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Rc Auto, perché Urso tampona le assicurazioni. Ma tutti tamponano il suo Preventivatore

Entrato formalmente in funzione nel 2023, il Preventivatore Pubblico continua a non funzionare realmente. Risultato? I prezzi delle assicurazioni Rc Auto non smettono di aumentare. Dagli scranni del governo Urso si lamenta, ma sia l'Ivass sia le associazioni a tutela dei consumatori si aspettano proprio dal Mimit un intervento serio sul Preventivass

Il governo Meloni non è soddisfatto della continua crescita dei prezzi delle assicurazioni Rc Auto. O forse non è soddisfatto dell’efficacia delle misure adottate finora per provare a calmierare i prezzi. A dirlo è lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

COSA HA DETTO URSO SUI PREZZI RC AUTO

Urso borbotta da tempo contro gli assicuratori sui prezzi RcAuto. Esattamente un anno fa, nella giornata del 27 giugno, si svolse una riunione a Palazzo Piacentini – sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – della Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi, il consesso istituito con il Decreto Trasparenza – che ha rafforzato i poteri di monitoraggio e di verifica del Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.

Dopo 12 mesi, però, si è punto e a capo, con Urso che si limita a manifestare la propria insoddisfazione: “Ci aspettavamo una più sensibile riduzione delle polizze”. Non è arrivata. L’esecutivo intende reagire in qualche modo? Non al momento, preferendo restare alla finestra ad attendere un cambio della situazione: “ci aspettiamo – ha chiosato ieri laconicamente il titolare del dicastero delle Imprese – che questo avvenga nei prossimi mesi”. Questo il rimbrotto che Urso ha fatto ieri, mercoledì 2 luglio, dal palco dell’assemblea dell’Ania, l’Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici, alla categoria.

Del resto secondo il ministro il governo ha fatto tutto ciò che era in suo potere. “Abbiamo affrontato la questione delle Rc Auto come dovere istituzionale di tutelare i consumatori mirando a eliminare restrizioni non essenziali e favorendo maggiore competitività agli operatori sia nell’accesso al mercato che nella gestione delle attività”- ha ribadito ricordando l’incontro del giugno scorso con Mr. Prezzi – Per quanto riguarda la responsabilità civile auto dopo le riunioni introduttive dello scorso anno organizzato dal Mimit, sotto la supervisione del garante dei prezzi, sono state tenute ulteriori consultazioni con istituzioni e stakeholder con l’obiettivo di individuare interventi per migliorare la dinamica competitiva anche attraverso meccanismi normativi che contrastino le frodi”.

IL BUCO NELL’ACQUA DI PREVENTIVASS

Ma secondo gli addetti ai lavori lo strumento più idoneo ci sarebbe già, peccato però che non sia mai entrato realmente in funzione. Si parla del Preventivass, anche noto con un altro nome – ugualmente cacofonico – Preventivatore Pubblico. Sebbene sia operativo da più di due anni nel tentativo di evidenziare la liberalizzazione del mercato con una rapida comparazione dei preventivi, così da permettere ictu oculi agli automobilisti di individuare le offerte maggiormente vantaggiose, “l’innovativa applicazione web sviluppata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dall’Ivass” (questa la definizione ufficiale tratta dal sito dell’app) almeno al momento non ha certo frenato la corsa ai rincari.

Scriveva in merito, qualche tempo fa, Quattroruote: “Il problema è che solo dieci compagnie (il 22% del totale) inseriscono sconti RC Auto, su prezzi altissimi; inoltre, lo strumento non formula offerte per le garanzie accessorie (Furto e incendio, Grandine e altre)”. Problemi ben noti anche all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni che già due anni fa con una lettera indirizzata alle compagnie, aveva richiamato le compagnie ai loro doveri dopo che l’esame dei siti delle assicurazioni aveva permesso di riscontrare modalità di adesione parecchio disomogenee. Sono trascorsi 24 mesi: cos’è cambiato?

L’IVASS TAMPONA PREVENTIVASS

Nulla, dato che è lo stesso presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, a denunciare l’inutilità del Preventivatore Pubblico in occasione della presentazione della relazione annuale del 19 giugno: “Il servizio di comparazione del costo delle polizze Rc Auto, entrato a regime nel 2023, ha elaborato negli ultimi dodici mesi quasi 80 milioni di preventivi, in gran parte richiesti dalla rete degli intermediari. Continuiamo a rilevare uno scarto significativo tra i prezzi esposti su Preventivass e quelli, più bassi, poi effettivamente pagati dai consumatori. Dal punto di vista del singolo cliente, la possibilità di ottenere uno sconto rispetto a un prezzo di riferimento può sembrare un dato positivo; in realtà, il fatto che i prezzi reperiti sul comparatore ufficiale spesso non corrispondano alle offerte effettivamente disponibili sul mercato non giova al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e concorrenza che sono alla base della legge”.

