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Unipol

Telepedaggio, che cosa ha deciso il Garante nella guerra fra Unipol e Aspi-Aiscat

Ecco perché l'Antitrust non ha multato Autostrade per l'Italia (Aspi) e Aiscat, come invece chiedeva il gruppo Unipol. I dettagli sulla decisione dell'Agcm

 

Il Garante per la concorrenza, l’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), come emerge dal primo bollettino del 2024, ha deciso di non multare, anzi di non accertare l’infrazione dell’articolo 102 del TUEF, nei confronti di Autostrade per l’Italia (Aspi) e Aiscat, perché la società e l’associazione che riunisce le concessionarie autostradali si sono impegnate a non ostacolare l’ingresso e la piena operatività di concorrenti, attuali e potenziali, anche esteri, sul mercato italiano del telepedaggio.

IL PROCEDIMENTO DELL’AGCM SU ASPI E AISCAT SUL TELEPEDAGGIO

È arrivato così a conclusione il procedimento aperto, nell’ottobre 2022, dall’Agcm per verificare se Autostrade per l’Italia avesse abusato della sua posizione dominante attraverso l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori (Aiscat). La presunta violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea consisteva nell’aver escluso o reso difficoltoso l’ingresso di nuovi fornitori nel mercato del telepedaggio. A sollevare la questione fu la società UnipolTech del gruppo Unipol guidato dall’ad, Carlo Cimbri (nella foto), attiva nella progettazione, sviluppo ed erogazione di servizi innovativi basati su telematica. Aiscat avrebbe ostacolato la diffusione del prodotto Unipolmove, realizzato da UnipolTech, che consente il pagamento elettronico del pedaggio autostradale. Il mercato del telepedaggio vede coesistenza di una triplice tipologia di servizi:

  • il servizio nazionale del telepedaggio nel quale solo Telepass opera da oltre 30 anni sia per i mezzi leggeri che per i mezzi pesanti;
  • il Servizio Europeo di Telepedaggio (SET) attualmente disciplinato dalla Direttiva 2019/520/UE, erogabile sia per i mezzi leggeri che per i mezzi pesanti;
  • il Servizio Interoperabile di Telepedaggio (SIT), il cui accesso è consentito a UnipolT, solo per mezzi pesanti.

LA POSIZIONE DOMINANTE RILEVATA DALL’AGCM

L’Agcm ha voluto premettere, nel suo provvedimento di avvio, che ha individuato una possibile posizione dominante di Aspi, tramite l’associazione Aiscati, nel mercato della gestione autostradale. L’abuso di questa posizione dominante potrebbe generare, a cascata, effetti escludenti anche sul mercato del telepedaggio. Le società chiamate in causa da UnipolTech hanno inoltrato all’Agcm una serie di proposte di impegni che dovrebbero eliminare le criticità concorrenziali sollevate nel provvedimento di avvio.

GLI IMPEGNI ASSUNTI DA ASPI E AISCAT SUL TELEPEDAGGIO

Ma quali sono questi impegni? Il provvedimento dell’AGCM elenca gli impegni proposti da ASPI e AISCAT per superare la presunta infrazione dell’articolo 102 del TUEF:

  1. predisporre procedure di accreditamento e di certificazione dei nuovi apparati per il telepedaggio nazionale che l’operatore Telepass immetterà sul mercato, analoghe a quelle già in essere per gli apparati immessi dai FdS SET e/o SIT-MP già operanti nella rete italiana;
  2. estendere il SIT, attualmente limitato ai mezzi pesanti, anche ai mezzi leggeri;
  3. sollecitare e monitorare il completamento del processo di adeguamento dei varchi e della cartellonistica inerenti al telepedaggio delle concessionarie che ancora non vi hanno provveduto;
  4. estendere le agevolazioni tariffarie attive per Telepass a tutti i Fornitori di Servizi accreditati, in tempi brevi e definiti;
  5. implementare le soluzioni tecnologiche necessarie a minimizzare i problemi di gestione connessi alla fatturazione degli errati transiti per i Fornitori di Servizi accreditati, estendendo al contempo le tempistiche previste per le rettifiche dei transiti anomali, anche in relazione alle pregresse situazioni pendenti;
  6. modificare le clausole dei contratti tra Fornitori di Servizi e concessionarie che potrebbero dare luogo a un trattamento discriminatorio rispetto a Telepass;
  7. estendere l’accesso ai parcheggi “in struttura” alla clientela dei Fornitori di Servizi diversi da Telepass (impegno proposto esclusivamente da ASPI);
  8. aprire di un tavolo di confronto con tutti i Fornitori di Servizi ai fini di analizzare le potenzialità e la fattibilità dell’integrazione del cash back (dovuto in caso di code dovute a cantieri sulla rete di competenza) in fattura o altra forma di collaborazione a riguardo (impegno proposto esclusivamente da ASPI)”.

