È stata inaugurata il 13 giugno all’aeroporto di Brindisi la prima torre di controllo completamente digitalizzata con controllo umano ma da remoto. Un’innovazione targata Enav, la società che controlla il traffico aereo nei cieli italiani, realizzata con tecnologia di ultima generazione. La nuova tecnologia, nell’arco di 8 anni, dovrebbe essere implementata in circa la metà dei 45 scali italiani. della torre di Brindisi. “In questo modo potremo offrire un servizio più efficiente e flessibile tutto l’anno, anche agli scali piccoli che di solito di notte vengono chiusi, favorendo le esigenze dei territori senza l’aumento dei costi”, ha detto Paolo Simioni, amministratore delegato di Enav (società controllata dal ministero dell’Economia).
ENAV: 350 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI IN TRE ANNI
Nei prossimi tre anni, Enav prevede di investire 350 milioni di euro, per arrivare a un miliardo nel 2031. Questa iniezione di capitali avrà ricadute anche sulle assunzioni: Enav avrà bisogno di oltre 400 professionisti.
BRINDISI E PADOVA GLI HUB DEL CONTROLLO DA REMOTO
Il primo step del piano di investimenti e rinnovamento dell’Ente fa perno sulla remotizzazione del controllo. Nella riorganizzazione dello spazio aereo nazionale Enav prevede di accentrare su Roma e Milano il controllo di rotta e Padova e Brindisi saranno invece i due hub dedicati alla gestione, attraverso torri remote, di 26 aeroporti. La remotizzazione “è una grande opportunità e un contributo tangibile di Enav all’ammodernamento dell’infrastruttura “spazio aereo”, necessario per favorire lo sviluppo anche dei piccoli aeroporti nel contesto più ampio di un network indispensabile per garantire la mobilità di persone e merci nel Paese”, ha aggiunto lSimioni.
D-FLIGHT: È ARRIVATO IL FUTURO DEI DRONI
D-Flight è una società creata da Enav per lo sviluppo e la gestione della piattaforma U-Space, lo spazio aereo dedicato ai droni. La D-Flight, partecipata da Leonardo e Telespazio, è dedicata una società dedicata alla gestione della sicurezza e del controllo dei droni. In Italia, come riporta Il Messaggero, sono circa 120.000 gli utenti iscritti alla piattaforma D-Flight per l’utilizzo dei servizi ai droni. Con un ritmo di crescita molto elevato: circa 1.000 nuovi iscritti a settimana Inoltre il mercato dei droni è in continua crescita, si stima che nel 2026 arriverà a toccare i 34 miliardi di dollari, di cui circa un miliardo nel nostro paese. Del resto gli impieghi dei droni sono molteplici: delle riprese aeree alle ispezioni, fino al trasporto di merci e, in prospettiva, anche delle persone con droni. Al momento D-Flight è in grado di monitorare i movimenti nel cielo italiano distinguendo i voli autorizzati da quelli non autorizzati, segnalando il tutto alle forze dell’ordine (come ha fatto nei casi di droni non autorizzati nel corso del concerto di Vasco Rossi a Trento o nel Gp di Formula 1 di Imola).
LE PROTESTE DEI SINDACATI
Pur apprezzando il piano di investimenti e le prospettive per il prossimo futuro le sigle sindacali FILT CGIL e FIT CISL hanno rilasciato un comunicato in cui denunciano “perdurare della gravissima preoccupazione ed incertezza in cui sono costretti ad operare i lavoratori del Centro Controllo d’Area (ACC) di Brindisi, a causa della determinazione aziendale di conferma, con il Piano Industriale 2022-2024, del trasferimento dei Servizi di Assistenza Volo e Controllo del Traffico Aereo da Brindisi a Roma”. L’accusa è di non aver ascoltato le richieste delle sigle sindacali e della Regione Puglia. “Chiudere I’mpianto ENAV di maggiore eccellenza del Mezzogiorno, anziché potenziarlo in un momento in cui, nel rispetto degli indirizzi nazionali ed europei, si dovrebbero programmare maggiori investimenti proprio al Sud, per contribuire a ridurre le storiche disuguaglianze (PNRR), palesa che la politica aziendale è estranea alla politica del Paese e anche a quella europea”.
Questa manifestazione di malcontento si somma allo sciopero di 12 ore, indetto lo scorso 8 giugno scorso dalle sigle sindacali UGL-TA e UNICA presso il Centro di controllo d’area di Milano.