Cinquanta ore di sciopero continuative è la risposta del sindacato dei ferrovieri Evg alla mancanza di accordo con Deutsche Bahn (DB) sui rinnovi dei contratti. Dalle 22 di domenica 14 alla mezzanotte di martedì 16 maggio sui binari tedeschi non si muoverà quasi nessun convoglio: né merci, né passeggeri a lunga percorrenza e quasi nessun treno regionale.
Per evitare quello che si annuncia come lo sciopero più lungo nella già lunga storia di questo braccio di ferro tariffario, le due parti hanno trattato anche nei tempi supplementari, molte ore dopo che l’astensione era stata annunciata dai sindacati. I dirigenti di Deutsche Bahn, la compagnia ferroviaria pubblica monopolista di fatto per il traffico ferroviario tedesco, sosteneva di essersi avvicinata molto alle richieste di Evg e chiedeva quindi l’annullamento in extremis dello sciopero.
LA DUREZZA DEL SINDACATO E LE PRECAUZIONI DI DEUTSCHE BAHN
Da parte del sindacato la risposta è stata però molto dura. A suo avviso la proposta di Deutsche Bahn era puramente di facciata e non accoglieva nei punti essenziali le aspettative dei lavoratori del settore. Un ultimatum all’azienda ferroviaria fissato per il mezzogiorno di venerdì 12 è caduto nel vuoto. Dunque nessuna revoca e fra qualche ora braccia conserte e via alla paralisi del traffico sui binari.
Deutsche Bahn ha preso le sue precauzioni, che sono drastiche. Tutti i treni nello spazio compreso fra le 50 ore di sciopero sono stati sospesi ed è partito l’appello agli utenti a non pensare neppure di mettersi in viaggio in quei due giorni e mezzo. Anche i regionali non verranno assicurati e gli esperti pensano che saranno davvero in pochi a lasciare le stazioni di partenza.
I disagi più gravi colpiranno i pendolari, sarà un serio problema trovare alternative efficienti in due giuorni lavorativi come lunedì e martedì. Tanto più che nelle grandi città, una parte dei servizi metropolitani (generalmente quelli di superficie) sono gestiti proprio da Deutsche Bahn e, per quanto funzionino le alternative con i bus, tram e metropolitana sotteranee delle varie compagnie di trasporto cittadine, non dappertutto sarà possibile fare a meno dei convogli urbani gestiti dalle ferrovie.
Per fare un esempio, solo nel circondario di Berlino, si stimano 320.000 pendolari al giorno che con i treni locali si muovono dalla circostante regione del Brandeburgo alla capitale, per motivi di lavoro o di studio. Al contrario, da Berlino altri 186.000 cittadini si spostano quotidianamente nel Brandeburgo per gli stessi motivi.
IL SALARIO MINIMO LEGALE PER I FERROVIERI
Il punto centrale del contenzioso sembrerebbe al momento il salario minimo legale, che circa 2000 dipendenti delle ferrovie ricevono solo tramite indennità. Evg vuole includere il salario minimo legale di 12 euro nelle tabelle prima di negoziare ulteriori aumenti nella contrattazione collettiva.
Quanto distanti siano ancora le posizioni lo testimonia lo scambio di dichiarazioni tra due esponenti impegnati nelle trattative.
Kristian Loroch, negoziatore di Evg, ha dichiarato che “è vergognoso che un’azienda di proprietà federale continui a soddisfare i requisiti minimi salariali previsti dalla legge solo con l’inganno e voglia ingannare l’opinione pubblica al riguardo”.
In una nota il sindacato ha rafforzato il concetto: “Eravamo disposti a scendere a compromessi per sospendere l’annunciato sciopero e avviare le trattative, invece DB ha preferito puntare sulla divisione e prende in ostaggio i passeggeri”.
Allo scadere dell’ultimatum (che deve aver irritato molto i dirigenti delle ferrovie), il membro del consiglio di amministrazione di Deutsche Bahn per il personale, Martin Seiler, ha dichiarato: “Abbiamo tentato di tutto fino all’ultimo minuto per scongiurare il folle sciopero di avvertimento di 50 ore da parte di Evg”. Per Seiler, Deutsche Bahn aveva assicurato al sindacato che sulla questione del salario minimo non ci sarebbero stati ostacoli e dunque la richiesta principale era stata soddisfatta. “Cos’altro dovremmo fare come datori di lavoro?”, ha concluso Seiler.
Toni aspri e un rimbalzo di responsabilità e accuse che non sarà semplice ricucire dopo questo lungo sciopero.
UNO SCONTRO CHE VA AVANTI DA TEMPO
La lotta sindacale va avanti da tempo, così come la trattativa. Già alla fine di marzo, Evg, insieme al sindacato dei servizi Ver.di, aveva largamente paralizzato il traffico ferroviario in Germania. Alla fine di aprile, Evg ha proseguito con uno sciopero di otto ore. Il sindacato negozia per circa 230.000 dipendenti. Nella trattativa, il sindacato chiede, tra le altre cose, un aumento del dodici per cento della retribuzione, ma almeno 650 euro in più al mese per un periodo di dodici mesi.
Deutsche Bahn vuole orientarsi sull’accordo del settore pubblico. L’offerta prevede un totale di circa il 10 per cento in più di retribuzione per i redditi medio-bassi, l’otto per cento in più per i redditi più alti e un premio di compensazione dell’inflazione di 2.850 euro in più per tutti.
Un altro punto di forte contrasto è che l’azienda ha idee completamente diverse sulla durata del contratto rispetto al sindacato. Deutsche Bahn punta a una durata di 27 mesi, più del doppio rispetto ai 12 mesi richiesti da Evg, e la prima fase degli aumenti salariali non entrerà in vigore prima del marzo 2024. Fino ad allora, la compensazione per l’inflazione offerta sarà erogata nell’arco di diversi mesi.
Durante il periodo della pandemia Deutsche Bahn e Evg avevano stretto un patto: i lavoratori aderenti al sindacato erano stati protetti dal licenziamento, in cambio avevano rinunciato a un aumento salariale. Negli ultimi mesi però la notizia trapelata da Business Insider di un aumento degli stipendi base dei manager di Deutsche Bahn fino al 14% a partire da gennaio 2023 ha contribuito ad avvelenare il clima.