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Crollo ponte Morandi? Omesso controllo, colpevole superficialità, brama di profitto. Parola di Mattarella

"Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell'incuria, dell'omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto" Ecco che cosa ha scritto il capo dello Stato, Sergio Mattarella

 

“Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell’incuria, dell’omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto” Ecco la frase-clou, senza tanti giri di parole, contenuta nell’intervento del capo dello Stato, Sergio Mattarella, pubblicata oggi dal quotidiano genovese Secolo XIX.

Nel giorno della commemorazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, “che tanti lutti, tante sofferenze e tante difficoltà ha creato alla operosa città di Genova e ai suoi abitanti”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto un saluto sulle pagine del Secolo XIX, accogliendo l’invito del direttore Luca Ubaldeschi e del senatore a vita e architetto genovese Renzo Piano, che ha curato l’edizione speciale odierna del quotidiano del gruppo Gedi-Repubblica-Espresso.

“Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non è trascorso invano”, scrive Mattarella. “Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione. Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di ‘rammendare’ la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due”.

Rammendare, però, specifica il Presidente, “non significa cancellare”. Il nuovo ponte, infatti, “ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall’uomo, che si poteva e doveva evitare. Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell’incuria, dell’omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto”.

Nei difficili frangenti di un anno fa “fu ben chiaro che la tragedia di Genova era la tragedia dell’Italia intera e che tutta l’Italia si stringeva, in un abbraccio ideale, attorno a Genova e ai genovesi”, ricorda Mattarella. Per lui, tornare a Genova, il 14 agosto di quest’anno, vuol dire innanzitutto: “fare memoria, dolorosa e composta, delle quarantatré persone che rimasero uccise” per ribadire “la vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana alle loro famiglie”. Ognuna di esse “aveva una sua storia, una sua provenienza geografica, un universo di relazioni e di affetti, un volto, un nome. Nel loro nome dobbiamo pretendere che la giustizia vada fino in fondo, senza remore, svelando responsabilità e sanzionando colpevoli”.

La presenza, oggi, delle più alte istituzioni a Genova, conclude Mattarella, “ha il significato di testimoniare unanime sostegno, non solo a parole, a una città e alla tenacia e al coraggio dei suoi abitanti, che hanno diritto alla rinascita economica e sociale attraverso lo sviluppo di una rete di infrastrutture e servizi capace di accompagnarne ed esaltarne lo spirito imprenditoriale”.

LA NOTA DI ASPI

Un caso polemico nell’anniversario del crollo del Ponte ha visto contrapposti i familiari delle vittime e i vertici della società del gruppo Atlantia. Ecco che cosa ha messo per iscritto Autostrade per l’Italia: “Abbiamo sentito il dovere morale di essere presenti con una rappresentanza dei vertici aziendali alla funzione religiosa di commemorazione delle vittime della tragedia del 14 agosto 2018, dopo aver fortemente condiviso questa valutazione con il Sindaco Bucci, per condividere questo momento di dolore, ricordo e raccoglimento con chi ha sofferto e continua a soffrire per la tragedia e per testimoniare la nostra vicinanza all’intera comunità di Genova e alle sue istituzioni. Preso atto della richiesta di non partecipare alla funzione proveniente da alcuni familiari delle vittime, che ci è stata resa nota dalla Presidenza del Consiglio, abbiamo ritenuto di seguire la funzione religiosa dalla Direzione di Tronco di Genova affinché questo importante momento di raccoglimento e ricordo non venisse perturbato da qualsiasi forma di polemica”. “Autostrade per l’Italia continuerà ad adoperarsi senza sosta per supportare la comunità di Genova e i familiari delle vittime, e per far emergere la verità sulla tragedia”.

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