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Sorpresa: Anas critica lo stato delle strade italiane

Che cosa ha detto l'amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, sullo stato delle strade italiane. Denuncia o autocritica? 

Caro direttore,

ti scrivo di rientro dall’evento sugli 80 anni di Anie che, forse non tutti sanno, rappresenta, nel Sistema Confindustria, oltre 1.100 imprese ad alta e medio-alta tecnologia attive nelle filiere dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica e i General Contractor industriali.

Sarò onesto con te: benché il traguardo anagrafico fosse significativo e il parterre di rilievo (tra gli ospiti anche l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, già presidente del Cnr) mi sono rifugiato all’Auditorium della Tecnica – Confindustria più per sfuggire alla calura romana ormai pienamente estiva che non nella speranza di proporti qualcosa.

E infatti ho seguito abbastanza disinteressato mescolandomi tra la platea sonnecchiosa. Almeno fino all’intervento del nuovo amministratore delegato di Anas (gruppo che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale ) Claudio Andrea Gemme (ex presidente dell’Anie tra l’altro) che, da buon genovese, con la spigolosità classica del ligure che non le manda a dire ed è abituato a esporre la situazione senza imbellettarla (il termine dialettale esatto dovrebbe essere “rustegu” ma chiedi conferma al tuo collega Terzano), ha risvegliato la sala dal torpore dicendo, testuali parole: “Le nostre strade sono un disastro”.

Spiazzato pure lo scafato Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc, chiamato a moderare l’evento che ha provato a uscirsene con una battuta (“se lo dice lei…”). Già, lo dice proprio il numero 1 dell’Anas. Sorprende, anzi, non aver letto finora alcuna agenzia in merito (almeno nel momento in cui ti mando questa missiva), perché se il capo azienda di Anas dice in un convegno che le strade italiane sono un disastro, direi che abbiamo un titolo. ma quanto pare i tanti giornalisti presenti a quell’ora sognavano già il pranzo e non seguivano con la dovuta attenzione le dichiarazioni dei conferenzieri. Peccato per loro.

A ogni modo, dato che Claudio Andrea Gemme ha lanciato il sasso nello stagno vorrei far notare prima che l’acqua torni tranquilla che sarebbe troppo comodo rubricare il tutto all’intervento estemporaneo di chi guida il gruppo soltanto da tre mesi e non ha dunque ancora avuto modo di lasciare la propria impronta. Perché se è vero che il top manager vanta un passato ai vertici di Ansaldo Sistemi Industriali; Arsenal e Fincantieri Infrastructure, è altrettanto vero che è entrato in Anas nel 2009 comecConsigliere di amministrazione (precedentemente ricopriva lo stesso ruolo in Sogei) fino al 2011, diventando poi presidente di Anas dal 2018 al 2021, con l’incarico anche di commissario per il Piano Cortina 2021. Se “le nostre strade sono un disastro” come ammette con encomiabile trasparenza, magari sarà anche una severa, forse troppo severa, autocritica. O no?

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A ogni modo lo ringrazio per averci dato qualcosa di cui parlare: ci vorrebbe un Claudio Andrea Gemme in ogni convegno, soprattutto quando le notizie scarseggiano.

Cari saluti

Claudio Trezzano

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