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Chi c’era e che cosa si è detto alla presentazione del Libro bianco sull’auto elettrica

Tutti i dettagli sulla presentazione tenuta ieri a Milano del "Libro Bianco sull'auto elettrica - Facciamo l'e-mobility"

Si è parlato della situazione della mobilità elettrica in Italia, fotografandone lo stato dell’arte, ma non solo, durante la presentazione tenuta ieri a Milano del “Libro Bianco sull’auto elettrica – Facciamo l’e-mobility” curato da Start Magazine in collaborazione con la svizzera Axpo.

I relatori intervenuti all’evento non hanno infatti perso l’occasione per dare, tanto al legislatore quanto agli stakeholder del mercato, spunti di riflessione e suggerimenti, ma anche per mettere in risalto i limiti e le incongruenze di un sistema che, benché in crescita, stenta ancora a raggiungere i numeri e i contorni degli altri Paesi europei.

IN EUROPA UN MILIONE DI VEICOLI ELETTRICI

“Con un milione di veicoli ormai quotidianamente sulle strade del Vecchio Continente, la mobilità elettrica sta finalmente diventando un fenomeno di massa anche da noi”, ha detto Michele Guerriero, direttore editoriale di Start Magazine, presentando il Libro bianco. “Sono ancora tanti i limiti del mercato italiano, tra questi l’elevato costo delle vetture elettriche rispetto a quelle endotermiche, ma secondo diversi studi è destinato a calare progressivamente da qui al 2030”. “Siamo a un momento di svolta e di presa di coscienza”, gli ha fatto eco Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia. “Basti pensare alla mobilitazione cui ha dato vita la giovane attivista Greta Thunberg, divenuta oggi la battaglia morale di migliaia di studenti. Per questo è arrivato il momento di parlare di mobilità sostenibile”.

COSA SI CHIEDE AL LEGISLATORE

“Si spera in una regolamentazione stabile, che permetta di avere una visione di medio o lungo periodo”, ha dichiarato Stefano Saglia, membro del Collegio ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. “L’ultima legge finanziaria ha dato un indirizzo: per realizzarlo occorrono incentivi e, soprattutto, serve capire cosa si intende quando si parla di transizione elettrica entro il 2030. Lecito chiedersi se la rete italiana sia pronta per affrontare la sfida. Noi pensiamo di sì, ma è indubbio che occorra una road map per l’efficientamento delle infrastrutture”.

Più critico invece Pietro Menga, numero 1 della Commissione Italiana Veicoli Elettrici: “Fino a oggi abbiamo avuto un panorama a chiazze di ghepardo – ha sottolineato il presidente di CEI – CIVES – Il solito campanilismo all’italiana non ha aiutato, ha causato anzi una competizione regionale e locale che ha frenato l’intero sistema”.

“Oggi si segnalano alcune incongruenze che colpiscono l’utente – ha aggiunto Mauro Vergari di Adiconsum –  si pensi per esempio al fatto che chi ha un box non riconducibile alla prima abitazione paga di più l’elettricità per la ricarica per l’auto elettrica, perché la tariffa agevolata che la parifica al consumo di una lavatrice vale solo per chi ha la pertinenza legata alla propria casa”.

CRITICHE ALL’ECOBONUS DEL GOVERNO

A sorpresa, i relatori non hanno risparmiato critiche nemmeno all’Ecobonus stanziato dal governo nell’ultima Legge di Bilancio e partito proprio in questi giorni. Stefano Sordelli, direttore Mobilità Futura Gruppo Volkswagen, ha infatti evidenziato: “Numeri alla mano, l’Ecobonus riguarderà lo 0,5% del mercato – stessa cifra delle auto elettriche vendute lo scorso anno -, dal canto suo il malus impatterà sul 2,5-2,9% del settore. Parliamo quindi di numeri assai piccoli”. Emiliano Niccolai, Ceo di Share’n go, ha aggiunto: “A questo genere di incentivo noi avremmo preferito un intervento del legislatore che semplificasse la normativa vigente”.

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