skip to Main Content

Ferrovie

Perché in Germania si sbuffa molto sulle ferrovie tedesche

Una vicenda curiosa (la denuncia su Facebook di 200 musicisti della filarmonica di Monaco che hanno visto complicare la loro tournée europea in Svizzera e Germania per disguidi della Deutsche Bahn) è indicativa delle difficoltà delle ferrovie tedesche: approvati piani di investimento per recuperare gli anni di disinteresse dei governi Merkel

Il programma era sulla carta fitto ed entusiasmante. I violini, i contrabbassi, i clarinetti, le trombe e i tromboni erano stati lucidati a perfezione e imballati come si deve. Strumenti a posto, musicisti elettrizzati, tutto pronto per una tournée europea organizzata da molto tempo: Colonia, Lucerna, Berlino tra le tappe più attese. Peccato che sulla loro strada i 200 artisti della Filarmonica di Monaco abbiano incrociato la Deutsche Bahn, le ferrovie di Stato tedesche. Che di questi tempi non se la passano molto bene e di tutto avrebbero avuto bisogno tranne che di un’aggiuntiva pubblicità negativa da parte di una delle orchestre più prestigiose del paese.

L’ORCHESTRA E IL CAOS ALLA STAZIONE DI COLONIA

È accaduto che mercoledì della scorsa settimana la stazione di Colonia è andata nel caos per una serie di lavori di ristrutturazione che in verità interessano lo scalo ferroviario della città renana dall’inizio dell’estate. Ritardi, perdita di coincidenze, persino cancellazioni sono quasi all’ordine del giorno, ma quel mercoledì i disguidi sono stati più gravi del previsto, tre treni ICE, quelli dell’alta velocità sono stati cancellati e i musicisti bavaresi, assieme a molti altri passeggeri, sono stati lasciati alla mercè del caso. Nessuna informazione, nessun aiuto. E con l’impaccio degli strumenti musicali il disagio è stato quasi insostenibile.

Per poco l’intera orchestra non ha deciso di far marcia indietro e rientrare a Monaco. Ma a Berlino li attendeva il tutto esaurito e quindi con grande pazienza i duecento musicisti, con il contorno degli strumenti, ha atteso più di tre ore prima di potersi imbarcare con molta fortuna su uno dei treni successivi e, di ritardo in ritardo, è sbarcata sui binari della stazione centrale della capitale quattro ore e mezza dopo l’orario previsto.

Conseguenze: l’esibizione alla Filarmonica di Berlino (per la cronaca la Sinfonia n. 2 in do minore “Resurrezione” di Mahler) è iniziata con quasi mezz’ora di ritardo, un’intervista concordata con l’emittente radiofonica statale è saltata. E alla direttrice Mirga Gražinytė-Tyla non è rimasto altro che scrivere un post sconsolato su Facebook, lamentandosi non solo dei disguidi e dei treni cancellati, ma mettendo sul banco degli imputati la politica di mobilità dell’intera Germania.

“La sostenibilità è importante per noi, vogliamo che i nostri viaggi siano il più rispettosi possibile del clima”, ha scritto la direttrice su Facebook. Ma dei tre tragitti percorsi in treno per coprire le tappe della tournée, nemmeno uno si è svolto in orario. Per i primi due i ritardi sono stati in qualche modo accettabili, “ma con l’ultimo viaggio da Colonia a Berlino hai esagerato e ci hai colpito profondamente”, denuncia Gražinytė-Tyla, passando a un messaggio diretto, come parlasse a un’amica. Ma la Deutscha Bahn è un’amica inaffidabile e il tono diventa quello di una persona tradita nella fiducia.

“Saremmo dovuti partire alle 9 e 30 dalla stazione centrale di Colonia”, riprende la direttrice raccontando nel dettaglio la sventura, “dopo tre treni ICE cancellati e nessuna informazione su come, quando e se saremmo saliti, finalmente abbiamo iniziato il nostro viaggio tre ore dopo. E a causa di ulteriori ritardi siamo arrivati a Berlino 4 ore e mezza più tardi del previsto, completamente esausti dopo 10 ore di viaggio”. Concerto nella capitale ritardato, intervista radiofonica saltata, la direttrice non risparmia nulla nel suo post di denuncia.

L’ADDIO ALLE FERROVIE

Quindi la conclusione che è un j’accuse al mondo politico e sembra un addio alle ferrovie:” Cara Deutsche Bahn, e cari esponenti politici che vi occupate di trasporti: vogliamo assolutamente proteggere il nostro clima! Siamo stati felici di affidarci a voi e di fidarci di voi. Nonostante le ripetute esperienze negative, vi abbiamo difeso e protetto ancora e ancora. Ma se ci pugnalate alle spalle, ci deludete. Non possiamo contare su di voi. Non possiamo più farlo”.

Il post è stato una bomba. Ha raccolto nel giro di poche ore migliaia di “like”, tanto che la Deutsche Bahn ha dovuto correre ai ripari e reagire pubblicamente, giustificandosi con il maltempo. Nella risposta infatti l’azienda fa riferimento a un fronte temporalesco che in quel giorno è transitato sulla Renania Settentrionale-Vestfalia, la regione di Colonia, e ha interrotto il traffico ferroviario. Tutt’altro che plausibile, come ha successivamente notato l’Orchestra Filarmonica di Monaco, giacché in stazione come motivo del ritardo veniva addotta la “riparazione del treno”. A conferma che le informazioni fornite nel corso della giornata erano state frammentarie e per nulla utili.

Fatto sta che la vicenda ha riacceso le luci sullo stato difficile in cui versano le ferrovie tedesche, proprio in una fase in cui il governo vorrebbe invece valorizzarle come elemento centrale di una nuova mobilità, consona alla transizione energetica e agli obiettivi di tutela del clima.

L’EREDITÀ DI MERKEL E IL NUOVO PIANO DEL GOVERNO

Ma l’eredità dei governi di Angela Merkel in questo specifico settore si rivela oggi nefasta e la mancanza di investimenti nell’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie costringe oggi l’esecutivo a mettere mano alle spese, in un momento però meno favorevole.

E anche se i piani andranno a buon fine, prima che tutto torni a funzionare come un tempo i viaggiatori tedeschi (compresi gli artisti della Filarmonica di Monaco) dovranno pazientare diversi anni.

Il governo federale ha promesso proprio la scorsa settimana di mettere a disposizione della Deutsche Bahn altri 12,5 miliardi di euro di capitale proprio: insieme agli impegni precedenti la somma investita ammonta a quasi 40 miliardi di euro. Obiettivo: un piano di ristrutturazione generale, il più grande dopo decenni, secondo quanto pubblicizza l’esecutivo. E il commissario federale alle ferrovie Michael Theuer, dell’Fdp come il ministro dei Trasporti, avverte che nei prossimi anni, a causa dei lavori, ci saranno numerose restrizioni e i passeggeri affronteranno “una fase difficile”. Deutsche Bahn intende rinnovare completamente tratti importanti del percorso entro il 2030 e chiuderli completamente per mesi durante i lavori di ristrutturazione. Nei prossimi anni saranno interessate le tratte Francoforte-Mannheim e la tratta Berlino-Amburgo. Theuer ha anche sottolineato che dovranno essere costruiti o ampliati circa 750 chilometri di vie di trasporto merci. ma su questo le polemiche non mancano e molte realtà locali (amministrazioni, cittadini) si oppongono alla costruzione di nuove linee di trasporto o all’ampliamento di quelle esistenti.

Back To Top