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Quanto costeranno i paletti Ue a Ita e Lufthansa?

Cosa succede al dossier Ita-Lufthansa? E cosa combina Bruxelles? Fatti, numeri e il commento dell'analista Spazzali

 

Giorni decisivi per il futuro di Ita e dell’alleanza con la tedesca Lufthansa.

Manca una manciata di giorni e poi la Commissione Europea dovrebbe ricevere la risposta da parte del MEF e di Lufthansa sulle Statement of Objections inviate alle parti lo scorso 25 marzo.

Ecco fatti, numeri e approfondimenti.

LE TAPPE DELL’ALLEANZA ITA-LUFTHANSA E IL RUOLO DI BRUXELLES

La UE aveva dato un mese di tempo per rispondere ai rilievi mossi sull’acquisizione da parte del vettore tedesco di una quota di minoranza di Ita Airways ma sembra che sia il MEF che Lufthansa vogliano accelerare i tempi e quindi la risposta alla volta di Bruxelles dovrebbe partire dal quartier generale di Francoforte già entro la fine della settimana prossima.

L’Europa sulle nozze tra Ita e Lufthansa ha sollevato una serie di obiezioni, quasi tutte legate a delle sovrapposizioni di rotte da e per Roma Fiumicino, sia di ITA e sia Lufthansa, che però nella realtà non esisterebbero.

Quindi la risposta del vettore tedesco molto probabilmente si concentrerà sulle rotte europee, che sono in sovrapposizione, in particolare quelle che vedono la Capitale italiana e Milano Linate collegare Monaco, Francoforte, Bruxelles, Zurigo, Ginevra, Dusseldorf, Amburgo, Vienna e Stoccarda.

Sembra che Bruxelles teme che venga ridotta la concorrenza su tre filoni di rotte: quelle a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale, dove i competitor sono i vettori low-cost, come Ryanair e WIZZ e che in molti casi operano da aeroporti più remoti;  le rotte di lungo raggio tra l’Italia e gli Stati Uniti, Canada e Giappone, considerando le attività di Ita, Lufthansa e dei suoi partner appartenenti alla joint venture di Star Alliance come se fossero un’unica entità, e dunque assieme a United Airlines, Air Canada e All Nippon Airways,  e che si crei o venga rafforzata la posizione dominante di Ita nello scalo di Milano Linate.

Dopo che il Mef e il colosso tedesco avranno risposto alle obiezioni della UE, la data fatidica è quella fissata per il prossimo 6 di giugno, quando la Commissione si dovrebbe pronunciare sull’investimento di 325 milioni del gruppo tedesco per acquisire il 41% del capitale di Ita proprio a ridosso delle elezioni europee.

Ecco il perché Lufthansa e il Mef hanno deciso di inviare molto prima della scadenza la risposta alle S.O. proposte dalla DG COMP in modo da sollecitare la Commissione a fornire una risposta prima della scadenza inizialmente prefissata.

L’ANALISI DI SPAZZALI SU ITA-LUFTHANSA

Ma quanto costerebbero realmente le remedies proposte dall’unione Europea a Ita e Lufthansa?

Risponde a Startmag Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di Azzurra Air e che segue ormai da tempo il dossier ITA Airways e che sui paletti posti dalla Commissione UE sulle nozze ITA-Lufthansa aveva già espresso in precedenza molta preoccupazione per la anomala lentezza dimostrata dalla Commissione nel gestire il dossier.

Spazzali ha elaborato per Start Magazine i dati economici delle rotte messe sotto la lente di ingrandimento della UE e i numeri sono a dir poco impressionanti: “La UE – spiega Spazzali – ha calcolato i costi delle remedies sulla base dei dati economici e di traffico degli anni 2021, 2022 e solo in parte del 2023. Il dato economico che si aggira attorno ai 640 milioni di euro, e che riguarda il fatturato stimato sulle rotte oggetto di indagine, a mio avviso è corretto nel calcolo ma errato nel ragionamento.”

Spazzali afferma che “Ita oggi non è più la compagnia aerea che operava un anno fa, infatti nel 2024, si ritroverà ad operare nuove destinazioni sia sul network di lungo raggio ma anche in Europa con un sensibile aumento delle frequenze e una stabilizzazione di quelle che già sta operando. Quindi il calcolo andrebbe fatto in prospettiva. Ovvero quanto inciderebbero queste remedies nei prossimi 5 anni e che impatto avrebbero nel bilancio di entrambe le compagnie?”.

Spazzali nell’illustrare i dati della sua elaborazione spiega che solo nel 2024 ammesso e non concesso che Lufthansa e Ita accettino di ridurre le rotte così come richiesto dalla UE, l’impatto complessivo nel solo 2024 sarebbe di quasi 900 milioni di Euro tasse escluse. Un salasso per qualsiasi compagnia aerea.

Aggiunge Spazzali: “Fare delle ipotesi su come ripartire questo importo tra le due compagnie aeree al momento non è possibile, in quanto la gestione di ITA non è ancora passata nelle mani di Lufthansa e non si sa quali di queste remedies saranno effettivamente attivate”. Spazzali ha poi concluso affermando che “Sicuramente ci sono delle sovrapposizioni sulle rotte europee ma su quelle di lungo raggio la UE non può assolutamente mettere sullo stesso piano l’operazione di acquisizione di ITA da parte di Lufthansa, e il coinvolgimento della Joint Venture Star Alliance con altre compagnie aeree appartenenti all’alleanza. È come se il governo degli Stati Uniti d’America a seguito della fusione tra due compagnie aeree americane, che operano voli da e verso l’Italia in collaborazione con ITA, dovessero chiedere alla stessa Ita di mollare dei voli sulle rotte con gli USA perché altrimenti la fusione non potrebbe avere luogo. Speriamo che la DG COMP su questo punto specifico faccia immediatamente marcia indietro”.

CHE COSA DICE MSC

Della vicenda ITA-Lufthansa a margine del convegno su “Modalità e sfide future tra sviluppo delle reti e crescente instabilità globale” organizzato da Regione Lombardia nei giorni scorsi nell’ambito del G7 dei Trasporti a Milano ha parlato anche Soren Toft amministratore delegato del Gruppo Msc, “Ita Airways per noi è un capitolo chiuso”. Ha dichiarato Toft: “Ciclicamente leggiamo indiscrezioni di stampa, che ci vedono coinvolti in questa partita, ma adesso c’è un’operazione con Lufthansa”.

IL PENSIERO DI RYANAIR

Va poi registrata la presa di pozione da parte dell’ad di Ryanair Eddie Wilson, il quale ha recentemente dichiarato alla stampa che secondo lui la fusione tra Ita e Lufthansa si farà, ma che non porterà più connettività all’Italia, l’ad della compagnia di Dublino ha poi dichiarato che secondo lui i tedeschi si limiteranno solo a portare i passeggeri a Monaco e Francoforte.

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