Oltre 50mila lavoratori a braccia conserte. Per la prima volta dal 2007, i dipendenti della casa automobilistica General Motors hanno indetto uno sciopero, a partire dalla mezzanotte di lunedì 16 settembre.
Per ogni giorno in cui il lavoro sarà fermo, General Motors potrebbe perdere fino a 50 milioni di dollari. Ecco i dettagli.
NUMERI IN CRESCITA
General Motors lo scorso anno ha registrato profitti per 8,1 miliardi di euro a livello globale, crescendo in modo esponenziale in Nord America.
STABILIMENTI INUTILIZZATI
Nonostante l’andamento positivo, l’azienda tiene ancora inutilizzati tre stabilimenti negli Stati Uniti. La causa è da ricercare nella crisi che vive il settore mobilità, con la domanda di veicoli sempre più bassa.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Il sindacato United Automobile Workers, in questi mesi, visto l’andamento finanziario positivo, ha chiesto a General Motor di alzare i salari dei dipendenti, riaprire gli impianti inattivi, creare nuova forza lavoro e ridurre la differenza tra retribuzione per i nuovi assunti e i lavoratori veterani (ai nuovi, in particolare, GM chiede un contributo maggiore per i costi di assistenza sanitaria e maggiore flessibilità).
IL PIANO DI GENERAL MOTORS
Alle richieste, GM ha risposto con un piano di rilancio e ha promesso nuovi investimenti per 7 miliardi di dollari negli stabilimenti Usa e 5.400 nuovi posti di lavoro. Nel piano anche aumento dei salari e nuovi benefici per i dipendenti.
PERCHE’ SI SCIOPERA
Un piano visto solo come contentino dal sindacato, che ha deciso comunque di far scioperare i dipendenti della casa auto.
“Oggi siamo forti e diciamo con una sola voce che stiamo sostenendo i nostri membri e i diritti fondamentali delle persone della classe operaia in questa nazione”, ha detto Terry Dittes, vicepresidente del sindacato, dopo l’incontro.
LA RISPOSTA DI GM
“Abbiamo presentato una buona offerta che migliora i salari, i benefici e aumenta i posti di lavoro negli Stati Uniti in modi sostanziale, ed è deludente che la i dirigenti di United Automobile Workers abbiano deciso di scioperare”, ha detto la società domenica. “Abbiamo negoziato in buona fede e con un senso di urgenza. Il nostro obiettivo rimane quello di costruire un futuro forte per i nostri dipendenti e la nostra attività”.
UAW INDAGATA
Intanto, sui colloqui tra GM e il sindacato, scrive The New York Times, pesa l’ombra di un’indagine che vede protagonista proprio United Automobile Workers, i cui dirigenti sono accusati di corruzione e di utilizzo dei fondi sindacali per viaggi sontuosi e spese personali. Tra gli indagati c’è il presidente Gary Jones e almeno due dirigenti di Fiat Chrysler.
INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA CRUCIALE PER ECONOMIA USA
Nonostante l’industria automobilistica sia in crisi ed è ben lontana dalle dalle performance occupazionali degli anni ’70, rimane cruciale per l’economia americana. Oggi si contano circa 220.000 persone che lavorano per fabbricare automobili. Secondo l’Alleanza dei produttori di auto, l’ industria automobilistica crea, in tutta la sua catena, 9,9 milioni di posti di lavoro e rappresenta storicamente circa il 3% del prodotto interno lordo.