Il Pd si frantuma sulle Fremm di Fincantieri all’Egitto
Ecco come il Partito democratico si spacca sulla vendita delle due Fremm di Fincantieri all’Egitto dopo l’ok del governo.
Non ci sono soltanto i mal di pancia dei Cinque Stelle e le palesi contrarietà di Leu sulla vendita delle 2 Fremm di Fincantieri all’Egitto decisa dal governo italiano.
A sorpresa, nonostante il sì del premier Giuseppe Conte e l’ok del ministro democrat dell’Economia, Roberto Gualtieri, all’operazione finanziaria di Sace-Cdp, il Partito democratico sta implodendo per contrasti interni.
Tanto che Matteo Orfini chiede al segretario Nicola Zingaretti se davvero il Pd ha dato il via libera.
Leggo che il Pd sarebbe favorevole alla cessione delle fregate militari all'Egitto. Posizione che non abbiamo mai discusso da nessuna parte. E che è sbagliatissima. Spero che @nzingaretti intervenga e corregga.
— Orfini (@orfini) June 10, 2020
In effetti molti esponenti del Partito democratico chiedono a Palazzo Chigi chiarimenti sui rapporti diplomatici che legano l’Italia al Paese governato da al-Sisi, mentre il Movimento 5 stelle auspica un ripensamento su un “fatto grave”.
Una vicenda che si intreccia con le indagini sul delitto di Giulio Regeni e con il caso di Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna detenuto da ormai quattro mesi.
L’ufficio di presidenza della commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio Regeni ieri si è riunito in via straordinaria e ha deciso all’unanimità di convocare urgentemente per un’audizione il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Un appuntamento che – afferma il presidente della commissione Erasmo Palazzotto di Leu – viene considerato “preliminare, sotto il profilo politico ed istituzionale, al proseguimento di ogni altra attività di indagine”.
La deputata dem Barbara Pollastrini esprime “profonda amarezza” e considera la cessione delle due imbarcazioni come “una ferita”: “Patrick Zacki – ricorda – e’ ancora detenuto nelle carceri e cosi’ tanti oppositori al dittatore. Da quattro anni al Sisi boicotta le indagini sull’omicidio di Giulio Regeni. Promesse e impegni delle istituzioni sembrano scritte sulla sabbia. Non possiamo tacere”.
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