Continua l’anno nero per Porsche Automobil Holding, controllata dalle famiglie Porsche e Piech causato dalla crisi attraversata da due dei principali marchi automobilistici tedeschi nel portafogli, Porsche e Volkswagen.
COME VANNO GLI AFFARI PER PORSCHE AUTOMOBIL HOLDING
La holding possiede il 12,5% di Porsche Ag, che ha come altro azionista di riferimento il gruppo Volkswagen Group, sempre nel portafogli della società delle famiglie Porsche e Piech che ne detengono il 31,9% delle azioni e il 53,3% dei diritti di voto.
Porsche Automobil Holding ha registrato nei primi nove mesi un calo dell’utile di gruppo di 900 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 1,6 miliardi di euro. Tuttavia viene pure sottolineato il fatto che l’indebitamento netto del principale azionista di Volkswagen è diminuito del tre per cento, raggiungendo i cinque miliardi di euro.
I VENTI DI GUERRA SOSPINGONO ALTRI AFFARI?
Non proprio un fulmine a ciel sereno per Porsche Automobil Holding che, stante la situazione della propria scuderia sportiva e del gruppo di riferimento Volkswagen aveva già dimezzato l’utile semestrale e tagliato drasticamente le previsioni per l’intero 2025, con un risultato netto rettificato del Gruppo al netto delle imposte compreso tra 1,6 e 3,6 miliardi di euro (in precedenza: tra 2,4 e 4,4 miliardi di euro) e un indebitamento netto sempre compreso tra 4,9 e 5,4 miliardi di euro.
I risultati sui primi nove mesi sono stati però l’occasione per ribadire che la holding delle famiglie Porsche-Piëch intende investire nel settore della Difesa, cavalcando l’onda dell’aumento della spesa militare nel Vecchio continente (in particolare in Germania) a fronte delle turbolenze registrate tanto a Est con Mosca quanto a Ovest con Washington, dato che Donald Trump agli occhi europei appare come un alleato non troppo affidabile e desideroso di correre in loro soccorso in caso di guerra.
LE DICHIARAZIONI DI HANS DIETER POTSCH
“Nel nostro percorso verso una piattaforma di investimento diversificata, monitoriamo attentamente i settori della capacità di difesa, della sicurezza e della resilienza europea – aveva dichiarato ancora lo scorso agosto il presidente Hans Dieter Potsch – Per quanto riguarda gli investimenti di portafoglio, il nostro obiettivo è aumentare il nostro coinvolgimento nei settori della difesa e correlati, mantenendo al contempo il nostro focus principale sulla mobilità e sulla tecnologia industriale”.
LA PIATTAFORMA BELLICA
Non un inedito per i marchi automobilistici tedeschi nel portafogli della holding. Volkswagen gestisce già infatti una joint venture con Rheinmetall (il principale produttore di armamenti in Germania) per i veicoli militari, mentre Porsche SE ha investito milioni nel produttore di droni Quantum Systems. Ora si punterà soprattutto sulla tecnologia di frontiera: sorveglianza satellitare, sistemi di ricognizione e cybersicurezza.







