Le Case giapponesi, è noto da tempo, non sono mai state forti sostenitrici dell’elettrico. Sugli strali che Akio Toyoda, attuale presidente di Toyota (il marchio che vende più auto al mondo) ha indirizzato a politiche che si concentrano esclusivamente sulla nuova motorizzazione ignorando efuel e idrogeno si potrebbero scrivere libri. La bolla che ha investito le ecar (colpendo pure Nissan e la stessa Toyota) e la indiscutibile baldanza cinese sulla materia hanno fatto il resto. E così si assiste a una continua ridefinizione dei piani elettrici dei vari marchi nipponici. L’ultima a riposizionarsi è Mazda che ha rivelato che resterà fedele ai motori a benzina ancora per molto tempo.
MAZDA NON MOLLA IL MOTORE A BENZINA
E se è vero che la Casa di Hiroshima nei propri annunci continua a fissare nel 2030 l’anno della svolta elettrica è altrettanto vero che sta investendo parecchio per sviluppare una nuova generazione di propulsori a 4 e 6 cilindri denominata Skyactive-Z con omologazione Euro 7.
Per intenderci, le Case europee che avversano le nuove restrizioni di Bruxelles sostengono che così facendo diventi troppo dispendioso continuare a progettare motori a benzina e che sia una tattica dei boiardi comunitari per spingere le industrie verso l’elettrico.
DOVE LO VEDREMO?
Se però Mazda preferisce spendere miliardi di yen in motori a scoppio compatibili con le norme europee sempre più stringenti, qualcosa vorrà pure dire. Con ogni probabilità il nuovo propulsore sarà montato sulla prossima MX-5 e, chissà, forse pure sull’iconico concept SP Sport Coupè, erede spirituale della RX-7 e originariamente prevista come full electric.
UN SIMILE INVESTIMENTO PER UN SOLO TRIENNIO?
Quel che è certo è che, nonostante la timeline scandita dai piani industriali dovrebbe portare la Casa nipponica all’elettrificazione del marchio nel giro di un lustro, Mazda dal canto suo non sembra aver fretta: il nuovo motore a benzina Skyactiv-Z dovrebbe infatti debuttare solo nel 2027. Destinato a sostituire lo Skyactiv-G e lo Skyactiv-X, difficilmente sarà poi prodotto per soli tre anni.
Con ogni probabilità i giapponesi si aspettano infatti che la Ue rinvii le proprie restrizioni. Donald Trump negli Usa potrebbe nuovamente dichiarare guerra all’auto elettrica anche se la presenza di Elon Musk in un ipotetico team presidenziale rende tutto più incerto.