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Airbus

Perché non decollano i conti di Airbus

Airbus ha chiuso il primo trimestre dell'anno con utile netto a 466 milioni di euro (in calo del 62%). Nonostante il calo di profitti e ricavi, il più grande produttore di aeromobili del mondo conferma la guidance per l'intero anno

Non decolla Airbus con la trimestrale.

Il produttore di aeromobili europei perde il 2% in Borsa dopo la comunicazione dei risultati trimestrali. Airbus ha registrato infatti una forte contrazione degli utili nel primo trimestre (-62% a 466 milioni) a fronte di un calo del 2% dei ricavi a 11,76 miliardi. Il risultato operativo è calato del 73% a 390 milioni. Nei tre mesi a marzo, il produttore europeo ha consegnato 127 aerei commerciali, l’11% in meno rispetto ai 142 dello stesso periodo dell’anno scorso. Già nel gennaio scorso, Guillaume Faury, presidente esecutivo di Airbus, aveva avvertito che le difficoltà nella catena del subappalto incontrate nel 2022 sarebbero proseguite e continuerebbero a pesare sulle capacità produttive.

Ciononostante Airbus ha confermato la guidance per il 2023.

“Il primo trimestre ha confermato la forte domanda dei nostri prodotti, in particolare per gli aerei commerciali. Abbiamo consegnato 127 aerei commerciali, cosa che si riflette nei dati finanziari del periodo, che ha anche ha beneficiato di una buona performance negli elicotteri”, ha commentato il ceo Guillaume Faury, sottolineando che la società “continua a fare i conti con un contesto operativo sfavorevole, segnato in particolare da persistenti tensioni nella catena di approvvigionamento”.

Guardando avanti, il gruppo “rimane concentrato sull’accelerazione delle consegne di aerei commerciali e sulla trasformazione a lungo termine”, ha aggiunto Faury.

Tutti i dettagli.

CALANO RICAVI E PROFITTI PER AIRBUS

Nel primo trimestre del 2023 Airbus ha registrato un utile netto a 466 milioni di euro, il 62 per cento in meno. Lo ha annunciato il gruppo, secondo cui il fatturato è sceso del 2 per cento, a 11,76 milioni di euro. Nel primo trimestre Airbus ha visto calare l’utile netto del 62% a 466 milioni di euro, 0,59 euro per azione, mentre i ricavi sono scesi del 2% a 11,76 miliardi.

E ANCHE I MARGINI

Nei tre mesi, l’Ebit reported è calato del 73% a 390 milioni, mentre l’Ebit adjusted è sceso del 39% a 773 milioni.

FLUSSO DI CASSA NEGATIVO

Il free cash flow ha registrato un valore negativo per 886 milioni.

CONSEGNATI MENO AEREI

Nei primi tre mesi dell’anno il gruppo ha consegnato 127 aerei commerciali, l’11% in meno rispetto ai 142 dello stesso periodo dell’anno scorso. Già nel gennaio scorso, Faury aveva avvertito che le difficoltà nella catena del subappalto incontrate nel 2022 sarebbero proseguite e continuerebbero a pesare sulle capacità produttive. È una “situazione complessivamente difficile”, ha ammesso ieri Faury. I ritardi della catena di approvvigionamento, ha previsto, “dureranno tutto il 2023 e potenzialmente fino all’inizio del prossimo anno”.

“Allo stesso tempo, le sanzioni legate alla guerra in Ucraina hanno anche reso più difficile per Airbus e altri l’ottenimento di importanti materie prime come il titanio e l’alluminio” osserva il Financial Times.

MANTENUTA INVARIATA LA GUIDANCE 2023

Tuttavia, Airbus ha confermato gli obiettivi del 2023. L’attesa è per un Ebit adjusted di 6 miliardi di euro, un free cash flow di 3 miliardi (prima di M&A e customer financing) e 720 aerei commerciali consegnati.

MERITO DELLA CINA

Secondo La Tribune “Questo obiettivo comporterà un’accelerazione a livello internazionale, e in particolare in Cina dove il gruppo aumenterà le proprie capacità produttive. In occasione della visita ufficiale del presidente Macron e della presidente della Commissione europea von der Leyen a Pechino il mese scorso, Airbus aveva annunciato che avvierà seconda linea assemblaggio per gli A320 a Tianjin. E con una crescita del traffico aereo prevista in media del 5,3% annuo nei prossimi 20 anni, la Cina continuerà a essere uno dei principali mercati mondiali.

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