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Taxi, ecco come l’Antitrust sballotta le Coop dominanti a Roma e Torino

Dopo Roma, Torino. Antitrust in azione nel settore taxi per ridimensionare il potere dominante delle cooperative del settore.

Dopo Roma, Torino. Antitrust in azione nel settore taxi per ridimensionare il potere dominante delle cooperative del settore.

Nel mirino del Garante, dopo il caso Roma raccontato da Start Magazine, ora c’è Torino.

Ecco le ultime novità.

CHE COSA HA DECISO L’ANTITRUST

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato, a seguito di una segnalazione della società Mytaxi Italia, un procedimento istruttorio per possibile abuso di posizione dominante (in violazione degli articoli 102 TFUE e 3 della legge 287/90), ha comunicato oggi l’Autorità.

ECCO LA COOP NEL MIRINO DELL’ANTITRUST

Sotto la lente dell’Authority, in particolare, questa volta è la società di gestione del servizio radio taxi a Torino, Società Cooperativa Taxi Torino, cui aderisce oltre il 90% dei tassisti attivi a Torino.

LE ISPEZIONI

Oggi i funzionari dell’Autorità, con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno eseguito le ispezioni nelle sedi della cooperativa interessata, “ritenuta in possesso di elementi utili ai fini dell’accertamento”.

IL COMUNICATO

Non solo: l’Antitrust ha anche comunicato di aver avviato un procedimento cautelare per valutare la sussistenza dei presupposti per l’adozione di una misura provvisoria volta ad impedire che proseguano le condotte attribuibili alla cooperativa.

IL PROCEDIMENTO

Ma che cosa riguarda di preciso il procedimento? L’azione dell’Antitrust si concentra – si legge nella nota stampa – sulle “clausole contenute nello Statuto della Società Cooperativa Taxi Torino che individuano obblighi di non concorrenza a carico degli aderenti alla cooperativa, nonché le esclusioni di alcuni tassisti soci che hanno violato detti obblighi”.

I DETTAGLI

Gli obblighi di non concorrenza – ricorda il Garante – “sono volti ad impedire l’utilizzo simultaneo da parte dei tassisti aderenti alla cooperativa di più intermediari per la fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda di taxi, vincolandoli a destinare tutta la propria capacità (in termini corse/turno) alla cooperativa stessa.”
In quanto applicati ad una “percentuale maggioritaria dei tassisti in un dato ambito territoriale (come accade a Torino), essi appaiono idonee a impedire o ostacolare l’accesso e lo sviluppo di altri fornitori”, scrivono i vertici dell’Autorità.

IL NUOVO OPERATORE

In particolare ostacolano – sottolinea il Garante – il “nuovo operatore Mytaxi, che offre servizi innovativi di questo tipo e opera secondo un modello di piattaforma “aperta”, nel mercato dei servizi di raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi nel Comune di Torino”. E’ stata la stessa Mytaxi nei mesi scorsi a segnalare un caso Roma la Garante, che ha poi sanzionato le cooperative del settore che operano nella Capitale.

QUI L’APPROFONDIMENTO DI STARTMAG SUL CASO TAXI A ROMA

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