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L’Ira degli Usa, lo sgomento della Germania: dopo Tesla anche Audi va in America

L'Ira di Biden assesta un altro colpo alla Germania: Audi è pronta ad aprire il suo primo centro di produzione sul suolo statunitense. E l'ad avverte: "In futuro, probabilmente, il Gruppo Volkswagen produrrà negli Stati Uniti più veicoli rispetto al passato”. Fatti e approfondimenti

Attrarre industrie dall’estero e costringerle a impiantare l’intera filiera produttiva negli Usa se vogliono continuare a competere ad armi pari con le omologhe statunitensi. Senza troppi giri di parole è questo il fine ultimo dell’Ira (Inflation Reduction Act) di Joe Biden, una mossa che ha fatto saltare sulla sedia tutti i partner commerciali degli Stati Uniti ma che nulla hanno potuto contro il piano industriale altamente protezionistico dell’inquilino della Casa Bianca. L’Ira di Biden rischia di de-industrializzare il Vecchio continente in un momento cruciale come quello della transizione energetica nel comparto automotive, tanto più che Bruxelles s’è legata mani e piedi al bando agli endotermici entro il 2035. Quanto sta accadendo in Germania ne è la prova: prima ha dato forfait Tesla, ora è Audi a lasciarsi irretire dall’Ira.

L’IRA USA ACCOPPA LA GERMANIA

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, non solo perché è di fatto concomitante col il dietrofront di Elon Musk, che pure era intenzionato a investire seriamente nel cuore dell’Europa, ma anche perché questa volta il marchio a lasciarsi tentare dall’Ira e decidere di impiantare i propri stabilimenti lontano dalla Germania, oltre l’oceano, negli USA, è tedesco.

Lo ha annunciato senza troppi giri di parole l’amministratore delegato Markus Duesmann alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung: la Casa di Ingolstadt è seriamente intenzionata a fare fagotto per ciò che concerne la costruzione della ventura fabbrica di auto elettriche e ad andare negli Stati Uniti così da sfruttare le agevolazioni garantite dalla normativa anti-inflazione.

COSA HA DETTO IL NUMERO 1 DI AUDI

“Non abbiamo ancora una fabbrica negli Stati Uniti. Con l’Inflation Reduction Act del governo americano, la costruzione di un impianto statunitense per le auto elettriche è ovviamente diventata un’opzione molto allettante”. Il numero 1 di Audi non ha anticipato dettagli sul luogo, ma ha lasciato capire che ci sono già varie ipotesi in studio: potrebbe essere una costruzione ex novo, anche per sfruttare gli incentivi che i vari Stati, soprattutto quelli del Sud (in cui la presenza dei sindacati è al minimo) stanno offrendo, oppure potrebbe riguardare il maquillage di uno stabilimento Volkswagen, come quello di Chattanooga, in Tennessee.

CAMBIO DI GEOGRAFIA PER LE TEDESCHE

Attualmente, il marchio tedesco è presente solo del Sud America, con il sito messicano di San José Chiapa, dove producono le Q5 e con la fabbrica brasiliana della Volkswagen a Curitiba, dove si assemblano le Q3. Mantenere simili filiere si rivelerebbe svantaggioso con riferimento al mercato Usa, perché l’Ira di Biden lega l’erogazione di crediti e sussidi all’origine nazionale delle produzioni e delle materie prime.

Di certo, non sarà localizzata in Europa. Una mossa economicamente sensata che al momento riguarda Audi ma quasi certamente verrà presa dall’intero Gruppo VW, come ha lasciato intendere proprio Duesmann: “in futuro, probabilmente, il Gruppo Volkswagen produrrà negli Stati Uniti più veicoli rispetto al passato”.

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