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Tutte le rivalità che corrono tra Alitalia e Ferrovie

L'articolo di Angela Zoppo, giornalista di Mf/Milano finanza, su Alitalia e Ferrovie tra cronaca e numeri

Concorrenti. Di più, nemici. I promessi sposi Alitalia e Ferrovie si fanno la guerra da almeno 11 anni, da quando cioè l’alta velocità ha iniziato a sottrarre passeggeri alla tratta Fiumicino-Linate, fino a quel momento considerata la gallina dalle uova d’oro per i conti della compagnia. Nel 2012 l’ad-meteora Andrea Ragnetti (in carica meno di un anno) portò la guerra addirittura nelle stazioni, con plotoni di hostess a pubblicizzare tra i binari l’offerta della Roma-Milano da 99 euro, guerrilla marketing dagli esiti scarsi sui bilanci di Alitalia.

I CONTI DI ALITALIA SECONDO GIURICIN

Secondo una stima di Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’università Bicocca di Milano, in 8 anni i ricavi di Alitalia su quella tratta si sono dimezzati per l’offensiva portata avanti soprattutto dalle Frecce (e successivamente anche da Italo-Ntv). Il calcolo parte dal 2009, anno in cui l’alta velocità è andata a regime.

I NUMERI SULLA FIUMICINO-LINATE

Allora la Fiumicino-Linate portava ad Alitalia 144 milioni di euro di ricavi, che anno dopo anno sono scesi a 77 milioni di euro (stime 2017). Di conseguenza i margini realizzati si sono ridotti da 64 a 18 milioni di euro. La tratta risulta comunque ancora in grado di produrre utili: ben lontani dai 45 milioni di euro del 2009, si calcola che nel 2017 siano scesi a 12 milioni di euro. Sono rimaste alte, invece, le spese operative per gestire il collegamento: 59 milioni di euro, contro gli 80 del 2009.

I DATI SUL CALO DEI PASSEGGERI

Il calo dei passeggeri è stato imponente, anche se in questo caso il calcolo va esteso anche all’intero traffico Fiumicino-Linate e non solo a quello di Alitalia: erano 2,42 milioni l’anno nel 2007, sono ora meno di 1,2 milioni, la metà. Per inciso proprio un ex ad proveniente da FS, Giancarlo Cimoli, insieme a un gruppo di altri manager presi dalle Ferrovie, è stato condannato in primo grado al pagamento di 160 milioni di euro per bancarotta, a causa del profondo rosso della compagnia negli anni della sua gestione (2004-2007). Insomma, un eventuale alleanza col gruppo FS ora guidato da Gianfranco Battisti, dovrà tenere conto anche di questi precedenti.

CHE COSA FANNO I COMMISSARI

Intanto i commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, stanno moltiplicando gli sforzi per far uscire Alitalia dall’impasse e aumentare ancora i ricavi. Tra le iniziative in corso, ce ne sono anche di insolite: Alitalia, infatti, ha chiesto la certificazione al trasporto speciale dei farmaci.

Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza

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