La casa automobilistica britannica Aston Martin, specializzata in vetture di lusso, ha stretto un accordo di collaborazione con Pirelli per l’integrazione della tecnologia Cyber Tyre nei suoi modelli futuri.
COME FUNZIONA LA TECNOLOGIA CYBER TYRE DI PIRELLI
Il valore economico dell’accordo non è stato rivelato. Dal comunicato si apprende però che il sistema Cyber Tyre “sarà completamente integrato nell’architettura elettronica che governa la dinamica del veicolo nei futuri modelli Aston Martin”. La tecnologia permette la raccolta di dati attraverso dei sensori posizionati all’interno dei pneumatici, la loro elaborazione attraverso degli algoritmi (anch’essi proprietari di Pirelli) e la comunicazione in tempo reale con i sistemi di guida e controllo dell’auto.
Aston Martin ha dichiarato che “l’introduzione del sistema Cyber Tyre rappresenta un ulteriore passo tecnologico [al fine di] mantenere la leadership in termini di performance”.
yber Tyre è il primo sistema al mondo in grado di raccogliere dati e informazioni da sensori posizionati direttamente all’interno dei pneumatici, elaborarli tramite software e algoritmi proprietari Pirelli e comunicare in tempo reale con l’elettronica del veicolo, generando nuove funzionalità integrate nei sistemi di guida e controllo.
IL PROBLEMA POLITICO
Attorno alla tecnologia Cyber Tyre, però, si è sviluppata una grossa questione politica perché il primo azionista di Pirelli è la compagnia statale cinese Sinochem, con una quota del 37 per cento. Gli Stati Uniti, un mercato rilevantissimo per Pirelli, hanno vietato la vendita delle tecnologie cinesi per i “veicoli connessi” per ragioni di sicurezza: tra queste tecnologie potrebbero rientrare anche i sensori Cyber Tyre.
Anche il governo italiano considera i sistemi Cyber Tyre una tecnologia critica per via della capacità di raccogliere dati, tanto da essere intervenuto a loro protezione con il golden power già nel giugno del 2023.
LA PRESENZA CINESE IN PIRELLI E IN CAMFIN
Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli e azionista – attraverso le holding Camfin e Mtp Spa – con il 27,4 per cento, vorrebbe ridurre la quota nell’azionariato di Sinochem, in modo da evitare problemi negli Stati Uniti.
Un’altra questione, poi, è la presenza della famiglia cinese Niu all’interno di Camfin. Il veicolo Longmarch Holding (il cui nome richiama la “lunga marcia” dell’Armata rossa cinese nel 1934) è infatti il primo azionista di Camfin con il 34,9 per cento. La Mtp Spa di Tronchetti Provera ha il 31,7 per cento, ma possiede la maggioranza dei diritti di voto.
Niu Yishun, imprenditore cinese e fondatore di Hixih Rubber (società di componentistica per automobili), è un privato, ma l’influenza del Partito comunista cinese sugli imprenditori è comunque forte.