Skip to content

ita

Che cosa cambierà per Ita con Lufthansa

Conversazione con Cristiano Spazzali, esperto di trasporto aereo, sulla trattativa in corso per l'operazione Ita Airways-Lufthansa. Fatti, approfondimenti e scenari

La trattativa con la commissione europea per l’operazione Ita-Lufthansa è terminata da circa un mese e il 18 giugno 2024 il ministero dell’Economia ha inviato ufficialmente alla DG COMP l’ultimo documento che, parole del ministero retto da Giancarlo Giorgetti, “ha risposto agli ultimi dubbi della Commissione europea…”. Il Mef auspica che questo documento permetta in tempi ragionevolmente brevi il perfezionamento dell’acquisizione della quota di Ita Airways da parte di Lufthansa. La decisione formale è prevista entro il 4 luglio prossimo ma Mef e Lufthansa sono già al lavoro perché si concretizzino le condizioni concordate con la Commissione nel più breve tempo possibile.

È evidente che le parti ora si stanno concentrando per avviare tutta una serie di passaggi prima che Lufthansa possa formalmente entrare nel capitale azionario di Ita.  E per capire, da oggi in avanti, come si articoleranno i rapporti tra le due compagnie Start Magazine ha chiesto a Cristiano Spazzali, consulente, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir e che ormai da tempo segue il dossier Ita, di spiegare il funzionamento di questo complicato processo di privatizzazione, giunto ormai alle battute conclusive.

Spazzali, la Ue ha sostanzialmente dato il via libera a questa privatizzazione, e ora che succede, quali saranno le prossime tappe di Lufthansa e di Ita?

Cominciamo innanzitutto con il dire che “era ora”! La Commissione Ue ci ha messo troppo tempo per valutare un’acquisizione che è stata trattata su un piano molto, troppo politico e poco economico. Lufthansa ora dovrà attendere la decisione ufficiale della Commissione e che il Mef convochi l’assemblea straordinaria e vari l’aumento di capitale riservato.Come tempistica è ragionevole pensare che questa fase potrà avvenire entro la prima settimana di agosto, poi Lufthansa avrà, credo, 30 giorni di tempo per sottoscrivere l’aumento di capitale versando i 325 milioni di euro. Una volta versato il quantum, sempre il Mef dovrà poi provvedere alla convocazione di un’assemblea degli azionisti, quindi anche il nuovo azionista, il gruppo Lufthansa, per formalizzare le nuove nomine sulla futura gestione dell’azienda.

Restano ancora in piedi le cessioni degli slot sull’Aeroporto di Milano Linate e l’ingresso su alcune rotte del Nord America operate da Roma Fiumicino che dovranno essere operate anche da altri vettori sia direttamente che indirettamente.

Nodo nomine, con l’ingresso dei tedeschi, è facile pensare che in Ita ci sarà un nuovo consiglio di amministrazione. Antonino Turicchi, l’attuale presidente di Ita, resterà come figura di garanzia e non più gestionale?

Mi sembra di ricordare che il presidente di Ita avesse dichiarato a inizio mandato che sarebbe rimasto in Ita per il tempo strettamente necessario alla privatizzazione, e anche se il suo incarico scadrà nel 2025. Io credo che il suo compito sia stato ampiamente assolto e penso anche che per l’egregio lavoro che ha svolto,l’azionista dovrebbe quanto mai prendere in considerazione altri incarichi prestigiosi. Credo anche che Turicchi in altre aziende dello Stato, a connotazione più finanziaria, potrebbe fare veramente molto bene. Ora però per Ita è arrivato il momento di voltare pagina e di pensare al futuro. Il presidente di Ita, che lo ricordiamo dovrà essere una figura gradita a Lufthansa, dovrà per forza di cose essere una figura che abbia le capacità necessarie per gestire i rapporti con il governo e con Lufthansa e, nel contempo, conoscere tutte le dinamiche di questo particolare settore.

Non mi pare che l’ex presidente Altavilla fosse un esperto di trasporto aereo. Comunque, passiamo alla carica operativa: chi sarà l’amministratore delegato di Ita?

Io mi auguro che Lufthansa confermi la sua prima scelta iniziale, e cioè quella di affidare a Joerg Eberhart, la guida di Ita. Ritengo che Eberhart oltre ad essere umanamente una persona dalle grandi qualità, è un pilota ed è anche un ottimo manager e possiede l’esperienza necessaria per guidare la compagnia di bandiera nella giusta direzione.

Con l’ingresso di Lufthansa è logico pensare che ci saranno dei cambiamenti nella gestione della compagnia. Cosa potrebbe cambiare nel breve periodo?

C’è molto da lavorare per rendere Ira una macchina veramente profittevole, in particolare sul piano gestionale delle risorse, sul piano strategico, sul piano commerciale e anche in ambito tecnico-operativo. Sono tutte aree importanti che devono funzionare a dovere per poter macinare soldi e far crescere la compagnia, e Lufthansa ha dimostrato negli anni che questo è un lavoro che sa fare molto bene.

Però in Ita potrebbero dire che le cose non vanno così male…

Io penso che in tutto questo tempo in Ita abbiano cercato di lavorare più sulla facciata che sul contenuto, questo perché in Italia, soprattutto per un’azienda dello Stato, è più importante apparire e farsi fotografare con quello piuttosto che con quell’altro, partecipare ad eventi e vincere premi. A mio avviso serve più sostanza e meno apparenza e gli eventi di un certo tipo si fanno quando si raggiungono risultati di un certo tipo.

Parliamo di Alitalia, a suo giudizio che fine farà il marchio? E le cause giudiziarie degli ex lavoratori di Alitalia potrebbero in qualche modo minare gli interessi del gruppo tedesco?

Non credo che per Lufthansa le cause con gli ex-Alitalia saranno un problema, tra l’altro le questioni delle cause di lavoro avviate dagli ex dipendenti Alitalia relative alla continuità aziendale, da Alitalia e Ita, ai sensi dell’art. 2112 cc, come era prevedibile, recentemente sono stati demandati alla Corte Costituzionale, e ora bisognerà attenderne gli esiti. Il gruppo tedesco è abbastanza navigato da saper gestire queste vertenze con equilibro, e senza dover per forza arrivare ad estremizzare le vertenze come è accaduto fino ad oggi. A mio parere direi che sarebbe meglio non dover mai arrivare ad una sentenza definitiva di Cassazione che ti dia torto. Io personalmente avrei cercato di trovare una soluzione globale al problema molto tempo fa. E quindi credo che nel breve-medio periodo una soluzione verrà trovata. Rispetto al marchio Alitalia, oggi dopo che la Ue ha dato il proprio via libera si potrà tranquillamente ragionare su come il marchio Alitalia potrà essere riutilizzato. Io mi immagino un grande futuro per quel marchio.

Torna su