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Bentivogli Fabbrica Futuro

Ecotassa auto, ecco i 17 modelli Fca azzoppati (gioiscono Citroen, Nissan, Hyundai e Bmw). L’analisi Fim-Cisl di Bentivogli

Ecco i modelli agevolati e quelli svantaggiati (soprattutto del gruppo Fca) per le nuove norme introdotte dal governo dal prossimo marzo per incentivare l'acquisto di auto ritenute meno inquinanti

L’ecotassa sulle auto farà vittime e vincitori. Le vittime? I modelli di Fca e il suo piano industriale di investimenti. I vincitori? Auto elettriche e ibride Citroen, Nissan, Hyundai, Volkswagen, Bmw. E non solo.

A lanciare l’allarme è Fim-Cisl, la Federazione Italiana Metalmeccanici della Cisl, che attraverso le parole di Marco Bentivogli, segretario generale, accusa il governo di voler azzoppare la produzione italiana delle auto. Ecco tutti i dettagli.

INCENTIVI ED ECOTASSA

Partiamo dall’inizio. Nella Legge di Bilancio 2019, il governo ha previsto, in via sperimentale, degli incentivi per chi acquista un’auto elettrica od un’auto ibrida ed un’ecotassa per chi, invece, a partire dal 1 marzo 2019 immatricola una vettura “inquinante”.

In particolare, il disegno di Legge prevede “un contributo parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro (CO2 g/km)”. Tra 0 e 20 grammi il contributo sarà pari a 6.000 euro e da 21 a 70 grammi sarà di 2.500 euro, con rottamazione di veicolodi categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4. In assenza della rottamazione, l’incentivo scenderà, rispettivamente, a 4.000 e a 1.500 euro.

Per provvedere alla copertura degli incentivi, il Governo ha previsto che “a decorrere dal 1° marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2021, chiunque acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 nuovo di fabbrica è tenuto al pagamento di un’imposta parametrata al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 160 CO2 g/km”.

Tra 161 e 175 grammi, l’imposta è pari a 1.100 euro. Si sale a 1.600 per i veicoli con emissioni tra 176 e 200 e la tassa sarà di 2.000 euro per le vetture con grammi di biossido di carbonio tra 201-250. Le automobili con emissioni superiori a 250gr per km saranno soggette ad imposta di 2.500 euro.

I MODELLI CHE NE BENEFICIANO

Il sistema bonus/malus ha certamente delle ricadute sul mercato, come denunciato dalla Fim-Cisl (vedi tabella sotto). Tra i modelli che trarranno beneficio della misura ci saranno, tra le auto elettriche, due modelli Citroen (C-Zero ed E-Mehari), Hyndai (Ioniq e Nuova Kona), Nissan (Nissan ed Evalia), Pegeout (iON e Tepee), Volkswagen (eGolf ed eIP), la Smart Eq for-two , la  Bmw i3, Kia Soul , Mitsubishi i Miev, Renault Zoe, Porshe Cayenne 3,0 E-Hybrid e tutti i modelli di Tesla.

I modelli ibridi, invece, sono tre di Kia (Niro Phev, Optima, Optima SW), due modelli Bmw (serie2 e serie 5)  e due Toyota (prius plug-in, prius full Hybrid) , la Mini Coutryman, Hyundai Ioniq, la  Mercedes GLC e Mitsubishi Outlander.

auto4I MODELLI AZZOPPATI

Ad essere penalizzati dalla tassa, invece, saranno 17 modelli del gruppo Fca: nove modelli Maserati (Ghibli B, 4pB, GT, Gran Cabrio B, Ghibli D, 4pD, Levante,  GT D, Gran Cabrio D) , la Renegade 2000 D e la Renagate 16 MJT, la 500X 2000 diesel, la Giulietta 1,4 B, la Giulia 2,0 B e la Stelvio B, la Ducato B e la Fiat Panda 1.2 Easy. I modelli vengono tutti prodotti in Italia, da Cassino a Mirafiori ed inevitabilmente ci saranno ripercussioni su produzione ed occupazione.

“Tra i modelli più colpiti dall’Ecotassa la Panda 12 Easy, il modello più venduto nel nostro Paese lo scorso anno con 124 mila nuove immatricolazioni, prodotta a Pomigliano e che sarà gravata da 300 euro di ecotassa”, ha affermato Marco Bentivogli.

 

 

FIM-CISL CHIEDE UN PASSO INDIETRO

“Il governo se vuole veramente fare il bene del Paese, deve immediatamente ritornare sui propri passi e rivedere il provvedimento e pensare ad un piano di investimenti mirato per la necessaria infrastruttura legata alla cambiamento tecnologico che è destinato a rivoluzionare il mondo della mobilità individuale e su cui non possiamo permetterci, come settimo Paese industrializzato al mondo, di stare fuori facendo regali ad altri paesi. Cosi si rischia di regalare ad altri lavoro e industria. Se c’è un sovranismo da sostenere è quello relativo alla fine della mortificazione della propria sovranità industriale che invece al momento si risolve, basta vedere nelle tabelle delle penalizzazioni in “prima le straniere”. Proprio in un momento in cui abbiamo convinto Fca a investire 5 miliardi di euro sull’auto elettrica”, ha affermato Bentivogli.

MIKE MANLEY: RIVEDREMO PIANO INVESTIMENTI

A fare intuire che Fca ne risentirà in particolar modo sono anche le parole dell’amministratore delegato di Fca Mike Manley: “Il provvedimento bonus/malus sugli incentivi ha cambiato lo scenario che abbiamo di fronte. Ma il piano non è assolutamente bloccato. Forse lo modificheremo. Ma potremo capire se e come sarà modificato solo quando saranno chiari gli effetti che la nuova legge potrà avere sul mercato”.

“Il Governo con l’ecotassa, che però all’ambiente non darà giovamento, ha cambiato i presupposti su cui era stato costruito, tra l’altro non risolvendo i problemi ambientali, ma favorendo solo i produttori esteri, altro che sovranismo”, ha commentato Bentivogli riguardo al piano Fca.

TRANSIZIONE DA GESTIRE IN  MODO APPROPRIATO

“Il governo deve capire che la transizione verso l’elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell’ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l’ambiente”, ha aggiunto Bentivogli.

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