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I furgoni elettrici per le consegne di Amazon targati Rivian tardano ancora

Continuano i problemi con la maxi commissione di Amazon: la startup californiana Rivian ha infatti annunciato di aver sospeso la produzione dei furgoni per una rinnovata carenza di componenti

Non c’è pace per una delle startup più promettenti dell’automotive elettrico, in cui in un primo momento avevano investito Ford (che s’è però liberata delle cedole piuttosto in fretta: deteneva una partecipazione dell’11,4% alla fine del 2021, quando la società si è quotata in Borsa, diminuita all’1,1 due anni dopo) e Amazon, che aveva affidato a Rivian l’elettrificazione della propria flotta di furgoni.

L’INTERESSE DI FORD E AMAZON

Poco prima della pandemia il gigante dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos aveva infatti investito più di un miliardo nella startup californiana (diventandone il socio principale, con il 17% delle azioni) commissionando a Rivian 100mila veicoli elettrici per il trasporto di merci. Un ordine che avrebbe dovuto garantire alla giovanissima realtà statunitense la sussistenza, ma subito dopo è esploso il Covid e tra problemi alle forniture e lockdown, Rivian è uscita di strada senza più riuscire a tornare in carreggiata.

TUTTI I PROBLEMI DI RIVIAN

Dopo la pandemia, infatti, sono andati alle stelle i prezzi dei chip e di diverse materie prime: la penuria di semiconduttori (i pochi in circolazione se li sono accaparrati i grandi marchi che hanno maggior presa sui produttori) ha costretto nuovamente la produzione a procedere con un ritmo singhiozzante. Altri ritardi sui mezzi commissionati dalla Big Tech statunitense.

IL “DIVORZIO” TRA AMAZON E RIVIAN

A fine 2023 era poi stata diramata la notizia che un po’ tutti attendevano: Rivian aveva chiuso l’accordo di esclusiva con Amazon. Un bel problema per la startup che aveva personalizzato profondamente i furgoncini elettrici secondo precise direttive del cliente, dotandoli per esempio di un più ampio parabrezza per massimizzare la visibilità del conducente e di telecamere posizionate all’esterno per avere una visuale a 360 gradi.

O, ancora, adottando uno speciale sportello rinforzato dal lato dell’autista per una maggiore protezione e una scaffalatura di tre piani con una porta stagna e sviluppando un sistema infotainment compatibile con Alexa, l’Ia di Amazon. Ma lo scioglimento del rapporto rappresentava per Rivian anche l’opportunità di dedicarsi finalmente a nuovi clienti così da focalizzarsi su commesse più facili da evadere.

ALTRI RITARDI NELLE CONSEGNE

Ma intanto continuano i problemi con la maxi commissione di Amazon: il costruttore statunitense ha infatti annunciato di aver sospeso la produzione dei furgoni per una rinnovata carenza di componenti: “Una diminuzione nella disponibilità dei pezzi ha temporaneamente avuto un impatto sulla nostra produzione di furgoni elettrici per le consegne”, lo scarno comunicato della startup.

“Ma ci aspettiamo di recuperare tutta la produzione mancata“, hanno spiegato da Rivian, che produce tutti i suoi veicoli nell’impianto di Normal, Illinois, mentre un secondo stabilimento di assemblaggio è previsto in Georgia. Da Amazon fanno invece sapere di essere a conoscenza del ritardo e che questo ennesimo inconveniente non impatterà sulle proprie scadenze.

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