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Troppo affollata la carrozza delle polemiche

Le opposizioni deragliano (in primis Renzi) sul ministro dei Trasporti, Salvini, per la giornata zeppa di ritardi dei treni. E il dicastero retto da Salvini risponde per le rime pure a Renzi… La nota di Sacchi

Un guasto tecnico all’alta velocità, ritardi a cascata e la colpa di chi è? Di Matteo Salvini, ministro di Infrastrutture e Trasporti. Mai si era visto in Italia di fronte ad altri incidenti anche più gravi accaduti con altri governi in passato personalizzare a tal punto da fare il nome del titolare del settore. Ma è tutto un “abbasso Salvini”, secondo una sinistra che dopo essere andata a sbattere sulle fosche previsioni per il caso Sala ora si butta sulla trincea dell’opposizione ferroviaria.

“Non si era visto, ad esempio, un abbasso Monti”, posta su X il senatore della Lega, Claudio Borghi. Contro il titolare del Mit, vicepremier e leader della Lega si scatena, invece, una vera e propria batteria di dichiarazioni, da Elly Schlein a Giuseppe Conte a Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni a Matteo Renzi. Il leader di Iv sembra il più scatenato di tutti proprio nel giorno dell’inaugurazione del suo “centro che guarda a sinistra” tira fuori persino la categoria non politologica e certamente non moderata della “sfiga, che porta Salvini”.

Queste ed altre amenità all’attacco di Salvini registrano le agenzie di stampa. Una strategia evidentemente rodata che aveva già preso piede nei mesi scorsi con post di singoli parlamentari di sinistra che stigmatizzavano: oggi ho preso il treno e ho avuto un’ora di ritardo. Cose così, della serie “chissene”, forse chissà anche in Svizzera.

Ma quella di ieri è stata realmente una giornata nera. Come è accaduto purtroppo anche altre volte negli anni scorsi quando Salvini non era al governo. Ma a un’opposizione priva ormai di argomenti, di visione da fronte alternativo, che si aggrappa anche a categorie da subcultura come la iella, non è parso vero attaccarsi all’incidente per cercare di creare un caso Salvini. Che oggi campeggia a tutta pagina su “Il Corriere della sera” e “La Repubblica”.

Intervengono fonti del Mit a difesa del ministro, per ricordare che gran parte dei problemi sono stati causati proprio dalla sinistra che contesta. E una dura frecciata c’è anche per Renzi. Afferma il Mit: “Decenni di disinteresse, mancati investimenti, NO ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un’Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore”. E ancora: “Da due anni a questa parte, con Matteo Salvini al Mit, sono stati moltiplicati gli sforzi per invertire la tendenza, soprattutto sulla rete ferroviaria, nonostante burocrazia e scioperi a raffica proclamati dai sindacati di sinistra”. Poi, i dati: “Rispetto al 2023, l’anno appena trascorso ha fatto segnare un incremento di treni in circolazione e passeggeri (+2%): parliamo di ben mezzo miliardo di cittadini a bordo di Frecce, Intercity e Regionali.
Il tutto su linee iper-utilizzate (9mila treni al giorno solo su rete Rfi) e che spesso hanno accusato e accusano problemi di ‘vecchiaia’”. Un quadro nel quale “il gruppo Fs ha ufficializzato un piano da 100 miliardi di investimenti (molti per manutenzione) e sono già attivi più di 1.200 cantieri, con interventi attesi da decenni come quello di Firenze dal valore economico di 2,7 miliardi di euro”.

Poi la dura frecciata a Renzi. Dal Mit ricordano che “il primo progetto sul capoluogo toscano risale addirittura agli anni Novanta” e “solo ora c’è la piena determinazione a superare un imbuto che rischia di ingolfare la circolazione in tutta Italia: il problema non è mai stato preso di petto, nemmeno quando un premier fiorentino raccolse le deleghe del Mit”. Nel 2025 sono annunciati 875 nuovi treni in circolazione e altri 46 convogli Frecciarossa freschi di fabbrica. E ancora: “Verranno fatte le Olimpiadi Milano-Cortina a cui molti non credevano. Verrà riformato il sistema autostradale. Sarà realtà il collegamento tra Calabria e Sicilia”.

Chiosano dal Mit: “D’’altronde, a sinistra non credevano neppure nel Mose o nella ricostruzione record del Ponte Morandi, crollato per mancata manutenzione di cui la sinistra, compresi i suoi premier e i suoi ministri, non si era accorta”.

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