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Magneti Marelli

Magneti Marelli, che cosa sta succedendo fra Fca e Kkr

Tutti i dettagli sullo stato delle trattative fra Fca e Kkr per Magneti Marelli. Fatti, numeri, indiscrezioni, approfondimenti e scenari

Si riapre la partita per il futuro di Magneti Marelli, controllata dal gruppo Fca. Niente vendita e avanti tutta verso lo scorporo propedeutico alla Borsa? Oppure solo uno stallo nella trattativa con Kkr?

E’ quello che si chiedono ora azionisti, investitori e addetti ai lavori dopo la notizia secondo cui Fca non ha accettato al momento l’offerta per rilevare Magneti Marelli che era giunta dal fondo Kkr.

CHE COSA STA SUCCEDENDO FRA FCA, MAGNETI MARELLI E FONDO KKR

Fca ha infatti bocciato l’offerta su Magneti Marelli presentata dal fondo di private equity Kkr. La società Usa dopo la chiusura della due diligence ha presentato al Lingotto una proposta di acquisto per il gruppo di componentistica più bassa rispetto alle attese di Fca. Lo “sconto” richiesto da Kkr è nell’ordine di un miliardo di euro rispetto ai 6 miliardi che Fca aveva fissato per la vendita di Marelli.

NUMERI E TRATTATIVE

Le trattative non sarebbero saltate formalmente del tutto, ma il gruppo guidato da Mike Manley ha rispedito al mittente la nuova valutazione di circa 5 miliardi di euro presentata nei giorni scorsi. Insomma, il Lingotto non se ne parla di una “svendita” di Marelli. Piuttosto si cerca di capire se e in che misura ci siano spazi per rivedere le posizioni. Come dire, “c’è chi ipotizza che la tensione delle ultime ore non sia altro che parte di una fase negoziale in atto”, ha scritto oggi il Sole 24 Ore.

LA NOTIZIA DI BLOOMBERG SU FCA, MAGNETI MARELLI E KKR

Magneti Marelli vale almeno 6 miliardi di euro e quindi l’offerta presentata dal fondo di private equity Kkr per rilevare il gioiello della componentistica è stata giudicata dal gruppo troppo bassa. È quanto ha scritto ieri Bloomberg, secondo cui la società per questo valuterà altri potenziali acquirenti oppure andrà avanti sulla strada dello spin off e della successiva quotazione.  Il fondo americano, che aveva ottenuto l’esclusiva della trattativa, avrebbe offerto per la società di componentistica del gruppo Fca circa 5 miliardi di euro.

LA STRADA DELLO SPINOFF

La strada dello spinoff resta quella caldeggiata anche dalle fonti sindacali, riporta Repubblica. “La nostra posizione rimane la stessa per noi è preferibile l’operazione spin-off perché mette in sicurezza stabilimenti e l’occupazione, anzi, costruisce le condizioni per migliorare ulteriormente le potenzialità di crescita di un gruppo che ha venduto nel mondo oltre 8,2 miliardi di euro nel 2017, con oltre 43.000 occupati, di cui 10.032 nel nostro Paese”, ha commentato il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano in una nota.

CHE COSA CHIEDONO I SINDACATI

Tutti i sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno inviato formale richiesta di incontro con i vertici di Fca per chiarire il futuro di Magneti Marelli, data la preannunciata operazione di scorporo dal gruppo oramai in corso. E’ quanto si legge in una nota sindacale. “Fino a ora abbiamo ricevuto rassicurazioni, da ultimo al comitato aziendale europeo di luglio, che non ci dovrebbero essere effetti negativi per i circa diecimila lavoratori italiani di Magneti Marelli’, indicano i sindacati. “Tuttavia reputiamo necessario un ulteriore e apposito incontro per conoscere più nel dettaglio i tempi di realizzazione dell’operazione, nonchè per essere informati di eventuali cambiamenti che possano avere un qualsiasi effetto sui lavoratori o comunque sul futuro industriale”, aggiungono.

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