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Cathay Pacific Airways

Hong Kong, ecco le turbolenze di Cathay Pacific

Che cosa sta succedendo alla compagnia aerea Cathay Pacific per il caso Hong Kong

 

Hong Kong non sarà la “ripetizione dell’incidente politico del 4 giugno del 1989”, la repressione di Tiananmen, qualora Pechino decida contromisure che includano l’uso della forza.

In un raro riferimento ai sanguinosi fatti di Pechino seguiti alle proteste pro-democrazia degli studenti di 30 anni fa, il Global Times – il quotidiano espressione del regime cinese – accusa gli Usa di interferenze, assicurando che la Cina può far leva su metodi più sofisticati di quelli di 30 anni fa.  Il raduno di forze paramilitari cinesi a Shenzhen “è un chiaro monito ai rivoltosi”.

Cathay Pacific ha annunciato le dimissioni del Ceo Rupert Hogg a distanza di pochi giorni dalle aspre critiche della Cina verso la compagnia aerea basata a Hong Kong per l’appoggio del suo personale, tra cui i piloti, alle proteste pro-democrazia dell’ex colonia.

Terremoto dunque ai vertici di Cathay Pacific, sotto i riflettori in questi giorni per essere stata una delle vittime, a livello societario, delle tensioni legate alle proteste di Hong Kong.

La compagnia aerea, dopo le indiscrezioni delle tv di stato cinese, ha dichiarato che il ceo Rupert Hogg si è dimesso e che ha nominato al suo posto Augustus Tang.

La compagnia aerea ha reso noto che anche Paul Loo, capo dell’ufficio commerciale, si è dimesso. Dopo mesi di manifestazioni anti-Pechino a Hong Kong, Cathay è stata penalizzata per il caso di dipendenti che hanno partecipato alle proteste.

Lo scorso venerdì le autorità cinesi avevano imposto il divieto di sorvolo sul proprio territorio a equipaggi che avevano preso parte alle proteste. La “stretta” della Cina e la chiusura dello scalo di Hong Kong avevano portato ad una scivolone in Borsa, con il titolo che nei giorni scorsi ha toccato un minimo di 10 anni, e alla minaccia di licenziamento per i dipendenti che sostengono le manifestazioni.

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