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Tavares

Perché il sindacato americano tampona Stellantis, Ford e Gm

Il sindacato americano United Auto Workers potrebbe indire uno sciopero contro Stellantis, Ford e General Motors. Motivo: le trattative sul nuovo contratto sindacale. Ma ci sono frizioni anche sul passaggio all'elettrico. Tutti i dettagli.

Lo United Auto Workers (UAW), il sindacato americano degli addetti al settore automobilistico, potrebbe indire la settimana prossima uno sciopero contro le tre grandi case di Detroit, un tempo il polo principale dell’industria dell’auto negli Stati Uniti: ovvero Ford, General Motors e Stellantis, che controlla il marchio Chrysler pur avendo sede nei Paesi Bassi ed essendo di origine italo-francese.

PERCHÉ L’UAW CHIAMA LO SCIOPERO

Il motivo del possibile sciopero è la scadenza imminente, il 14 settembre prossimo, del contratto sindacale con le tre società. Il presidente dell’UAW, Shawn Fain, ha detto che le trattative per il rinnovo stanno procedendo “troppo lentamente” e che il comportamento delle Big Three è “inaccettabile”.

L’UAW metterà ai voti lo sciopero la settimana prossima e comunicherà i risultati della consultazione entro il 24 agosto. Come spiega Quartz, si tratta di una pratica standard durante le negoziazioni contrattuali perché permette al sindacato di chiedere agli iscritti un’interruzione del lavoro e aumentare la pressione sulle aziende. Lo sciopero potrebbe anche non verificarsi, anche se di solito la stragrande maggioranza dei 150.000 membri dell’UAW vota a favore.

LE RICHIESTE DEL SINDACATO

Le richieste contrattuali dell’UAW per il 2023 sono le seguenti:

  • un aumento salariale del 46 per cento in quattro anni
  • settimana lavorativa di trentadue ore pagate a quaranta ore
  • eliminazione delle fasce di retribuzione e dei benefit
  • pensione e copertura sanitaria per i pensionati
  • un aumento significativo della retribuzione dei pensionati
  • ripristino degli adeguamenti al costo della vita
  • diritto di sciopero per la chiusura degli impianti
  • programma di protezione delle famiglie lavoratrici
  • contrasto agli abusi sui lavoratori interinali
  • più tempo libero retribuito

LA RISPOSTA DI STELLANTIS

In una lettera ai dipendenti datata 11 agosto e pubblicata da Reuters, il direttore operativo di Stellantis, Mark Stewart, ha scritto che un patto contrattuale dovrebbe basarsi sul “realismo economico”. Il presidente dell’UAW, però, pensa che la dirigenza di Stellantis “abbia scelto di sputarci in faccia” e ha detto che l’azienda vuole tagliare la copertura sanitaria e i contributi ai fondi pensionistici.

Il sindacato ha inoltre accusato le grandi case automobilistiche di Detroit di ricompensare i vertici aziendali e gli investitori con somme gigantesche, anziché remunerare i lavoratori. Shawn Fain ha dichiarato che negli ultimi dieci anni le tre aziende hanno realizzato profitti per 250 miliardi di dollari in Nordamerica, e per 21 miliardi nella prima metà del 2023.

L’IMPATTO ECONOMICO DELLE RICHIESTE DEL SINDACATO

In un comunicato, Ford ha dichiarato che “l’ampiezza e la portata delle richieste” del sindacato “minaccerebbero la nostra capacità di fare ciò che è giusto per il beneficio di lungo termine del team”. Secondo una stima riportata da Bloomberg, la proposta dell’UAW farebbe triplicare i costi del lavoro per le tre case automobilistiche a 150 dollari l’ora, per una spesa complessiva di 80 miliardi di dollari.

LO SCONTRO SULLA TRANSIZIONE ALL’ELETTRICO

Un ulteriore elemento di frizione tra le case automobilistiche e l’UAW è la transizione alla mobilità elettrica. Le società hanno investito cifre enormi nelle nuove tecnologie e nelle materie prime per le batterie. Il sindacato, però, teme la perdita di molti posti di lavoro perché i veicoli elettrici contengono poche parti mobili rispetto alle auto tradizionali e dunque necessitano di meno manodopera.

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