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Tutti i casini di fine anno di Stellantis a Cassino

Il 2025 nell'impianto Stellantis di Cassino si è concluso lo scorso 16 dicembre con l'onta di aver totalizzato il peggior risultato produttivo dal 1972. Un record negativo che si teme possa essere superato già nel 2026: l'anno nuovo partirà con nuovi stop forzati fino a metà gennaio. Numeri, dati e scenari

Sparito da ben quattro anni il doppio turno, l’impianto laziale che Stellantis ha a Cassino, nel sud della provincia di Frosinone, rischia ormai di fare più notizia quando è aperto rispetto a quando resta chiuso: con l’ultimo stop imposto dal 3 al 7 novembre, calcolava il Fatto Quotidiano, si stava involando verso “i 90 giorni di fermo produttivo, ben oltre la metà dei lavorativi nel 2025”. Nel corso dell’anno circa 600 lavoratori sono stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà.

STELLANTIS HA PIANI PER CASSINO?

E ora l’impianto ciociaro di Piedimonte San Germano inizierà l’anno nuovo esattamente come ha finito il vecchio: coi cancelli chiusi. Quella che ormai quasi in modo irriverente è chiamata “pausa natalizia” sarà protratta infatti dal 2 al 16 gennaio.

“Un altro Natale amaro per gli operai di Stellantis”, titola la testata locale Ciociaria Oggi che raccoglie l’ennesimo allarme della Fiom Cgil in merito a “impianti che lavorano a ritmi minimi, un territorio in affanno e la mancanza totale di un piano industriale capace di garantire occupazione e continuità produttiva”.

IN NOVE MESI CROLLO DI OLTRE IL 28 PER CENTO SUL 2024

Da gennaio e settembre, del resto, Cassino ha assemblato appena 14.135 unità tra Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale con un rallentamento del 28,3% rispetto al 2024. Per la precisione, 10.600 Giulia e Stelvio e 3.535 auto col Tridente. La produttività è insomma legata a due marchi storici, amati da milioni di appassionati, ma in forte crisi da tempo, con Maserati alla perenne ricerca di un modo per ritornare in carreggiata. Le versioni Ev della Giulia e della Stelvio arriveranno solo nel 2028 ma se la mobilità elettrica nel frattempo non diventerà più seducente, difficilmente ridaranno slancio al polo laziale.

IL PEGGIOR RISULTATO DAL ’72, MA È IL 2026 CHE RISCHIA DI ESSERE L’ANNUS HORRIBILIS

Quanto al breve periodo, i rappresentanti dei lavoratori temono che al 31 dicembre (data simbolica considerato che l’impianto laziale è fermo dallo scorso 16 dicembre) le vetture sfornate da Cassino saranno poco più di 17mila: se così fosse si registrerebbe “il risultato peggiore dall’apertura dello stabilimento nel 1972”, annotano le testate locali. Ormai sbiaditi i dati del 2023, quando la produzione sfiorò le 49mila vetture.

Apparentemente irraggiungibili, poi, quelli registrati nel 2017 quando, ricordano dal Fatto, i veicoli prodotti furono 135.263. E già si guarda al nuovo anno, il 2026: secondo alcune stime il rischio è che nei prossimi 12 mesi si arrivi a stento a quota 13mila unità.

“Si tratta di numeri che mettono a rischio la sopravvivenza stessa di un territorio che sull’automotive ha costruito il proprio tessuto sociale. Senza nuovi modelli e senza una saturazione degli impianti, il sito di Cassino rischia di diventare un guscio vuoto alimentato solo da chiacchiere e annunci senza progetti concreti”, si legge su LeggoCassino.it che annota: “Non c’è tregua per lo stabilimento Stellantis. Se qualcuno sperava in un brindisi di capodanno capace di invertire la rotta, la realtà del Comitato Esecutivo ha spento ogni entusiasmo: il 2026 inizia esattamente come si era chiuso il 2025, ovvero nel segno degli ammortizzatori sociali e dei cancelli chiusi”.

“Lo stabilimento – veniva invece sottolineato con amarezza da Fim-Cisl nell’ultimo report – ha enormi potenzialità, ma senza un piano chiaro e tempi certi si rischia di prolungare l’incertezza. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large BEV, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025, è stato rinviato senza una nuova data: un rinvio che giudichiamo negativamente, poiché allunga la situazione negativa e aumenta il ricorso massiccio agli ammortizzatori.”

2025 ANNO DI TAGLI (MA LA DIETA È INIZIATA DA TEMPO)

Sempre il Fatto scrive: “Sono iniziati gli esodi incentivati concordati l’11 giugno da azienda e sindacati, tranne la Fiom. Gli esuberi sono 600, le uscite concordate sotto incentivo saranno 250 circa un decimo dei 2.400 dipendenti. Il tutto mentre gli ammortizzatori sociali sono in scadenza”.

Ma allargando lo zoom, come riportava tempo fa Frosinone Today, lo stabilimento Stellantis di Cassino proviene già da un lungo periodo di dieta avendo perso circa 1500 dipendenti negli ultimi quattro anni. Una crisi insomma che viene da lontano e che al momento non sembra avere fine. Per questo si attende il piano industriale – il primo firmato dal nuovo Ceo Antonio Filosa – che il Gruppo dovrebbe presentare entro la prima metà del 2026.

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