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Batterie Auto

Incentivi auto elettrica, ecco come il governo non tamponerà troppo Fca

L'articolo di Giusy Caretto

Mano tesa da parte del governo a Fca. Questa sembra la strategia per l’applicazione degli incentivi per l’auto elettrica che intende promuovere (e attuare) l’esecutivo Conte.

Secondo quanto dichiarato da Giorgio Sorial, vice capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, infatti, le risorse messe in campo nel 2019 potranno in parte slittare al 2020 per incentivare modelli prodotti anche dalla casa italo-americana.

Intanto, il settore attende ancora il decreto attuativo degli eco-incentivi, entrati in vigore dal 1 marzo 2019. Ma andiamo per gradi.

RISORSE MOBILI

Partiamo da uno dei punti fondamentali per l’industria automobilistica. Le risorse che il governo mette in campo per l’incentivo alle auto elettriche saranno “mobili”. In pratica, parte delle risorse potranno essere utilizzate nel 2020 in modo da incentivare nuovi modelli che arriveranno sul mercato.

SOLO 20 MILIONI PER IL 2019?

In particolare, secondo le anticipazioni del Sole24Ore, nel 2019 saranno spesi soli 20 milioni dei 60 previsti, gli altri 40 saranno spendibili dall’anno successivo.

“L’obiettivo primario è quello di non esaurire subito le risorse e permettere a chi vuole programmare l’acquisto più avanti, di farlo. Dai nostri dati quanto inseriamo per ora nel decreto è una cifra congrua con gli incentivi che saranno richiesti sul mercato. Intanto ci aspettiamo che nei prossimi mesi cresca la cultura dell’acquisto delle auto elettriche ed ibride”, ha spiegato Sorial al quotidiano.

SI ATTENDE DECRETO ATTUATIVO

Ancora tutto è ufficioso, però. Il decreto attuativo per l’applicazione degli incentivi non è ancora stato pubblicato, anche sembra essere questione di giorni. “Il decreto è pronto, manca solo la registrazione della Corte dei conti, dopodiché sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Comunque tengo a precisare che il diritto al bonus è riconosciuto già dal 1° marzo, il decreto infatti disciplina solo le modalità di erogazione del contributo. È già online la piattaforma dove i concessionari possono registrarsi, poi scatterà la seconda fase per l’inserimento degli ordini e la prenotazione degli incentivi e a quel punto scatteranno 180 giorni per la consegna del veicolo”., ha sottolineato il vice capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico.

MANO TESA AD FCA

Tra i nuovi modelli che potrebbero rientrare nelle vetture che possono godere dell’incentivo ci dovrebbero essere nel 2020 anche alcune auto Fca, o almeno si spera (la casa auto è indietro rispetto ai concorrenti nella produzione di auto elettriche ed ibride).

La strategia sembra essere una nuova mano tesa al mondo dell’Industria italiana e a Fca in particolare. Dopo le tensioni tra la casa automobilistica e il governo a causa dell’introduzione (parallelamente agli incentivi) di un’ecotassa sulle vetture più inquinanti che colpiva proprio alcuni modelli dell’azienda italo-americana, l’esecutivo Conte sembra impegnato a riportare la quiete.

Qualche giorno fa, infatti, il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi di Maio, ha promesso importanti investimenti per riconvertire l’indotto di Fiat Mirafiori (qui l’approfondimento).

“Noi investiremo come Mise milioni di euro nell’area di crisi complessa per permettere la riconversione di tutte le aziende dell’indotto auto legate alla produzione della cinquecento elettrica, che Fca  farà a Mirafiori”, ha affermato Di Maio, in occasione della presentazione del Fondo Nazionale Innovazione a Torino.

GLI INCENTIVI

Con l’obiettivo di accelerare un rinnovo del parco auto, il governo  ha previsto, in via sperimentale,“un contributo parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro (CO2 g/km)”, si legge nel testo della Legge Bilancio 2019.

In particolare, tra 0 e 20 grammi il contributo sarà pari a 6.000 euro e da 21 a 70 grammi sarà di 2.500 euro, con rottamazione di veicolo di categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4. In assenza della rottamazione, l’incentivo scenderà, rispettivamente, a 4.000 e a 1.500 euro.

Il prezzo dell’auto che si intende acquistare, però, non dovrà essere superiore a 50.000 euro, esclusa l’Iva

COME USUFRUIRE DEGLI INCENTIVI

Usufruire degli incentivi è semplice. Il venditore riconosce il contributo all’acquirente sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto. Successivamente l’impresa costruttrice o importatrice dell’auto rimborsa l’importo al venditore e lo recupera a sua volta sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione.

L’ECO-TASSA

Parallelamente, il Governo ha anche previsto anche un’eco-tassa:  “A decorrere dal 1° marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2021, chiunque acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 nuovo di fabbrica è tenuto al pagamento di un’imposta parametrata al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 160 CO2 g/km”. Tra 161 e 175 grammi, l’imposta è pari a 1.100 euro. Si sale a 1.600 per i veicoli con emissioni tra 176 e 200 e la tassa sarà di 2.000 euro per le vetture con grammi di biossido di carbonio tra 201-250. Le automobili con emissioni superiori a 250gr per km saranno soggette ad imposta di 2.500 euro.

COME PAGARE ECO-TASSA?

Il pagamento può essere effettuato, come spiegato su Policy Maker, attraverso il modello F24, in cui inserire il codice tributo identificato dall’Agenzie delle entrate nel numero 3500, i dati anagrafici del contribuente, il codice fiscale, i dati del veicolo per cui si paga la tassa e il numero di telaio del mezzo.

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