proace City Verso, sia i loro fratelli maggiori, Proace e Proace Verso, per via di un errore di calibrazione nel software della centralina motore (ECU) di alcuni diesel 1.5 e 2.0 D-4D, che dovrebbero essere conformi alla norma Euro 6.2.

La Casa giapponese ha segnalato che potrebbe accadere di non avere l’accensione della spia di malfunzionamento in caso di guasto di uno dei due sistemi antinquinamento: SCR (riduzione catalitica selettiva) o il filtro antiparticolato (DPF).

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