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Ducati contro Lamborghini su contratto e orario di lavoro

A una ventina di chilometri da Sant'Agata Bolognese, dove ha sede Lamborghini, per il contratto integrativo aziendale si faranno scelte ben diverse: Ducati dice no alla settimana corta. Questo nonostante entrambi i marchi siano controllati da Audi-Volkswagen

Il grido di vittoria di Fiom e Fim per essere riusciti a strappare a Lamborghini condizioni contrattuali insperate ancora riecheggia nella Motor Valley, ma almeno a breve non se ne sentiranno altri: l’altro grande marchio emiliano Ducati – che a dirla con le parole di Bruno Lauzi “sa di velocità” – ha fatto sapere che non intende mettersi in scia a Lamborghini per le varie concessioni incluse nel rinnovo contrattuale ai dipendenti dell’emblema col toro.

DUCATI NON INSEGUE LAMBORGHINI

Nelle officine e nei capannoni di Borgo Panigale, insomma, in cui si sta discutendo del contratto integrativo aziendale, si continuerà a lavorare secondo il calendario tradizionale: “Quando i marchi sono boutique che fanno oggetti di straordinario lusso come Lamborghini, si possono sicuramente permettere determinate scelte, ma credo che se il territorio produttivo andasse per intero in quella direzione sarebbe un problema per i lavoratori, creando una perdita di competitività e una riduzione dei posti di lavoro”, ha detto Claudio Domenicali (nella foto), amministratore delegato di Ducati, che nelle sue scelte deve rispondere al gruppo Audi-Volkswagen, esattamente come Lamborghini.

PERCHE’ PER DOMENICALI NON SI CORRE CON LA SETTIMANA CORTA

Secondo le stime di Domenicali, una prospettiva di totale applicazione del sistema della settimana corta rischierebbe di far lievitare il costo del lavoro “anche del 20%” e potrebbero accentuare la “desertificazione” del sistema produttivo in un settore, quello dell’automotive, che non sta vivendo i suoi giorni migliori, tra l’alto costo delle materie prime, l’inflazione e la transizione energetica.

AUMENTI E BONUS IN ARRIVO?

E per quanto riguarda la posizione lavorativa dei dipendenti, in Ducati si stanno concertando “i dettagli del rinnovo del contratto, che è molto impegnativo”, dice il manager che, parlando di stipendi, sottolinea il fatto che “quest’anno i lavoratori” abbiano avuto “un incremento importante per effetto del contratto a luglio e ne avranno un altro per l’integrativo e riteniamo che sia equilibrato”.

Non è un mistero che in merito gli operai dopo la vittoria nelle competizioni, coi titoli di Moto Gp, Superbike e Supersport ad arricchire la propria hall of fame, si aspettino un premio in denaro, come del resto già accadde l’anno scorso, quando l’azienda aggiunse mille euro in busta paga anche per consentire ai propri dipendenti di arginare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Il bonus potrebbe e dovrebbe arrivare, ma sulla settimana corta non ci sono speranze. “Non credo che andremo assolutamente nella stessa direzione, ritengo anzi che sia un percorso sbagliato”, taglia corto Domenicali.

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