A settembre la produzione della casa automobilistica giapponese Toyota Motor è diminuita dell’8,5 per cento rispetto all’anno prima, a poco più di 949.580 unità; le vendite sono calate invece dell’8 per cento a 923.311 unità. La società – che controlla anche i marchi Daihatsu e Lexus – sta avendo difficoltà a fronteggiare l’aumento della concorrenza internazionale sui veicoli elettrici, non riuscendo a bilanciarne l’impatto con i pur buoni livelli di domanda di modelli ibridi in Nordamerica.
CROLLANO LE VENDITE DI TOYOTA IN GIAPPONE E LA PRODUZIONE IN CINA
In particolare, nei primi nove mesi del 2024 le vendite di Toyota in Giappone, il suo mercato domestico, sono crollate di quasi il 17 per cento a causa dei richiami del modello Prius (un ibrido plug-in) ma anche per via degli scandali sui falsi certificati di sicurezza dei veicoli.
Nello stesso periodo la produzione in Cina, un altro mercato chiave, è diminuita del 18 per cento circa: c’entra, in questo caso, la concorrenza agguerrita dei costruttori locali di auto elettriche come BYD, che si contende con Tesla il primato globale nelle vendite di queste vetture.
LE ESPORTAZIONI
Toyota non sta andando bene neanche nelle esportazioni: nel 2024, finora, quelle in Cina sono scese del 34,9 per cento e quelle negli Stati Uniti del 34,3 per cento; a livello globale, tuttavia, l’export è cresciuto del 10 per cento. Non è chiaro se la società – la più grande produttrice di auto al mondo – potrà trarre qualche beneficio dai nuovi dazi imposti dall’Unione europea sui veicoli elettrici importati dalla Cina.
COME VANNO LE ALTRE CASE AUTOMOBILISTICHE GIAPPONESI
Non sono tempi felici nemmeno per le altre case giapponesi. A settembre le vendite globali di Honda Motor sono infatti diminuite del 14,8 per cento – è il sesto calo mensile consecutivo – e la produzione del 20 per cento.
Nello stesso mese, Nissan Motor ha visto le vendite calare del 4,2 per cento e l’output del 9,8 per cento.