LA POSIZIONE DI UNIPOLIT E AXXÈS SUGLI IMPEGNI DI ASPI E AISCAT PER IL TELEPEDAGGIO

UnipolT e Axxès hanno sottolineato che gli impegni assunti da ASPI e AISCAT non siano sufficientemente vincolanti ma l’Agcm non ha giudicato condivisibili le loro rimostranze. “Non pare condivisibile l’osservazione di UnipolT, secondo la quale, poiché essa ha già sostenuto gli oneri per l’accreditamento al SET, l’unica possibilità per ripristinare il level playing field sarebbe quella di obbligare Telepass al passaggio al SET, giacché l’intervento dell’Autorità è finalizzato al ripristino di condizioni concorrenziali sul mercato e non alla tutela dei concorrenti – scrive il Garante -. Quanto richiesto da UnipolT appare sproporzionato a perseguire l’obiettivo di una piena apertura del mercato del telepedaggio, anche considerati l’impatto e i disservizi che tale soluzione genererebbe per i clienti finali di Telepass, nonché gli ingenti costi da sostenere per la sostituzione degli apparati in circolazione”.

IL GIUDIZIO DELL’AGCM SUGLI IMPEGNI DI AUTOSTRADE

Gli impegni che ASPI e AISCAT appaiono soddisfacenti all’Agcm perché pur operando solamente per il futuro prevedono “un quid pluris rispetto alle problematiche inizialmente contestate, coprendo aspetti ulteriori emersi nel corso del procedimento come l’accesso ai parcheggi in struttura e l’integrazione del cash back”. Ma non solo, perché il Garante ha potuto constatare che sono “già stati implementati dalle parti, anche in assenza di un provvedimento di accoglimento dell’Autorità, di fatto ponendo fine prima della conclusione dell’istruttoria alle condotte contestate”.

In particolare “gli Impegni 1) e 2) rimuovono i profili di disparità di trattamento in tema di accesso e accreditamento al sistema nazionale di telepedaggio”. L’impegno 3), “atteso che quasi tutte le concessionarie (tra cui ASPI) hanno da tempo completato l’adeguamento di varchi e cartellonistica” appare all’AGCM “idoneo a monitorare e ad accelerarne il completamento da parte delle restanti concessionarie”. L’Impegno 4) “risulta idoneo a superare il profilo di disparità di trattamento con Telepass rispetto alle agevolazioni applicate alla clientela”.

L’Impegno 5) sarebbe, secondo l’AGCM, idoneo “a garantire la riconciliazione automatica e preventiva dei dati, così da minimizzare i casi di addebiti non dovuti, portandole ai medesimi livelli di quelle in uso a Telepass sul sistema legacy”. Gli impegni 6) e 7) proposti esclusivamente da ASPI rispondono alle recriminazioni di “UnipolT successive alla comunicazione di avvio”. Inoltre, l’Impegno 7) è già stato implementato. Infine, con l’Impegno 9), ASPI proporrà l’apertura di un tavolo di lavoro in sede AISCAT con tutti i fornitori di servizi interessati per favorire l’integrazione in fattura “del cash back dovuto in caso di code per cantieri sulla rete di competenza”.

IL PROVVEDIMENTO DELL’AGCM CHIUSO SENZA ACCERTATE LE INFRAZIONI DI ASPI E AISCAT

Le deliberazioni dell’Agcm sono dunque favorevoli ad Aspi e Aiscati. Il Garante chiede “di rendere obbligatori per la società Autostrade per l’Italia S.p.A. e per AISCAT – Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori gli impegni presentati” e decide “di chiudere il procedimento senza accertare l’infrazione”.

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