Caro direttore,
non vorrei abusare dell’ospitalità di Start ma oggi è giornata decisiva per la vicenda di Ita Airways e Lufthansa. Riusciranno i nostri eroi di via XX Settembre e di Fiumicino a completare in tempo e a far sottoscrivere le carte da inviare a Bruxelles entro la mezzanotte? E, soprattutto, vorranno davvero farlo? Poiché ormai mi sono appassionato a questo intrigante giallo non ho resistito all’idea di telefonare già questa mattina al mio amico esperto di antitrust europeo, ormai tornato nella sua piovosa Bruxelles, per chiedergli una previsione.
Avrei certo preferito andare a trovarlo di persona perché quando capita poi lui mi porta a pranzo o a cena in quello splendido ristorante art déco, quasi secolare e pluristellato, che sta a due passi da casa sua in place Rouppe. Ma oggi è il giorno dell’Armistizio del 1918 e non sarebbe stato comunque possibile perché chiuso per la festività. Poiché i lettori di Start hanno già imparato ad apprezzare la logica implacabile del mio amico non perdo tempo e trascrivo la conversazione che ho avuto con lui.
Prevedi che riusciranno questo lunedì a inviare a Bruxelles le carte che sono riusciti a non inviare lunedì scorso?
Ti sento sottilmente ironico… Ma dimostri con la tua domanda di avere ben compreso quello che ti ho detto nei giorni scorsi. In effetti lunedì scorso hanno voluto non inviare le carte che Bruxelles attendeva, che erano già firmate da tutte le parti interessate tranne che dal Mef. Esse riguardavano esclusivamente la cessione da parte di Ita Airways di una serie di slot ad alcune compagnie concorrenti, Easyjet in relazione a slot da utilizzarsi per voli di breve raggio, e Air France-Klm e IAG, dunque il gruppo di British e Iberia, per voli di lungo raggio. Si trattava dell’ultimo adempimento richiesto dall’antitrust europeo per dare il via libera all’acquisizione di Ita da parte di Lufthansa. Ed era anche l’ultimo ostacolo sulla via dell’acquisizione, superato il quale non si sarebbe più potuto fare nulla per evitarla.
Però non mi è chiaro come abbiano potuto non inviarle.
Semplicemente hanno messo sul tavolo della trattativa un argomento che non c’entrava nulla con la questione degli slot in corso di cessione, quello dell’eventuale revisione al ribasso del prezzo finale della vendita di Ita.
E questo tema è ora superato?
Sì, perché nell’incontro che è avvenuto tra il ministro Giorgetti e il Ceo di Lufthansa Spohr hanno concordato che un’eventuale diversità di vedute sul tema se e quando si manifesterà sarà affidata ad un arbitrato.
Ma allora, se l’accordo su come dirimere la controversia c’è, cosa manca ancora?
Solo la trascrizione dell’accordo, in italiano o più probabilmente in inglese, e la sua firma da parte di Lufthansa e del Mef.
Non mi sembra così complesso. Mi sembrano poche righe. Poi lo mandano a Bruxelles?
Assolutamente no. Il prezzo di cessione di Ita non ha alcuna rilevanza per Bruxelles, non gliene potrebbe importare di meno.
Non capisco… Ma allora a cosa serve?
A chiarire una possibile diversità di vedute tra venditore e acquirente. Utile che vi sia, ma non c’entra proprio nulla con gli slot che occorre cedere affinché siano in concorrenza un serie di rotte che altrimenti sarebbero esercitate solo da Ita e da vettori comunque alleati di Lufthansa. Il tema è stato usato in apparenza solo per non rispettare la scadenza di lunedì scorso.
Dunque ora dovrebbe essere tutto sistemato e molto facile da chiudersi. Ma allora perché i giornali continuano a parlare di “corsa contro il tempo per salvare l’accordo”, “si tratta per salvare l’accordo” e così via?
Forse perché chi parla coi giornali, non in via ufficiale ma sempre bisbigliando dai sottoscala, non vuole che le carte siano inviate neppure ora. E dunque cerca di far credere in una complessità per quanto ne sappiamo del tutto inesistente. Ma se non vuole che le carte siano inviate a Bruxelles è perché non vuole l’accordo di cessione dell’intera azienda al gruppo Lufthansa. Mi sembra molto semplice.
Ma se è così perché non lo dice esplicitamente?
Perché non ne ha titolo. Il governo ha preso altri accordi, che sono quelli contenuti nel contratto sottoscritto tra il Mef e Lufthansa a giugno dello scorso anno.
A questo punto della conversazione abbiamo dovuto salutarci poiché il mio amico aveva impegni di lavoro, nonostante la festività di Bruxelles. Però siamo rimasti d’accordo di risentirci domani mattina, quando ormai si saprà se queste carte saranno riusciti a inviarle oppure saranno riusciti per la seconda volta a non inviarle.
Cordiali saluti,
Francis Walsingham