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Fincantieri Ribaltamento

Fincantieri sprofonda a Sestri Ponente?

L'allarme dei sindacati dopo il ricorso presentato al Tar della Liguria da Marina Aeroporto. La società ha impugnato l’aggiudicazione del ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente assegnato dall’Adsp Genova a Rcm Costruzioni, Fincosit, Trevi, Consorzio Integra e Gs Edil

 

Appena partito, il ribaltamento a mare di Fincantieri potrebbe già rallentare.

Lo scorso 21 dicembre erano entrate nel vivo le operazioni di riempimento della nuova calata dei cantieri navali di Sestri Ponente a Genova, anche noto come ‘ribaltamento a mare’ nello stabilimento genovese di Fincantieri. Lo aveva annunciato una nota del commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera.

Il progetto fa parte del Programma Straordinario di interventi previsto dal Decreto Genova. Soggetto attuatore dello specifico intervento è il Comune di Genova, mentre i lavori sono realizzati dal raggruppamento temporaneo di imprese: Rti Fincosit srl, Consorzio Stabile Grandi Lavori scrl, Consorzio Integra Soc. Coop., Icm spa.

Nemmeno due mesi dopo e l’opera incontra già un ostacolo.

La società Marina Genova Aeroporto ha presentato infatti il ricorso al tar della Liguria per bloccare l’appalto da 366 milioni di euro. All’Autorità di sistema portuale (Adsp) di Genova-Savona erano pervenute tre manifestazioni di interesse per la realizzazione dell’opera. Oltre a quella aggiudicatrice, quella dei consorzi Eteria (le famiglie Caltagirone e Gavio), e del consorzio tra WeBuild Italia, Fincantieri Infrastructure e Sales (salito alla ribalta per la ricostruzione del Ponte Morandi). (Qui l’approfondimento di Startmag).

Ma ora questo ricorso potrebbe rappresentare “una brusca frenata”. “E questa possibilità ha messo in allarme sindacati e lavoratori del sito di Sestri Ponente” come segnala oggi il Secolo XIX.

Tutti i dettagli.

IL RIBALTAMENTO A MARE DI FINCANTIERI

Il progetto di Ribaltamento a mare prevede l’ampliamento dello stabilimento di Sestri Ponente, riducendo al minimo le possibili interferenze con le altre realtà industriali presenti nel bacino.

L’ampliamento darà l’opportunità di costruire navi da oltre 170.000 tonnellate in un bacino di 400 metri. Sarà effettuato lo spostamento a monte della ferrovia e la ricostruzione delle officine di prefabbricazione, rendendole tecnologicamente ancora più avanzate.Il progetto è stato suddiviso in lotti e prevede anche la sistemazione idraulica del rio Molinassi.

Il Ribaltamento è l’altra grande opera del Piano Straordinario degli investimenti post-crollo del ponte Morandi predisposto dal Commissario per la ricostruzione Marco Bucci.

ATTESO DA ANNI

“Il raddoppio del cantiere di Sestri Ponente è atteso da anni” sottolinea il Secolo XIX. “L’opera, i cui lavori sono appena iniziati, doveva essere completata nel 2024 ma a causa dei molteplici ritardi la fine è già slittata al 2026”.

IL RICORSO PRESENTATO DA MARINA GENOVA AEROPORTO

E ora questi ritardi potrebbero moltiplicarsi.

Nei giorni scorsi la società Marina Genova Aeroporto ha presentato ricorso al Tar contro l’aggiudicazione della progettazione definitiva del piano di ampliamento. “Il porticciolo turistico privato si trova proprio di fronte al cantiere navale e dispone di circa 500 posti barca che potrebbero essere ridotti proprio a causa di una espansione verso mare dello stabilimento” spiega il quotidiano ligure.

L’ALLARME DEI SINDACATI

Ma il ricorso mette in allarme i sindacati che prospettano un rallentamento dei lavori.

“Senza l’ampliamento del cantiere rischiamo di finire automaticamente fuori dal mercato mondiale della costruzione di nuove navi da crociera, con conseguenti occupazionali evidenti e drammatiche”, denuncia Chirstian Venzano, segretario generale Fim-Cisl Liguria, che prevede per l’industria genovese “un futuro assai ridimensionato” qualora il piano del ribaltamento a mare dovesse andare in fumo, sottolinea il Secolo XIX.

“Il sito di Sestri Ponente non ha futuro senza il ribaltamento. Questo ricorso ci mette in allarme perché eventuali ritardi potrebbero pesare su produzione e occupazione. Tutte le parti coinvolte devono sedersi attorno a un tavolo e trovare in tempi brevi una soluzione” sottolinea Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova.

Lo stabilimento Fincantieri impiega circa 700 addetti diretti, il cui numero è previsto raddoppi una volta terminato il ribaltamento a mare.

 

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