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Ferrari accelera sull’elettrico mentre Lamborghini inchioda?

Cosa fanno due delle principali super car europee (entrambe italiane anche se con proprietà differenti) in vista dell'elettrificazione del marchio. Ferrari e Lamborghini optano per strategie differenti

In competizione sì, ma questa volta non si corre nella stessa direzione. Ferrari e Lamborghini, eccellenze italiane animate da una rivalità storica, per i prossimi anni non procederanno appaiate avendo traguardi industriali molto diversi.

LA STRATEGIA ELETTRICA DI FERRARI

Per certi versi la linea di partenza è simile: Lamborghini rientra nel gruppo Volkswagen, in crisi nera per colpa della corsa verso le soluzioni elettriche; Ferrari invece non fa parte del claudicante caravanserraglio italo-franco-statunitense di Stellantis (all’epoca la decisione di non includere il Cavallino nel perimetro della fusione causò anche il dispiacere del ministro del Tesoro d’Oltralpe Bruno Le Maire) ma il presidente è comune: John Elkann.

IN SCUDERIA (ANCHE, MA NON SOLO) UNA FERRARI ELETTRICA

Le strategie differiscono. Elkann ha infatti confermato che la chiacchieratissima Bev di Maranello si farà senza indugi. E il 2025 sarà appunto l’anno della Ferrari elettrica. Questo non vuol dire che i purosangue modenesi saranno esclusivamente elettrici: la Ferrari elettrica fin qui reclamizzata è destinata infatti ad aggiungersi all’offerta tradizionale, che vuol dire che la produzione e lo sviluppo di modelli a combustione interna e ibridi continueranno senza altre accelerazioni.

L’INVERSIONE A “U” DI LAMBORGHINI

Se Ferrari procede spedita verso l’elettrico, Lamborghini attua una strategia difforme. Fatto, questo, che non solo sottolinea la diversità di vedute delle due super car, ma anche indipendenza di cui continua a godere il marchio italiano rispetto ai piani di Wolfsburg. Volkwagen del resto, è noto, è tra le Case europee che hanno maggiormente investito per la transizione elettrica.

L’amministratore delegato Stephan Winkelmann segue in merito una linea persino più prudente di quella tenuta da Porsche e ritiene che per la completa elettrificazione delle sportive i tempi non sono ancora maturi. Questo vuol dire che se il Cavallino elettrico si vedrà nel 2025 un Toro a batterie sarà disponibile solo verso la fine della decade, con la data di arrivo sul mercato spostata dal 2028 al 2029.

“Non pensiamo che sia tardi avere un’auto elettrica nel 2029”, ha detto Winkelmann. “Il mercato non è pronto per il nostro tipo di vetture”. La scuderia insomma resta al più sull’ibrido come già visto coi modelli Urus, la Revuelto e la Temerario. La dirigenza di Sant’Agata Bolognese al momento sembra maggiormente attratta dalle possibilità offerte dai carburanti sitetici.

Di Lamborghini quest’anno si è parlato spesso con riferimento a una possibile quotazione, proprio in scia rispetto a quanto già fatto da Ferrari (o, per restare in casa Vw, da Porsche). Se ne parla da anni e una elettrificazione totale del marchio avrebbe potuto comportare la necessità di una nuova iniezione di liquidità: spostando però in avanti tale data anche l’Ipo di conseguenza sembra allontanarsi.

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