Ursula von der Leyen ha firmato martedì il regolamento attuativo per imporre dazi fino al 35,3 per cento sui veicoli a batteria importati dalla Cina per compensare i sussidi di cui beneficiano i produttori cinesi. I negoziati per trovare una soluzione negoziata attraverso impegni sui prezzi erano in corso, ma l’ultimo momento utile si stava avvicinando. La scadenza per introdurre i dazi era prevista mercoledì.
Le aliquote applicate, che si aggiungono al dazio attuale del 10 per cento, variano a seconda del produttore: 17 per cento per BYD, 18,8 per cento per Geely, 35,3 per cento per SAIC, 7,8 per cento per Tesla, 20,7 per cento per le società che hanno cooperato e 35,3 per cento per quelle che non hanno cooperato. I dazi rimarranno in vigore per cinque anni. Il pericolo di una guerra commerciale è reale, dopo che Pechino ha già adottato rappresaglie sul cognac e ne minaccia altre su carne di maiale e prodotti caseari. Ma la storia sui veicoli elettrici non è finita. I negoziati sugli impegni sui prezzi proseguiranno. La Commissione potrebbe fare marcia indietro nei prossimi mesi in caso di accordo con la Cina o con singole società.
Come proseguiranno i negoziati sui prezzi minimi offerti dalla Cina
Una squadra di negoziatori della Commissione è pronta a partire per la Cina per concludere i negoziati. Ma non è ancora arrivato il momento. Rispetto all’estate, il governo di Pechino e i singoli produttori hanno presentato offerte migliori nel corso delle ultime settimane. Tuttavia non c’è ancora un compromesso sul prezzo minimo.
Gli impegni sui prezzi sono un impegno di un esportatore di non vendere sotto un certo prezzo che permette di eliminare i sussidi dannosi. Inoltre l’Ue non è ancora soddisfatta dai meccanismi proposti per applicare e garantire i prezzi minimi. L’inchiesta della Commissione non ha frenato il flusso di auto elettriche dalla Cina verso l’Ue. Al contrario.
Dal suo avvio nell’ottobre 2023, la quota di mercato delle importazioni di veicoli elettrici cinesi è passata dal 7,3 al 14,1 per cento. La quota di auto elettriche cinesi registrate nell’Ue è passata dal 22,8 al 27,2 per cento.