L’edilizia è responsabile del 40% dei consumi e delle emissioni nazionali. E’ ora di renderla più green ed efficiente
Nella lotta ai cambiamenti climatici anche l’edilizia può e deve fare la sua parte. Attualmente il costruito è responsabile del 40% dei consumi e delle emissioni nazionali. Bisogna fare meglio. Di tutto questo si parlerà al 50° Convegno internazionale dal titolo “Oltre gli edifici Nzeb. Diagnosi, riqualificazione, sistemi impiantisitci, sistemi di controllo e regolazione, valutazioni economiche” che si svolgerà a Matera il 10 e 11 maggio 2017 (Palazzo Viceconte – Via San Potito, 7), organizzato da AiCARR con il patrocinio di ASHRAE e REHVA.

La Direttiva Europea 31/2010 richiede l’applicazione di importanti azioni per aumentare il numero di edifici che non solo rispettino i requisiti minimi di prestazione energetica, ma siano anche in grado di ridurre nel modo più consistente possibile sia il consumo energetico e che le emissioni di anidride carbonica.
Al 50° Convegno internazionale di Matera prenderanno parte circa 60 tra relatori e docenti universitari. Tra i relatori della prima giornata Franco Bassanini, presidente della Fondazione Astrid che terrà un intervento sul tema: “Investimenti di lungo termine per la transizione verso l’efficienza energetica”.
Un network per l’edilizia sostenibile
Una edilizia più efficiente e più green è quella promossa dal nascente network tra ricercatori di 12 università italiane che lavorano al tema NZEB (nearly Zero Energy Buildings) e di ENEA in qualità di agenzia per l’efficienza energetica in una ottica di integrazione, unitarietà, multidisciplinarietà, attenzione al trasferimento tecnologico, promozione territoriale di una smart specialization strategy.

La rete, così come strutturata, ha collegamenti nazionali e internazionali e contatti con gli enti normativi e regolatori interessati agli NZEB, in particolare con AiCARR, CEN, UNI/CTI e con AEEGSI.
Climamed: Retrofit degli edifici storici nell’area del Mediterraneo
“Il recupero degli edifici storici è un tema di grande importanza in Italia, dove gran parte del patrimonio edilizio è anteriore agli Anni ’60 e dove la percentuale di edifici storici è mediamente del 20%, a fronte di un costante calo delle nuove costruzioni. Le ristrutturazioni edilizie in ottica consumo di energia zero rappresentano in generale un importante settore di investimento nell’edilizia, e ancora di più quello degli edifici storici. Il retrofit di un edificio storico è una operazione complessa che richiede grande competenza, esperienza e soprattutto trasversalità dei saperi, perché i cosiddetti tecnici, ingegneri e architetti, devono essere affiancati da restauratori, conservatori e storici dell’arte, ciascuno per le proprie responsabilità, e il team deve lavorare avendo come obiettivo non solo il recupero energetico del manufatto, eventualmente anche quello strutturale e quello architettonico, ma la conservazione del valore documentale del manufatto, che va trasmesso alle nuove generazioni”. Lo ha dichiarato il presidente di AiCARR, Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione, Francesca Romana d’Ambrosio presentando la continuità tematica tra il 50° Convegno internazionale e l’edizione 2017 di Climamed.







