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Ryanair Boeing

Tutte le turbolenze tra Ryanair e le agenzie di viaggio

Per le agenzie di viaggio, Ryanair vuole obbligare la clientela a rivolgersi direttamente al vettore per acquisirne i dati personali così da poter vendere i servizi aggiuntivi in concorrenza con gli agenti di viaggio

Non accenna a chiudersi lo scontro tra la Federazione degli agenti di viaggio, Fiavet e Ryanair, con la prima decisa a percorrere la strada dell’azione legale contro il vettore low cost per quella che assume essere una scorretta procedura di acquisto sul sito che, di fatto, impedirebbe l’acquisto della biglietteria della compagnia alle agenzie di viaggio. Ma procediamo con ordine.

FIAVET: RYANAIR OPERA COME MONOPOLISTA

“Posto che in alcune destinazioni il volo diretto è operato esclusivamente dalla compagnia low cost in modo monopolistico e dominante – sbottano dalla Federazione -, per chi lavora nell’intermediazione del turismo è diventato impossibile vendere la biglietteria di questa compagnia.”

Fiavet in particolare accusa Ryanair di aver “attivato un macchinoso sistema di verifica di identità del passeggero. Sul proprio sito – lamentano dalla Federazione – il vettore esplicitamente afferma che le prenotazioni effettuate tramite gli agenti di viaggio possono essere bloccate, motivando l’affermazione con il fatto che non ha alcun accordo commerciale con le agenzie, dimenticandosi che queste operano come mandatarie della propria clientela. Le opzioni che ha inserito il vettore sono di una verifica “rapida” al costo di € 0,59 che prevede un riconoscimento facciale e copia della documentazione di identificazione del passeggero”.

Vengono inoltre sottolineate “le problematiche pratiche del sottoporre il passeggero al riconoscimento facciale (si pensi alla biglietteria acquistata per gruppi come per i viaggi di istruzione), diventano un ostacolo alla possibilità di acquisto per l’agenzia. In più, il controllo “standard” prevede la firma del passeggero per verificarne la sua autenticità, una pratica che richiede al massimo 7 giorni e per la quale è comunque necessaria la copia della documentazione di identificazione del passeggero ed un dispositivo dotato di fotocamera”. Una procedura esclusiva per la biglietteria acquistata tramite le agenzie di viaggio.

LA “CONCONRRENZA SLEALE” AGLI OPERATORI

Memore anche delle procedure ostative da parte del vettore, adottate nel periodo degli annullamenti Covid, oggetto di un pesante provvedimento sanzionatorio da parte dell’Antitrust, FiavetConfcommercio ha deliberato di procedere con una iniziativa “incisiva che possa definitivamente eliminare queste turbative nell’esercizio dell’attività di mediazione, propria dell’agente di viaggio”.

Il Consiglio Nazionale delle Federazione ha assunto all’unanimità la delibera di procedere giudiziariamente nei confronti del vettore per “tutelare i diritti degli agenti di viaggio, e dei loro clienti, di prenotare la biglietteria di Ryanair, rivendicando il diritto di esercitare l’attività di intermediario, mandatario del proprio cliente, un diritto riconosciuto tra le attività tipiche dalla normativa regionale di esercizio delle agenzie di viaggio”.

“Ci occupiamo di questo spinoso tema da anni, in passato abbiamo contestato, con diverse diffide a Ryanair, comportamenti scorretti nei confronti degli agenti di viaggio” dice il Presidente di Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, all’indomani della delibera del Consiglio Nazionale Fiavet. “Nel 2011 Fiavet ha ottenuto una sentenza risarcitoria per diffamazione nei confronti del vettore irlandese, ma ora ci vediamo costretti nuovamente a deliberare un’azione giudiziaria per difendere il diritto sacrosanto di poter acquistare la biglietteria Ryanair”. Secondo il presidente Fiavet-Confcommercio non si può accettare l’estromissione dalla propria attività di intermediazione “e di essere additati come soggetti negligenti o sui quali adombrare sospetti tali da dover verificare l’identità della nostra clientela, come fossimo falsari”.

“È chiaro – dicono da Fiavet – che Ryanair vuole far passare un messaggio denigratorio nei confronti delle agenzie di viaggio con il solo scopo di obbligare tutta la clientela a rivolgersi direttamente al vettore per acquisirne i dati personali per poter poi vendere i servizi ancillari o aggiuntivi, oltre il servizio di trasporto, in palese concorrenza sleale con la categoria degli agenti di viaggio”.

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