Sono due i dati che è possibile estrapolare dai numeri più recenti sulle immatricolazioni di nuove vetture di Acea, l’associazione costruttori automobilistici che operano in Europa: il primo ha a che fare con l’inchiodata del marchio statunitense Tesla. In aprile l’azienda guidata da Elon Musk nei mercati Eu27+Efta+Uk ha registrato 7.261 immatricolazioni, in flessione del 49% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Il secondo riguarda invece l’accelerazione di Saic Motors, tra i più arrembanti marchi d’auto d’origine asiatica. Ma procediamo con ordine.
L’INCHIODATA DI TESLA IN NUMERI
Con l’ultima frenata la quota di mercato di Tesla nel Vecchio continente è scesa allo 0,7% dall’1,3%. Nel primo quadrimestre dell’anno, le immatricolazioni sono state 61.320, -38,8% su anno, con quota di mercato che si è progressivamente ridotta dal 2,2 all’1,4%. Per quanto riguarda la sola Unione europea, le immatricolazioni di Tesla ad aprile sono state 5.475, con un -52,6% su anno e quota di mercato scesa allo 0,6% dall’1,3%.
Sommando i vari risultati mensili conseguiti finora si scopre che nei primi quattro mesi del’anno le immatricolazioni delle auto elettriche texane sono state 41.677, in calo del 46,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con quota dimezzata all’1,1% rispetto al 2,1% del medesimo periodo 2024.
LA CORSA DI SAIC
Parallelamente, corre a gran velocità Saic Motor che ad aprile in Europa (Eu27+Efta+Uk) ha visto le immatricolazioni salire del 24,5% a 21.677 unità: numeri che hanno permesso di raggiungere il 2% di mercato dall’1,6%. Nei primi quattro mesi di quest’anno le immatricolazioni sono state 100.011 (+31,2%) con quota al 2,2% dall’1,7%.
Nella sola Unione europea le immatricolazioni di Saic Motor sono state 17.440 nel mese di aprile (con un balzo ancora più evidente del 54% e una quota di mercato che ha raggiunto l’1,9% dall’1,2% di partenza), e 69.771 nel primo quadrimestre (+52,4% e quota all’1,9% dall’1,2%). E lo scorso 15 maggio la nuova nave cargo Anji Ansheng capace di trasportare 9mila vetture ha puntato la prua verso l’Europa per il suo viaggio inaugurale. Il primo di decine di migliaia per la 35esima nave della flotta.
UNA CORSA PARTITA 40 ANNI FA
Non deve sorprendere il dinamismo di Shanghai Automotive Industry Corporation: la casa cinese oltre a non essere limitata come Tesla dal fatto di produrre esclusivamente Bev, ha poi avuto un ottimo insegnante, Volkswagen. L’azienda tedesca – tra i marchi dell’automotive più attivi e da più tempo in Cina – aveva siglato una jv con Saic nel lontano 1984 che ha permesso negli anni ai cinesi di incamerarne il know-how. Le ambizioni internazionali del marchio asiatico già nel 1997 avevano attratto un altro colosso occidentale: General Motors.
L’ARRIVO IN EUROPA
Non tutti poi sanno che Shanghai Automotive Industry Corporation corre dal 2007 sulle nostre strade, avendo acquisito la britannica Mg. Mentre ora intende rafforzare il presidio, anche con nuovi marchi come Intelligent Mobility – Im, presentato al Salone di Ginevra 2024. L’azienda cinese potrebbe annunciare due nuove fabbriche Mg entro l’estate secondo Automotive News Europe che cita fonti a conoscenza della questione.
LA ZAVORRA DEI DAZI
Questo perché le auto elettriche benché a marchio britannico sono made in China e perciò dallo scorso ottobre vengono zavorrate da un’ulteriore tariffa del 35,3%, l’aliquota più alta, che si somma al 10% standard per i veicoli importati nell’Ue. Nel primo bimestre di quest’anno le vendite complessive di Mg sono cresciute del 21% a 39.202 auto rispetto allo stesso periodo del 2024, ma i dazi voluti da Bruxelles per tutelare i marchi autoctoni hanno contribuito a far scendere le vendite Bev dell’azienda nel portafogli di Saic di oltre il 50% a 5.509. Per questo Saic ora vuole produrre direttamente in loco. Resta da capire dove, anche se probabilmente proprio come la connazionale Byd dirigerà i propri investimenti nei Paesi che si sono opposti ai dazi di Bruxelles alla Cina.