Lo strumento continua poi a essere castrato dall’assenza di informazioni fondamentali, come ha ricordato Signorini: “non è attualmente possibile offrire su Preventivass, accanto alla copertura base obbligatoria e a un piccolo numero di clausole aggiuntive, le garanzie accessorie più utilizzate (come incendio, furto, assistenza stradale), che interessano gran parte della clientela. Questi inconvenienti potrebbero essere superati con mirati adattamenti normativi. Infine, continuiamo a riscontrare che lo strumento non è conosciuto a sufficienza dal pubblico. Vorrei incoraggiare la clientela assicurativa a sfruttarlo appieno anche in modo diretto: più sono i consumatori che se ne avvalgono, maggiore può diventare per le compagnie l’incentivo a vederlo come uno strumento concorrenziale. Il baluardo più efficace contro aumenti ingiustificati dei prezzi è un consumatore informato e attento”.

L’RC AUTO CONTINUA A SALIRE

Risultato? A giudicare dagli stessi dati forniti dall’Ania ieri, mercoledì 2 luglio, i prezzi dell’RC Auto non hanno mai smesso di crescere, indipendentemente dagli “sforzi” del governo. Si legge infatti nella relazione: “Per quanto riguarda l’ultimo biennio (2023-2024), si desume da IPER che il prezzo medio r.c. auto delle sole autovetture è aumentato in media del 13,7%, passando da 358 euro nel 2022 a 407 euro nel 2024 (+6,3% l’incremento medio del 2023 e +6,9% quello del 2024)”.

Solo “nel I° trimestre del 2025 si registra il primo rallentamento degli aumenti: il prezzo medio, pari a 410 euro”, è comunque cresciuto del 4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024, ma “con un tasso di crescita su base annua inferiore rispetto a tutti quelli osservati a partire dal II° trimestre del 2023. Va, inoltre, evidenziato che rispetto al trimestre precedente (ottobre-dicembre 2024) si è registrata una variazione negativa (-1,7%)”, sottolineano dall’Ania.

E, ancora: “I dati di IPER del I° trimestre 2025 vengono altresì confermati in modo puntuale anche dai risultati dell’ultimo monitoraggio trimestrale dei premi medi r.c. auto di ANIA da cui si evince che nel mese di marzo 2025, il prezzo medio della copertura prima delle tasse aumenta del 4,8% e il premio medio (senza le imposte ed escludendo il contributo al Servizio Sanitario Nazionale) è pari a 350 euro. In particolare, il premio medio delle autovetture ha registrato a marzo 2025 un aumento del 4,7% rispetto allo stesso mese del 2024, quello dei motocicli del 9,6% mentre quello dei ciclomotori mostra un aumento pari all’8,0%”.

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI TAMPONANO URSO

Sulla Stampa Massimiliano Dona, numero 1 dell’Unione Nazionale Consumatori si chiede ironicamente: “Il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso all’assemblea dell’Ania ha dichiarato che sull’Rc auto si aspettava un più sensibile riduzione delle polizze e che si aspetta che questo avvenga nei prossimi mesi. A che titolo? In base a quali provvedimenti del Governo è lecito aspettarsi una riduzione dei prezzi delle polizze?”

Quindi si aggiunge al corteo di coloro che vorrebbero rottamare il Preventivatore Pubblico (in realtà l’associazione è stata tra le prime, già due anni fa, a denunciarne le storture): “ci aspettavamo che il Mimit ponesse immediatamente rimedio al Preventivass, il comparatore pubblico che, a differenza del precedente, si limita a comparare i preventivi riferiti alla copertura base obbligatoria, senza possibilità di aggiungere le garanzie accessorie più utilizzate, dall’incendio al furto, dall’assistenza stradale agli eventi atmosferici, ossia quelle che interessano gran parte della clientela, rendendo il suo utilizzo inutile e inadeguato”. “Senza una seria possibilità di confrontare i prezzi delle polizze in modo completo e affidabile – chiosano dall’Unione Nazionale Consumatori – non vi può essere vera concorrenza e, quindi, una riduzione dei prezzi”.

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