Ce l’ho, ce l’ho, mi manca. I primi giorni di Stellantis, il gruppo auto che nasce dalla fusione tra Psa e Fca, saranno caratterizzati dalla conta dei doppioni, mentre si prenderà consapevolezza di quello che manca all’una e all’altra casa auto per riuscire a riavvivare un mercato messo in crisi dal Covid.
La fusione entrerà in vigore sabato 16 gennaio e i due gruppi sperano di ottenere 5 miliardi di euro di risparmio all’anno su strategie congiunte di logistica, ricerca, servizi o ricambi. Cura snellente in vista? La cosa preoccupa i sindacati, anche d’Oltralpe. Certo è che i doppioni non mancano, secondo uno studio di Syndex commissionato dal sindacato francese Cfdt.
I DOPPIONI RIPETUTI: I CENTRI DI RICERCA
Partiamo dai doppioni che preoccupano di più in Francia con la nascita di Stellantis. Psa ha tre centri di ricerca e sviluppo in Francia, a Sochaux, Vélizy e Carrières-sous-Poissy. Dopo la fusione ci saranno numerosi centri di ricerca e sviluppo sparsi nel mondo, secondo lo studio di Syndex: in Germania, Italia, Brasile, Argentina, India, Cina e Marocco.
Quale dei centri prevarrà nelle diverse aree di competenza? A chiederselo Christine Virassamy, delegata sindacale di Cfdt.
LA PREOCCUPAZIONE PER LO STABILIMENTO DI RENNES
Preoccupazioni anche sul fronte degli stabilimenti di produzione. In Francia ci si preoccupa soprattutto della sede di Psa di Rennes-La-Janais: l’impianto contava fino a 14.000 dipendenti e oggi sono solo 1.600.
Sebbene la direzione ha assicurato che non sono programmati nuovi licenziamenti, i sindacati sono consci del fatto che in Europa ci sono 3 stabilimenti diversi per costruire Suv. Qualcuno salterà?
LA PAURA DI CFDT
La paura della sigla sindacale di Psa non è solo la chiusura, ma anche il calo di produzione degli stabilimenti francesi.
Gli 8 milioni di veicoli che Stellantis produrrà dovranno essere distribuiti su 49 unità produttive dislocate in vari paesi d’Europa. Attualmente, però, i livelli di utilizzo dei siti italiani di Fca si aggirano intorno al 45%, mentre per gli stabilimenti di produzione francesi i livelli di produzione sono superiori al 100% (in 3 o 4 team). Si trasferirà agli impianti Fiat parte dei volumi francesi?
LE RICHIESTE DEL SINDACATO FRANCESE
Qualunque sia la scelta, per i sindacati, è prioritario mantenere gli attuali posti di lavoro. “Per noi lo Stato e PSA hanno il dovere di garantire il mantenimento dei posti di lavoro e l’aumento dei volumi di attività sia nella produzione che nella ricerca e sviluppo. I dipendenti di tutti i siti Psa hanno partecipato alla riduzione dei costi, alla compattazione, alla riduzione dell’impronta immobiliare e all’abbassamento del conto salariale attraverso piani di partenza volontaria … ma non possiamo chiederglielo continuare senza una gestione equa”, ha detto la sindacalista Christine Virassamy, aggiungendo: “Sappiamo anche che il governo italiano ha prestato denaro a Fca e che non accetterà tagli gratuiti in Italia”.