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Perché Cnh sbanda in Borsa per Iveco

Cnh perde il 5% in Borsa, in calo anche Exor: il mercato non gradisce lo stop alle trattative con Faw per la vendita di Iveco

 

Iveco resta italiana, ma la notizia non è gradita al mercato che batosta Cnh con un meno 5%.

Ieri la società controllata da Exor, holding della famiglia Agnelli, ha annunciato lo stop alle trattative con la cinese Faw per la vendita di Iveco, a causa di valutazioni diverse sul valore della società.

Tutti i dettagli.

CNH IN BORSA

Il titolo di Cnh Industrial, al momento in cui scriviamo (16.15) perde il 4,35%, a 12,72 euro. Per l’intera mattinata il titolo ha perso oltre il 5%.

In calo anche le azioni di Exor, che alle 16.30 perde oltre l’1%, a 72,70 euro.

LO STOP ALLE TRATTATIVE CON FAW

Il mercato punisce lo stop alle trattative di Cnh con Faw per la vendita di Iveco. L’azienda ha comunicato ufficialmente di avere interrotto le discussioni con l’azienda cinese relative al business On-Highway dell’azienda e di continuare a perseguire i piani esistenti in vista della separazione di queste attività nella prima parte del 2022.

I MOTIVI DELLO STOP ALLE TRATTATIVE

La società italiana, controllata da Exor, non avrebbe ritenuto l’offerta adeguata dal punto di vista economico e non solo.

L’OFFERTA ECONOMICA

Faw, il più grande produttore di auto cinese, con 4 milioni di veicoli venduti nel Paese del Dragone, avrebbe presentato un’offerta vicina ai 3,5 miliardi di euro, in rialzo rispetto alla prima offerta di 3 miliardi avanzata l’anno scorso.

FESTEGGIANO I SINDACATI

Motivazioni a parte, se il mercato bastona Cnh, i sindacati gioiscono, valutando “positivamente la notizia del mancato perfezionamento della trattativa”, aggiungendo che il Governo è “pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia”.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO

“Accogliamo con favore e valutiamo positivamente la notizia. Il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione la vicenda perché ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale”, ha commentato  il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

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