Annunciato quattro anni fa e giunto sul mercato con due anni di ritardo sui tempi, ora Cybertruck sarà nuovamente costretto a tornare ai box. Pare paradossale, ma è così. Il buffo e giocattoloso (all’aspetto) fuoristrada elettrico di Tesla sta infatti manifestando problemi ai pedali.
PERCHE’ TESLA RICHIAMA CYBERTRUCK
A quanto è dato sapere i modelli interessati sono 3.878 Cybertruck, non pochi considerato che Tesla ha appena iniziato la distribuzione nel Nord America. Il debutto sul mercato lo si ha avuto agli inizi di dicembre ed è stato risibile: appena 12 i modelli consegnati a coloro che avevano versato 100 dollari per il pre-ordine.
Per questo, sebbene non esistano cifre di vendita ufficiali, almeno fin qui, questi circa4mila modelli dovrebbero quasi certamente rappresentare buona parte dei veicoli distribuiti finora.
Si tratta di modelli che hanno evidenziato un difetto nel modo in cui è stato fissato il punto d’appoggio del piede sul pedale dell’acceleratore, che potrebbe portare il pedale a bloccarsi e a far accelerare senza controllo il veicolo, aumentando così il rischio di incidenti.
I proprietari dei Cybertruck riceveranno nelle prossime settimane una lettera che li avviserà del richiamo con le indicazioni sulle officine che forniranno il servizio a titolo gratuito. Non è la sola grana per questo curioso veicolo dato che, come Start aveva riportato sul finire dello scorso anno, le curiose fogge del mezzo e la scelta dei materiali usati per la carrozzeria potrebbero impedirgli l’omologazione in mercati più restrittivi, come per esempio quello europeo.
VEDREMO MAI IL CYBERTRUCK IN EUROPA?
Barend Wolf, responsabile della divisione Tecnologia dei veicoli presso il Deutschen Verkehrssicherheitsrat, il consiglio tedesco per la sicurezza stradale, intervistato dallo Spiegel, è stato piuttosto ferale: “a nostro avviso il Tesla Cybertruck nella sua forma attuale e senza modifiche importanti non è immatricolabile in Germania”.
Un altolà che si trascinerebbe quasi certamente dietro una bocciatura comunitaria, perché difficilmente le norme nazionali sono più restrittive: il vero collo di bottiglia è infatti la direttiva Ue.
L’aspetto fuori dall’ordinario che rende Cybertruck un enorme giocattolo più simile all’auto di Batman o di Robocop che non un pick up vero e proprio, l’esoscheletro in acciaio inossidabile antiproiettile e i tanti spigoli vivi della carrozzeria pongono più di un interrogativo sulla compatibilità con le ferree norme per l’omologazione Ue. Ma per il momento Elon Musk dovrà preoccuparsi del pedale dell’acceleratore.