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bus euro2 Trasporto pubblico locale

Ecco come Confindustria invoca lo Stato per ripianare i buchi del trasporto pubblico locale

Trasporto pubblico locale: anatomia di una crisi. Le associazioni confindustriali di settore stimano risorse mancanti per il 2023 in circa 1.700 mln euro. Per garantire un sostenibile equilibrio economico del settore occorrerebbero oltre 5,1 mld euro, chiedono le associazioni di Confindustria. Tutti i dettagli su un'audizione parlamentare

 

Mancati ricavi, extracosto carburanti ed energia elettrica e dinamica inflattiva. Sono queste le tre principali voci che pesano con un segno negativo sui bilanci del trasporto pubblico locale. E le cifre sono da capogiro. “Per garantire un sostenibile equilibrio economico del settore occorrerebbero oltre 5,1 mld euro aggiuntivi nel periodo 2021-2024, di cui circa 2.4 mld di euro per compensare perdite di ricavi, extracosti dei carburanti e incremento inflazione di fondo negli anni 2021 e 2022”. A dirlo sono i tecnici di Agens, l’Associazione che rappresenta gli interessi del settore dei trasporti e dei servizi nel sistema di Confindustria, nel corso dell’audizione in Commissione trasporti di Camera e Senato, con le associazioni Anav (autotrasporto viaggatori) e Asstra (aziende di trasporto regionale e locale).

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: NEL 2023 RISORSE MANCANTI PER 1.700 MILIONI DI EURO

Agens stima risorse mancanti per il 2023 in circa 1.700 mln euro e le prospettive per il 2024 non sono migliori. “Per il 2024 è prevista un’inflazione ancora elevata (+2,9% secondo le ultime stime BCE) – scrive Agens – ed una perdita di ricavi tariffari non inferiore al 6% rispetto al dato pre covid, per un fabbisogno ad oggi non coperto di oltre 1 mld di euro”.

SOLO PER RIPIANARE I DANNI DELL’INFLAZIONE SERVONO 700 MILIONI DI EURO

Agens, nella sua analisi con le altre due associazioni di settore in Confindustria come Anav e Asstra, sottolinea che la crisi energetica ha riacceso la dinamica inflativa e che le risorse aggiuntive “stanziate dalla legge di bilancio 2022 sul Fondo Nazionale TPL non consentono neanche il recupero della inflazione programmata pregressa”. Solo per garantire il “recupero dell’inflazione pregressa e l’adeguamento all’inflazione programmata 2023 occorrerebbe incrementare la dotazione annua del FNT per almeno 700 mln di euro da destinare in via prioritaria alla rivalutazione dei corrispettivi”. Proprio su questo punto è intervenuto Stefano Rossi, vicepresidente di Agens che ha presentato lo studio alla Camera. “La grave impennata dell’inflazione – ha detto il vicepresidente Rossi di Agens – ha reso improcrastinabile la necessità di adeguamento e indicizzazione del fondo nazionale per il Tpl, che allo stato manca di una cifra stimata intorno ai 700 milioni, così da adeguare all’inflazione i corrispettivi dei contratti di servizio delle aziende e che si aggiunge all’incompiuto riconoscimento del grave aumento dei costi carburanti ed energia e dei mancati ricavi del periodo pandemico. Collegato a questo, l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL che parte da una piattaforma presentata dalle organizzazioni sindacali con valori importanti”.

I FONDI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE NELL’ULTIMA LEGGE DI BILANCIO

L’ultima legge di Bilancio ha stanziato per il Fondo nazionale TPL un importo pari, rispetto alla dotazione 2021, a +100 milioni di euro per l’anno 2022, +200 milioni di euro per l’anno 2023, +300 milioni di euro per l’anno 2024, +395 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025. Questi fondi, secondo le associazioni confindustriali del settore, non bastano, soprattutto per rispondere alle spinte inflattive in atto. Ma non solo. I tecnici di Agens rilevano una “carenza di risorse in conto esercizio” non adeguate a:

  • garantire adeguamento inflattivo
  • compensare incremento costi operativi e di esercizio per l’immissione nelle flotte dei nuovi mezzi ad alimentazione alternativa
  • finanziare l’incremento dei livelli di offerta, in coerenza con gli investimenti infrastrutturali, essenziale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di shift modale dal trasporto privato verso il trasporto pubblico definiti dal PNRR
  • consentire al sistema produttivo di far fronte ai rilevanti incrementi di costi attesi per il rinnovo del CCNL autoferrotranvieri (la proposta di piattaforma sindacale dell’11 luglio u.s. presenta una richiesta di aumento complessivo del 18% e un maggior costo a regime quantificabile per il settore del TPL in 900 mln €)”.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: GLI INCREMENTI DI INFLAZIONE E RINNOVO DEI CCNL PER IL 2024

Dal 2024 i conti, per il trasporto pubblico locale, saranno ancora più salati. A pesare sarà “l’incremento dei costi operativi e di esercizio dei nuovi mezzi ad alimentazione alternativa progressivamente immessi nel parco rotabile, incremento riassorbibile solo nel medio/lungo periodo” e “il rinnovo del CCNL autoferrotranvieri per un maggior costo che a regime, in base alle richieste contenute nella proposta di piattaforma sindacale, è quantificabile in 900 mln di euro”.

