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Alitalia, ecco come voleranno Ferrovie, Tesoro e Cdp

Tutte le ultime novità sul dossier Alitalia con quanto ha detto Di Maio ai sindacati. Fatti, numeri, indiscrezioni, tempistica e scenari

 

Tesoro, Ferrovie, forse Cdp come finanziatore, sperando in Delta o easyJeat come partner esteri.

Si va delineando sempre più il progetto del governo su spinta in particolare del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

Se nei giorni scorsi il ministro e capo politico del Movimento 5 Stelle assicurava su “zero euro dello Stato” da mettere in Alitalia, comunque da rilanciare-salvare e non affossare, adesso si delinea sempre più come lo Stato, sotto diverse forme (ministero dell’Economia, Ferrovie controllate dal Tesoro e Cdp posseduta dal Mef per l’acquisto della nuova flotta), avrà un ruolo affatto secondario.

CHE COSA HA DETTO DI MAIO AI SINDACATI

L’idea che Di Maio ieri ha illustrato alle 16 sigle sindacali di Alitalia è stata questa: ingresso diretto del Mef nel capitale di Alitalia e un consorzio tra Delta-Easyjet per il rilancio della compagnia aerea.

LA PROROGA DEL PRESTITO PONTE

Nel frattempo con il decreto Semplificazioni è stato confermato l’atteso “finanziamento a titolo oneroso”. Nel testo si legge che “è rimborsato entro trenta giorni dall’intervenuta efficacia della cessione dei complessi aziendali” il prestito ponte per un importo “pari a 900 milioni di euro nel 2018 in termini di solo fabbisogno”. Queste somme sono “gestite presso il sistema bancario dalla Cassa servizi energetici e ambientali”.

LE MOSSE DEL GOVERNO

Al Mise il rendez-vous – presenti anche i tre commissari straordinari – dura un paio d’ore con una prima novità: l’ipotesi della partecipazione diretta dello Stato nel capitale di Alitalia assieme al Mef con una quota di circa il 14%.

IL PIANO STILE AIR FRANCE

L’ipotesi al vaglio del governo Conte segue – secondo le indiscrezioni – l’esempio della Francia in Air France con una quota azionaria per garantire una strategia di lungo periodo. L’ipotesi sarebbe però da sottoporre al vaglio dell’Europa.

COME ENTRERA’ IL TESORO

Come il Mef entrerà nel capitale? L’ipotesi prevederebbe l’ingresso del Tesoro nel capitale della nuova società che gestirà Alitalia. Tramite la conversione di una parte del prestito-ponte da 900 milioni che dovrà essere rimborsato allo Stato entro giugno 2019 con tanto di interessi, ha scritto il Corriere della Sera.

LA TEMPISTICA

Il gruppo Ferrovie presenterà il suo piano industriale entro il 31 gennaio e potrebbe contare sul possibile asse Delta-Easyjet come partner industriale unico. “Sono molto fiducioso che Alitalia possa essere rilanciata ed essere una compagnia all’altezza delle sfide del mercato”, ha spiegato Di Maio dopo l’incontro.

I PARTNER ESTERI

Lufthansa fuori dai giochi? “Ad oggi la manifestazione di interesse è arrivata da Delta e easyJet. Non c’è nessun pregiudizio, a Fs nessuno nega di andare a trovare partner fuori da chi ha manifestato interesse”, ha aggiunto il titolare del dicastero dello Sviluppo economico.

LA PROPOSTA DEL PROF. SANASI D’ARPE

“Non si può che essere d’accordo col ministro Di Maio quando afferma che nel caso della vicenda Alitalia l’occupazione ha una centralità dirimente”. E’ quanto afferma Vincenzo Sanasi D’Arpe, docente di Diritto dell’Economia ed esperto di gestione della crisi e del risanamento d’impresa già membro del tavolo tecnico istituito nel 2008 per Alitalia dal Mise. Per Sanasi “il futuro degli occupati è prioritario nella gestione della crisi della compagnia di bandiera, per questo è importante che qualsiasi ingresso di nuovi azionisti sia accompagnato dalla garanzia del mantenimento dei posti di lavoro”. Una garanzia che – secondo il prof. Sanasi – deve essere fatta propria dal governo, “anche coinvolgendo nel salvataggio della compagnia soggetti come FS e in ipotesi anche altre aziende partecipate dallo Stato, e, se del caso, prevedendo l’introduzione della golden share in mano pubblica perché Alitalia con i suoi occupati costituiscono un asset strategico per il Paese”.

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