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Tutte le ultime sbandate di Renault

Renault ha diffuso oggi i risultati del primo trimestre del 2022, negativi per ricavi e veicoli venduti. Intanto, le autorità francesi hanno emesso un mandato di cattura internazionale per l'ex-Ceo, Carlos Ghosn

La casa automobilistica francese Renault ha comunicato oggi i risultati del primo trimestre del 2022. I veicoli venduti sono stati 552mila, il 17,1 per cento in meno rispetto al primo trimestre del 2021. La vettura più performante in Europa, in termini di volumi venduti, è stata la Dacia Sandero.

I ricavi sono ammontati a 9,7 miliardi di euro, con un calo del 2,7 per cento su base annua.

Renault ha detto però che alla fine di marzo gli ordini in Europa erano al livello più alto degli ultimi quindici anni, pari a 3,9 mesi di vendite.

LA SITUAZIONE IN RUSSIA

Le entrate di Renault Russia e di AvtoVAZ (il produttore automobilistico russo che possiede il marchio Lada, parte del gruppo Renault) sono state di 0,9 miliardi di euro, il 15,7 per cento in meno su base annua: la performance risente dell’invasione dell’Ucraina, ordinata dal governo russo il 24 febbraio scorso.

Più nello specifico, AvtoVAZ ha contribuito per 527 milioni di euro (-23,1 per cento) e Renault Russia per 367 milioni (-2,1 per cento).

Se si escludono le attività di AvtoVAZ e Renault Russia, i ricavi del gruppo nel primo trimestre del 2022 sono stati di 8,9 miliardi, l’1,1 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.

IL COMMENTO DEL CFO PIÉTON

Thierry Piéton, direttore finanziario del gruppo, ha spiegato che il problema risiede nelle condizioni del mercato, gravato dalla carenza di semiconduttori (che si protrae ormai da molto tempo), dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina.

A causa della crisi dei semiconduttori, Renault prevede una perdita produttiva di 300mila veicoli nell’intero 2022, soprattutto nella prima metà dell’anno.

IL MANDATO DI CATTURA PER GHOSN

Intanto, le autorità francesi hanno emesso un mandato di cattura internazionale per Carlos Ghosn, ex-amministratore delegato dei gruppi Renault e Nissan. Un suo portavoce ha detto a Reuters che Ghosn è “sorpreso” dalla notizia perché “ha sempre collaborato con le autorità francesi”.

Ghosn è accusato di aver trasferito illegalmente 15 milioni di euro di fondi di Renault (il governo francese ne è azionista con il 15 per cento) attraverso la società omanita di distribuzione veicoli Suhail Bahwan Automobiles e di averli utilizzati per scopi personali: ad esempio per l’acquisto di un grande yacht.

Ghosn era stato arrestato nel 2018 in Giappone per illeciti finanziari; liberato su cauzione, fuggì in Libano.

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