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Bruxelles Alitalia

Ita e Alitalia, ecco chi va in soccorso di Almaviva

Tensioni politiche e sindacali sul call center palermitano di Almaviva che lavorava per Alitalia

 

Ita, la nuova compagnia di bandiera, ancor prima di partire rischia di lasciare a terra 621 dipendenti. Si tratta dei lavoratori del call center palermitano di Almaviva. 

La gara in tempi stretti 

I sindacati hanno fatto sapere che la nuova società che prenderà il posto dell’attuale Alitalia commissariata ha annunciato una gara con tempi strettissimi per il nuovo call center e soprattutto senza alcuna garanzia per i dipendenti al momento in servizio. Inoltre, come scrive Repubblica, sarà attribuito un punteggio alto alle aziende che basano il call center a Roma. Un bando siffatto taglierebbe fuori il call center di Palermo di Almaviva che da vent’anni gestisce buona parte delle chiamate dei passeggeri ai numeri della compagnia.

Non sarà una gara al massimo ribasso

Ita, dal canto suo, ha speso parole tranquillizzanti. “Non si tratta di una gara al massimo ribasso”, scrive la società in una nota. La società assicura che l’area del customer center è “una funzione fondamentale della relazione con il cliente” ma, allo stesso tempo, che “sia necessario perseguire la discontinuità rispetto al passato e un’evoluzione verso l’efficienza e la sostenibilità, condizioni che muovono tutte le scelte di ITA, di oggi e in futuro”. ITA ha invitato a partecipare alla gara alcune società che si occupano di fornire servizi di customer care “inclusa quella che da molti anni svolge tale attivita’ per conto di Alitalia. Una scelta, questa, non obbligata, ma fatta per assicurare la massima trasparenza e apertura al mercato, nonostante ITA sia un’azienda in totale discontinuità da Alitalia in Amministrazione Straordinaria”. Tutte le società invitate hanno sede in Italia e centri produttivi anche in Sicilia, e ITA conferma che chi si aggiudicherà la gara dovrà erogare il servizio dall’Italia.

Le preoccupazioni dei sindacati 

Le sigle sindacali Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom sono preoccupate per le specifiche della gara con cui si sceglierà il fornitore del servizio di call center. “La società Ita, che subentra ad Alitalia, ha ufficializzato la partenza di una gara per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti – dicono i sindacati -. Una gara che appare fin da subito del tutto incomprensibile. La data di partecipazione ultima è fissata al 4 di agosto e quella di inizio del servizio al 15 di agosto. Non si fa alcun riferimento alla clausola sociale o al fatto che la gara vada svolta dal territorio italiano (elemento strabiliante, se non scandaloso, essendo Ita una società pubblica). A rischio ci sono 570 posti di lavoro a Palermo”.

Il rischio di disastro sociale 

Non usano mezzi termini i sindacalisti. “Non vi è alcun dubbio del fatto che i presupposti di questo bando porterebbero direttamente al disastro sociale – continuano i rappresentanti dei lavoratori preoccupati per il rispetto delle clausole sociali -. La gara è totalmente improntata al principio del massimo ribasso. Il premio, addirittura con un punteggio tecnico extra al fornitore che avesse la propria sede su Roma, al netto di dove oggi sono allocati i centri produttivi, è di fatto un invito a delinquere, ovvero a non rispettare la legge sulle clausole sociali che garantisce la continuità occupazionale nei servizi di call center. Per non parlare del fatto che, come detto, nel bando non si esclude affatto la possibilità di delocalizzare in parte o tutta la commessa”.

Giovanna Marano: “Il Governo sospenda la gara”

Interviene sulla vicenda anche Giovanna Marano, l’assessore al Lavoro del Comune di Palermo. ”Grave e incomprensibile la decisione di Ita di procedere con una gara dai contorni inquietanti – dice l’assessore -. Un servizio che per anni ha garantito ad Alitalia efficienza e qualità attraverso centinaia di uomini e donne che non sono tenuti in considerazione senza il vincolo territoriale della clausola sociale”. Anche l’assessore della giunta di Leoluca Orlando chiama il Governo ad assumersi delle responsabilità nei confronti dei lavoratori del call center palermitano. “Il governo si sta assumendo la responsabilità di determinare una vera e propria degenerazione della tenuta sociale a Palermo e a Rende, in Sicilia e in Calabria – concluse l’assessore Marano -. Chiediamo al governo di sospendere la gara e di rimettere al centro regole e diritti. Non è certo con il massimo ribasso e con il preistorico criterio della contiguità territoriale, nell’era del digitale, che si garantiscono efficienza e trasparenza”.

Scoma (Italia Viva):”Bando di gara incomprensibile”

Preoccupazione per il bando di gara la esprime anche Francesco Scoma, deputato di Italia Viva e componente dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati. “Il bando di gara di Ita sul contratto di servizio di Call Center è incomprensibile, fuori da ogni logica di tutela e di rispetto dei lavoratori che da venti anni gestiscono, con risultati eccellenti, il servizio clientela e di vendita biglietti per conto di Alitalia”, dice il deputato renziano. Scoma si preoccupa dei 570 dipendenti a tempo indeterminato della struttura di Palermo e chiama in causa il Ministero dello Sviluppo Economico. “Il Mise – conclude Scoma – deve verificare quanto disposto dalla nuova compagnia di bandiera per evitare che le commesse vadano a finire in aziende di altre regioni o addirittura all’estero. Di tutto ci saremmo aspettati da una azienda pubblica ma mai quella di non tutelare i lavoratori italiani”.

ITA: “Call center servizio cruciale per la clientela”

Ita nella sua nota replica alle preoccupazioni dei sindacati e di esponenti del mondo istituzionale siciliano. Obiettivo della nuova società sarebbe quello di “salvaguardare la continuità occupazionale nel caso di passaggi di attività da un fornitore ad un altro”. E ribadisce che “non si tratta di una gara al massimo ribasso. Al contrario, il bando attribuirà il 70% del punteggio sulla base di parametri tecnici, proprio per premiare chi possiede sia la flessibilità di gestire la curva dei volumi di telefonate previste nei prossimi mesi, sia l’esperienza e la capacità di offrire un servizio cruciale, all’altezza delle aspettative della clientela”.

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