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Boeing Cina

Perché l’aerospazio italiano è con il fiato sospeso per Boeing

Leonardo e Avio Aero prevedono di gestire questa fase di riduzione delle ore di lavoro pianificate a budget 2020, per le difficoltà di Boeing, senza interventi traumatici sul personale. L'intervento di Guglielmo Gambardella, coordinatore aerospazio Uilm Nazionale

 

Con il report sui dati economici e finanziari dell’ultimo Quarter del 2019, pubblicato lo scorso 29 gennaio, Boeing conferma le difficoltà nel mercato degli aerei commerciali e annuncia una riduzione dei volumi produttivi per il prossimo biennio.

La decisione avrà effetti anche per i due grandi player nazionali della nostra industria dell’aerospazio di cui Boeing è cliente: Leonardo e Ge Avio Aero.

Il primo, in particolare, è fornitore (attraverso la sua Divisione Aerostrutture) delle fusoliere e dello stabilizzatore orizzontale per il programma B787 prodotti negli stabilimenti di Grottaglie e Foggia (progettazione e produzione del 14% dell’aereo in fibra di carbonio); Leonardo è partner di Boeing anche di alcune parti delB767.

GeAvio Aero è invece fornitore dei motori (LEAP) i cui componenti sono costruiti negli stabilimenti delle province di Torino, Napoli e Brindisi.

Una crisi scoppiata a seguito dei recenti tragici incidenti aerei che hanno interessato i B737 MAX di LionAir e Ethiopian Airways. Disastri che hanno costretto le diverse compagnie di volo a mettere a terra i velivoli del programma interessato in attesa delle conclusioni delle indagini in corso, degli interventi sugli aeromobili e del ripristino delle licenze da parte della FAA (Federal Aviation Administration).

Ai problemi tecnici legati al B737 si sono aggiunti quelli di mercato derivanti, in particolare, dalla guerra commerciale fra Usa e Cina che sta avendo ripercussioni anche su tutti gli altri programmi diBoeing a partire da quello B787.

Una situazione che fa “gongolare” la concorrente Airbus che ha annunciato di aver superato nel 2019 la casa produttrice statunitense: il gruppo europeo dell’aerospazio ha prodotto e consegnato oltre 800 aerei, il doppio rispetto a quelli venduti diBoeing nello stesso periodo.

Nel frattempo una buona notizia per il colosso con sede a Chicago c’è stata: è stato completato il primo volo di prova del nuovo velivolo Boeing 777X che proverà a fare concorrenza all’A350 dell’europea Airbus.

Sei test andranno secondo le previsioni, Boeing presenterà all’ente certificatore per l’aviazione la richiesta di autorizzazione al volo ufficiale. Si prevede, se i tempi saranno rispettati, di consegnare il primo 777X nel 2021.

L’Italia, dunque, continua a seguire con attenzione l’evolversi delle vicende Boeing e stare con il fiato sospeso per le possibili ricadute industriali ed occupazionali nel nostro Paese.

Dal sito del gruppo aerospaziale statunitense si rileva che Boeing in Italia, ogni anno, genera un volume di investimenti pari a circa 2 miliardi di dollari sostenendo oltre 16.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti, con operazioni di acquisti di forniture e servizi direttamente ai clienti italiani (Studio Oxford Economics del 2018)

Per quanto riguarda Leonardo e Avio Aero, le due società prevedono, al momento, di gestire questa fase di riduzione delle ore di lavoro pianificate a budget 2020 senza interventi traumatici sul personale diretto riorganizzando la produzione, gli orari di lavoro e internalizzando attività precedentemente affidate a fornitori esterni a fronte delle precedenti previsioni di volumi produttivi.

Ci auguriamo che questa vicenda possa indurre l’industria italiana dell’aerospazio a compiere una seria riflessione sulle future alleanze internazionali, commerciali ed industriali, a salvaguardia delle competenze e del patrimonio di conoscenze detenute dal nostro Paese.

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