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Stellantis manda Mirafiori in cig. Gli ultimi bluff di Elkann e Tavares

Che cosa ha deciso Stellantis per lo stabilimento di Mirafiori e che cosa ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Quelle di Tavares di Stellantis erano proprio delle scuse: dire che senza la proroga degli incentivi statali per l’acquisto di auto anche elettriche erano a rischio due stabilimenti del gruppo si sono dimostrati appunto una scusa, come da più parti osservato nei giorni scorsi anche su Start Magazine.

Ecco tutte le ultime novità da parte di Stellantis e da parte del governo.

CHE COSA SUCCEDE A MIRAFIORI

Un mese di Cig a marzo per i lavoratori di Mirafiori (della linea Maserati e 500 Bev). Lo fanno sapere i sindacati, facendo riferimento a una comunicazione giunta in mattinata da parte di Stellantis alle organizzazioni sindacali convocate. “La notizia odierna della Cig per un mese intero, che interesserà i lavoratori di Mirafiori, è un segnale della continuazione del periodo di sofferenza per Mirafiori”, ha detto il segretario territoriale Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo.

L’ANNUNCIO DELLA FISMIC CONFSAL SU STELLANTIS

“Noi siamo ben consapevoli del piano strategico in corso di Stellantis, che ha sempre affermato di puntare su Mirafiori, ma constatiamo con dispiacere il periodo di difficoltà che sta affrontando il sito in questo momento, in particolare la carrozzeria; difficoltà che noi cercheremo di gestire al meglio per attutire al massimo le ricadute sui lavoratori e sui loro salari”, ha detto Rinaudo, auspicando che “l’intervento del Governo, con il nuovo piano incentivi, coadiuvi la ripresa del mercato”. Urge “accelerare l’azione del Governo, e serve una collaborazione in sinergia con la Regione, per tutelare il territorio”, ha concluso.

LE PAROLE DI MELONI

Tiene il punto il governo Meloni. “Siamo interessati a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro. Siamo molto attenti al campo dell’automotive” ma “il rapporto deve essere equilibrato”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia MELONI, in un punto stampa a Tokyo. “Ho letto di alcune dichiarazioni di Tavares sugli incentivi: non ho trovato questa intervista, ma mi sarebbe sembrato curioso: penso che l’ad di una grande società sappia non pensi che gli incentivi di uno Stato non possono essere rivolti a un’azienda nello specifico e penso che si sappia che abbiamo appena investito un miliardo di euro circa sugli ecoincentivi. Quello che ho letto mi è parso abbastanza bizzarro”, ha spiegato. “Siamo sempre disponibili e aperti a tutto quello che può produrre posti di lavoro in Italia. Se invece si ritiene che produrre in altri paesi dove c’è un costo di produzione inferiore sia meglio, non posso dire niente, però non mi si dica che l’auto prodotta è italiana e la si venda come italiana”

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