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Musk ritorna al volante di Tesla ma subito scendono i suoi uomini migliori?

Dopo l'addio del responsabile Cybertruck e Model 3 se ne va anche un altro uomo di punta di Tesla, curatore della Model Y.  Sono almeno quattro le figure chiave andate altrove nell'ultimo anno. Nell'azienda texana di Elon Musk è in atto una fuga di cervelli o è iniziato un repulisti simile a quello dei tempi della conversione di Twitter in X?

Alla guida di Tesla ritorna con convinzione Elon Musk (e non potrebbe essere altrimenti, dato che gli azionisti hanno infine approvato la discussa busta paga da circa 1000 miliardi di dollari che il Ceo intascherà al raggiungimento di determinati obiettivi) ma contemporaneamente scendono diversi uomini chiave.

CHI SCENDE DA TESLA

Nelle scorse ore ha fatto parecchio rumore la notizia che Tesla abbia perso Siddhant Awasthi, Program Manager che aveva seguito a 360 gradi lo sviluppo e il progetto del Cybertruck, il futuristico ma pure claudicante (nelle vendite) pick up caparbiamente voluto da Musk. L’ingegnere era stato messo più di recente anche alla guida di Model 3.

Un uomo chiave, insomma, per l’azienda texana che produce auto elettriche, tanto più in un periodo in cui la politica americana di Donald Trump non tira certo la volata alle nuove motorizzazioni (il nuovo inquilino della Casa Bianca ha appena fatto coriandoli degli incentivi voluti dall’amministrazione Biden per l’acquisto di vetture alla spina) e Tesla annaspa nelle vendite in tutti i mercati, tallonata e tamponata dalla cinese Byd che ha dalla sua anche una nutrita offerta di vetture ibride, oggi privilegiate dal mercato.

LA CRISI DEL CYBERTRUCK HA TRAVOLTO AWASTHI?

Non è dato sapere se l’ex enfant prodige amorevolmente allevato nel vivaio di talenti di Musk (era entrato come stagista per poi scalare in soli otto anni l’intero organigramma) sia andato via perché aveva altri progetti, oppure perché l’imprevedibile imprenditore sudafricano si è velocemente disinnamorato del proprio pupillo. O, ancora, se c’entrano le scarse vendite del Cybertruck di cui era primo responsabile.

Quel che è certo è che il pick-up elettrico, lanciato nel novembre 2023 dopo innumerevoli rinvii, ha venduto assai meno delle attese. La Casa texana non distribuisce numeri ufficiali ma l’ultimo richiamo (di una lunga serie) lasciava supporre che sulle strade americane ne circolassero appena 46.096 unità fino ai primi mesi del 2025. Secondo una vecchia dichiarazione di Musk, l’intento era sfornarne 250mila ogni anno. La discrepanza è notevole.

The Verge sottolinea che i numeri più aggiornati sono ancora più scoraggianti: nel terzo trimestre 2025 Tesla avrebbe venduto appena 5.385 Cybertruck (-63% rispetto allo stesso periodo del 2024). Da inizio anno l’azienda avrebbe piazzato poco più di 16mila dei propri pickup elettrici.

L’ALTRO ADDIO ECLATANTE IN TESLA

Se l’addio di Awasrhi ha fatto rumore, le dimissioni rese note solo nelle ultime ore di Emmanuel Lamacchia, responsabile del programma della Model Y, in azienda più o meno da otto anni proprio come il collega di cui ha seguito le orme (in precedenza era in Rolls Royce), rischiano di amplificare ulteriormente l’eco mediatico della vicenda, portando gli osservatori a chiedersi se in Tesla sia in atto una “fuga dei cervelli” o un repulisti analogo a quello dei tempi dell’acquisto di Twitter da parte di Musk.

Entrambi sembrano aver lasciato Tesla volontariamente. “Che viaggio è stato. Da responsabile dell’introduzione di nuovi prodotti per le varianti Model 3 e Model Y a responsabile del programma veicoli per Model Y, l’auto più venduta al mondo”, ha scritto per esempio Lamacchia in un post su LinkedIn, mentre Awasthi su X ha definito la decisione come “la più difficile della sua vita”, ma conoscendo le intemperanze di Musk ogni ipotesi, persino quelle maggiormente dietrologiche, resta sul tavolo.

SI ALLUNGA LA LISTA DEI DIMISSIONARI

Si tratta comunque di speculazioni che, in quanto tali, lasciano il tempo che trovano. Una sola certezza: nell’ultimo anno la Casa di Austin ha visto uscire altri talenti. Prima Daniel Ho, che aveva seguito il lancio della Model 3, quindi ha chiuso la porta dell’azienda alle sue spalle pure David Zhang, che aveva supervisionato i programmi per le Model S e X.

A livello economico se Tesla è tornata a registrare – almeno negli Usa – un numero di consegne record nel terzo trimestre, trainate dalla corsa degli acquirenti statunitensi per accaparrarsi il credito d’imposta di 7.500 dollari prima della sua scadenza il 30 settembre scorso, con riferimento all’immediato futuro l’azienda americana pare avere davanti al proprio cofano una strada piuttosto dissestata.

Infatti, gli analisti prevedono un forte calo nel quarto trimestre, con il venir meno degli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici e soprattutto data l’assenza di nuovi modelli a listino. Una nuova squadra ma soprattutto tante nuove idee sono insomma d’obbligo per ripartire con slancio.

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