Ultimo volo per l’ormai vetusto Regolamento (CE) n. 261/2004 che per oltre due decadi ha dato consistenza normativa alle lagnanze dei passeggeri del trasporto aereo garantendo rimborsi in caso di cancellazioni, ritardi prolungati e imbarchi negati. Il rientro nell’hangar, spiegano da Bruxelles, era dovuto dalla necessità di ridurre ulteriormente l’iter che in effetti prevedeva lungaggini burocratiche mentre non contemplava obblighi sistematici sull’assistenza immediata ai passeggeri durante i disagi. C’è però chi parla di un favore alla “lobby degli aerei”.
LE NUOVE NORME SUI RIMBORSI PER I RITARDI DEGLI AEREI
La nuova normativa attorno alla quale si è coagulata la maggioranza degli Stati membri del Consiglio Trasporti dell’Unione Europea (il testo dovrà poi passare all’Europarlamento e alla Commissione) prevede risarcimenti quantificati in base alla distanza del volo unita alla durata del ritardo. Per i voli intra-Ue o inferiori a 3.500 km, il risarcimento scatta dopo 4 ore di ritardo e ammonta a 300 euro. Per i voli oltre i 3.500 km, la soglia di indennizzo si alza a 500 euro in caso di ritardi oltre le 6 ore.
In caso di cancellazioni, sarà fornito in automatico un modulo per il rimborso, senza necessità di avviare da sé la procedura e se entro 3 ore dalla cancellazione non viene proposta un’alternativa valida, il passeggero potrà organizzare il proprio viaggio e ottenere comunque il rimborso. Nuove disposizioni riguardano i termini, coi passeggeri che avranno fino a 6 mesi di tempo dal momento del disservizio per presentare un reclamo e un termine di 14 giorni dalla presentazione della richiesta entro il quale le compagnie aeree devono pagare un risarcimento o fornire una risposta chiara e motivata al passeggero. I passeggeri potranno correggere gratuitamente il proprio nome sul biglietto fino a 48 ore prima della partenza.
LA UE VOLE MAGGIORE TRASPARENZA
Sempre sul fronte della trasparenza, se l’Europarlamento manterrà invariato il pacchetto ci sarà l’obbligo per le compagnie aeree di garantire una comunicazione costante ai passeggeri durante l’intero viaggio relativo a ogni cambiamento – che si tratti di un ritardo, di un cambio di gate o di una cancellazione – notificando anche alternative e a chi rivolgersi per l’assistenza. Sono state introdotte norme volte a disincentivare la politica di “no-show” (mancata presentazione) che i consumatori lamentano aver avuto grande diffusione negli ultimi anni: i passeggeri a cui viene negato l’imbarco su un volo di ritorno perché non hanno preso il volo di andata matureranno un diritto al risarcimento.
LE NUOVE NORME SUGLI AEREI FANNO VOLARE SALVINI
Sorprende l’entusiasmo con cui il notoriamente poco europeista Matteo Salvini ha accolto il pacchetto. Scrivono infatti dal Mit: “Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sottolinea con soddisfazione l’adozione, avvenuta oggi a Lussemburgo durante il Consiglio Trasporti Ue, di un nuovo testo normativo volto a rafforzare i diritti e la tutela dei passeggeri nell’Unione europea”.
Secondo il dicastero di Salvini “Il testo adottato rappresenta un’innovazione normativa attesa da vent’anni, dal precedente regolamento del 2004, e introduce significative migliorie per i viaggiatori, garantendo un quadro normativo più chiaro e trasparente”. E, ancora: “Questo risultato rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore tutela e chiarezza per tutti i cittadini europei che viaggiano”.
PIU’ DIRITTI, MENO EURO DI RIMBORSI?
Non è però del medesimo avviso il corrispondente da Bruxelles di Radio Radicale, David Carretta, che sulla newsletter Mattinale Europep, parla apertamente di “vittoria per le lobby delle compagnie aeree”. “Le regole attuali – dettaglia – prevedono una compensazione di 250 euro per le tratte di meno di 1.500 chilometri, di 400 euro per quelle fino a 3.500 chilometri e di 600 euro per quelle superiori, ridotte di metà se il volo alternativo subisce rispettivamente meno di 2, 3 o 4 ore di ritardo”.
Il Consiglio, spiega “ha fissato il diritto alla compensazione a 300 euro per i voli sotto i 3.500 chilometri che subiscono più di 4 ore di ritardo e a 500 euro per quelli oltre i 3.500 chilometri con più di sei ore di ritardo. Nell’Ue gran parte dei ritardi è inferiore a 4 ore. I negoziati sono durati 12 anni. Il Parlamento europeo accetterà di abbassare le compensazioni per i consumatori europei?”
Carretta poi sottolinea come la comunicazione europea sia volta a enfatizzare solo gli aspetti positivi del nuovo pacchetto: “La presidenza polacca, all’origine del testo di compromesso, rivendica di aver comunque rafforzato i diritti dei passeggeri, introducendo una trentina di nuove garanzie come beneficiare di maggiore assistenza in caso di ritardi ed essere imbarcati su un volo di ritorno anche se non si è preso quello di andata”.
Sulla medesima falsariga l’HuffPost: “L’Ue verso nuove regole sui ritardi dei voli aerei: ai passeggeri più diritti, meno soldi”, quindi viene ribadito: “Cambiano le tutele dei passeggeri dei voli aerei, con molte più garanzie e automatismi previsti per le compagnie in caso di ritardi e cancellazioni, ma risarcimenti più bassi per i ritardi e una soglia di tolleranza più ampia sulle ore del ritardo stesso. Il tetto massimo dei rimborsi scenderà da 600 a 500 euro. Mentre il ritardo tollerato crescerà da tre a quattro ore per i voli fino a 3”.