CHI RAPPRESENTA AGENS

Agens, come detto, è l’Associazione che rappresenta gli interessi del settore dei trasporti e dei servizi nell’ambito di Confindustria, è presieduta da Arrigo Giana e il suo Direttore Generale è Fabrizio Molina. Dispone di numerosi vicepresidenti: Amalia Colaceci, Filippo Contino, Francesco Parlato, Federica Santini, Gianpiero Strisciuglio, Stefano Rossi.

Agens rappresenta importanti realtà del trasporto pubblico locale italiano:

  • AMTS CATANIA SpA
  • N.M. S.p.A.
  • Arriva Italia s.r.l.
  • AST S.p.A.
  • ATAC S.p.A.
  • ATM S.p.A.
  • Autoguidovie S.p.A.
  • Busitalia Campania S.p.A.
  • Busitalia – Sita Nord S.r.l.
  • Busitalia Veneto S.p.A.
  • Cotral S.p.A.
  • Dolomiti Bus S.p.A.
  • Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.
  • Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici S.r.l.
  • Ferservizi S.p.A.
  • Italferr S.p.A.
  • Mercitalia Logistics S.p.A.
  • Mercitalia S&T S.r.l.
  • Rail Cargo Carrier Italy S.r.l.
  • Simet S.p.A.
  • STN – Società Trasporti Novaresi S.r.l.
  • TPL Linea S.r.l.
  • Trenord S.r.l.

TUTTI I NUMERI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Il Trasporto pubblico locale, nelle sue diverse modalità (trasporto su strada, trasporto ferroviario, metropolitane, tram, ecc.) genera ogni anno oltre 11 miliardi di euro di fatturato e trasporta oltre 5,5 miliardi di passeggeri per 2 miliardi di corse-Km attraverso poco meno di 900 gestori. Nel settore sono impiegati 114.000 addetti, secondo i dati Osservatorio Nazionale TPL – Relazione annuale 2019-2020.

GLI IMPATTI DEL COVID E DELLA CRISI ENERGETICA SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Agens, nel suo intervento alle Camere, ha sottolineato come il settore sia stato fortemente impattato prima dall’emergenza sanitaria per il Covid-19 e poi dalla crisi energetica. “Il crollo della domanda ha raggiunto nel periodo del lockdown del 2020 livelli superiori al 90% rispetto ai valori normali, con una perdita di ricavi da traffico su base mensile di oltre 250 milioni di euro. Il crollo della domanda e le conseguenti perdite di ricavi da traffico e redditività delle imprese del settore sono proseguiti per tutto il 2020, ma anche nel successivo biennio 2021-2022 e a tutt’oggi non sono ancora stati recuperati i livelli di domanda e di ricavi da traffico pre Covid – si legge nella relazione -. Secondo le nostre stime, avvalorate dai dati di monitoraggio periodico pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la perdita di passeggeri si è attestata mediamente al 55% nell’anno 2020 rispetto ai livelli antecedenti al Covid, tra il 35% e il 30% nel 2021 e nel 1° trimestre 2022, ed è attualmente ancora lungi dall’essere riassorbita”.

LA CRISI ENERGETICA TRAVOLGE IL TRAPORTO PUBBLICO LOCALE

A questi numeri si aggiungono quelli della crisi energetica deflagrata con il conflitto in Ucraina che ha generato l’esplosione dei prezzi dell’energia e dei carburanti, seconda voce di costo per le imprese di TPL dopo il personale. “Secondo le elaborazioni dei competenti Uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli incrementi di prezzo del gasolio (+27% nel secondo quadrimestre 2022 rispetto all’analogo periodo del 2021) e gli incrementi di prezzo del metano (+125%) hanno comportato un maggior costo per l’acquisto dei carburanti sostenuto dalle imprese del settore di circa 120 mln € nel secondo quadrimestre 2022 – scrive Agens -. Valori pressoché analoghi si sono registrati nel primo quadrimestre 2022 e sono stimati dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il terzo quadrimestre di quest’anno, per un extracosto complessivo sostenuto dalle imprese di TPL nel 2022 quantificabile in circa 280 mln €, già al netto degli effetti delle riduzioni di accisa. A ciò vanno a sommarsi gli effetti dell’incremento di costo dell’energia elettrica che, considerando esclusivamente il costo dell’energia elettrica impiegata per l’alimentazione dei mezzi utilizzati nei servizi di TPL, sono quantificabili in oltre 400 mln € nel 2022. Ma il trend di incremento dei prezzi di carburanti ed energia è proseguito anche nel 2023 per un extracosto complessivo annuo gravante sulle imprese del settore stimabile in oltre 450 mln €, in assenza, finora, di misure di sostegno da parte dello Stato”.

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