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Ita Airways Bruxelles

Lo sapete quanti consulenti sono pagati per la privatizzazione di Ita Airways?

La consulenza per la futura alleanza strategica è andata a Mediobanca e Jp Morgan per la parte finanziaria, mentre per la parte legale Ita si farà assistere da Sullivan & Cromwell e Grande Stevens. Ma anche il Tesoro recluta i suoi advisor (Equita, per la parte finanziaria, e Gianni & Origoni per il legale)

Tanti (troppi?) consulenti per la privatizzazione di Ita Airways, la newco che ha preso il posto di Alitalia lo scorso ottobre.

Il 31 gennaio la compagnia ha schierato JPMorgan e Mediobanca per la parte finanziaria e Grande Stevens e Sullivan & Cromwell per gli aspetti legali per aiutarla nella ricerca di investitori privati.

“Ita Airways pagherà fino a 8 milioni 900 mila euro ai quattro consulenti (e advisor) che dovrebbero aiutarla nella ricerca di un compratore. E meno di due mesi dopo, il 24 marzo, il ministero dell’Economia recluta i suoi advisor (Equita, per la parte finanziaria, e Gianni & Origoni per il legale)” scrive oggi Repubblica.

La scorsa settimana il Tesoro ha invitato gli interessati a presentare manifestazioni d’interesse per il vettore entro il 18 aprile, riportano Reuters e il Sole 24 Ore.

Secondo Repubblica, “saranno gli advisor dell’Economia, proprietario di Ita al 100%, a dominare la scena della privatizzazione e a farsi carico delle manifestazioni di interesse per la compagnia. Questa è la volontà, chiara, precisa, che il ministro Daniele Franco ha espresso in una lettera. Quindi i quattro advisor della controllata Ita dovranno ritagliarsi un ruolo che è tutto da precisare”.

Nel frattempo, a fine marzo si sono dimessi 6 consiglieri d’amministrazione su 9 della compagnia. Nel cda sono rimasti il presidente Alfredo Altavilla, l’ad Fabio Lazzerini e un membro del settore aereo.

Tutti i dettagli.

LE PROPOSTE SUL TAVOLO

“I consulenti hanno invitato diversi attori del settore aereo a formalizzare il loro interesse per Ita”, riportava Reuters.

Sul tavolo ci sono le proposte della cordata Msc-Lufthansa, “la proposta del fondo americano Indigo Partners che gestisce diverse compagnie low cost nel mondo, la lettera del fondo Usa Certares (che avanza la partnership commerciale con Air France-Klm e Delta Air Lines)” riassume il Corriere.

I COMPENSI DEI CONSULENTI SCELTI DAL MANAGEMENT DI ITA AIRWAYS

Dunque a seguire l’operazione ci saranno sei consulenti: i due selezionati dal Mef e i quattro selezionati dal management della compagnia .

Secondo Repubblica è “lecito chiedersi se le attività che potranno fare all’ombra dei due consulenti ministeriali giustifichino una spesa fino a 8,9 milioni per Ita. Nel quadro, peraltro, di un bilancio economico già fragile”.

I due studi legali sono reclutati con “affidamento diretto”. Il quotidiano segnala che “Grande Stevens riceverà 550 mila euro come compenso fisso; e altri 2 milioni 150 mila euro nel caso la vendita del vettore vada a buon fine”.

“L’altro studio legale – Sullivan & Cromwell – ottiene invece un compenso di 1050 euro per ogni ora di impegno dei suoi professionisti, soprattutto avvocati esperti. Alla fine della consulenza, ora dopo ora, Sullivan & Cromwell riceverà fino a un massimo di 2,7 milioni. Se questi consulenti legali entrano in partita con “affidamento diretto”, Ita individua quelli finanziari con una “selezione competitiva” che si concentra inizialmente su sette banche d’affari, nazionali e internazionali. Tra le sette, Ita punta decisa su J.P. Morgan e Mediobanca che riceveranno – ognuna – 1,75 milioni. La somma, anche in questo caso, sarà versata a patto che la privatizzazione vada in porto” riporta Repubblica.

SUBBUGLI NEL CDA

Lo scorso 31 gennaio il Consiglio di amministrazione di Ita Aiways ha approvato gli incarichi di consulenza legale e finanziaria. E “i dirigenti di Ita assicurano di aver strappato significativi sconti ai quattro consulenti” sottolinea sempre Repubblica. Ma qualcosa nella definizione di incarichi e oneri deve aver turbato il cda della compagnia.

Il 24 marzo, il ministero mette in pista i suoi due consulenti e advisor. La settimana successiva sei consiglieri di amministrazione del consiglio di Ita si sono dimessi. “Alcuni dei dimissionari, con il loro addio, sconfessano la delibera che ha ingaggiato i quattro consulenti il 31 gennaio. Quando hanno saputo dell’arrivo degli advisor del ministero, alcuni consiglieri di Ita avrebbero chiesto la revoca dell’incarico a Grande Stevens, Sullivan & Cromwell, J.P. Morgan e Mediobanca” riporta Repubblica.

All’Ansa alcune fonti “sottolineano che non c’entrano le spese per gli advisor, spiegando che questa seconda fase necessita di un avvio e di un andamento più snello che deve essere gestito dalla società in maniera più rapida”. Nel frattempo, sulla vicenda si interrogano anche i parlamentari. “Le dimissioni di due terzi dei componenti devono portare alla decadenza del board e alla nomina di un management adeguato. Le Commissioni parlamentari competenti stanno a guardare? Il Governo deve venire in audizione in Parlamento” ha dichiarato in una nota il deputato Leu, Stefano Fassina.

 

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