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Nexperia, tutto sulla crisi tra Paesi Bassi e Cina: che succede a Volkswagen e Mercedes?

I Paesi Bassi e la Cina stanno cercando di gestire la crisi bilaterale legata al controllo dell'azienda di microchip Nexperia, fondamentale per l'industria automobilistica. Ecco novità, dichiarazioni, contesto e reazioni dei costruttori di veicoli tedeschi

I Paesi Bassi e la Cina stanno cercando di gestire la crisi bilaterale iniziata con Nexperia, l’azienda di microchip controllata da una società cinese di cui il governo olandese ha assunto il controllo lo scorso 30 settembre, ufficialmente per prevenire possibili trasferimenti di tecnologie.

LA CRISI DI NEXPERIA, IN BREVE

L’intervento dell’esecutivo olandese è legato al fatto che il gruppo cinese Wingtech, ovvero l’azionista di controllo di Nexperia, era stato inserito dagli Stati Uniti in una “lista nera” con l’accusa di stare aiutando le autorità di Pechino ad acquisire tecnologie sensibili per la manifattura di microchip, un settore nel quale il paese è in ritardo. Le restrizioni commerciali applicate su Wingtech sono state poi estese a Nexperia, in quanto sua controllata.

Così, per evitare che Nexperia trasferisse in Cina – dove comunque è già attiva – le sue attività, lasciando “scoperta” l’Europa, i Paesi Bassi hanno deciso di prendere il controllo dell’azienda richiamandosi a una legge degli anni Cinquanta. In risposta, la Cina – dove ha sede Wingtech, che peraltro è quotata sulla borsa di Shanghai – ha vietato l’esportazione dei prodotti di Nexperia confezionati nel paese.

LE CONSEGUENZE CONCRETE

L’intera vicenda rischia di avere conseguenze pesanti per l’industria automobilistica europea: i semiconduttori realizzati da Nexperia non sono particolarmente sofisticati ma sono fondamentali per la produzione di veicoli – servono, ad esempio, a far funzionare gli interruttori o i comandi del volante -, e ogni singola vettura può contenerne centinaia.

È vero che la manifattura della maggior parte dei chip di Nexperia si svolge in Europa, ma la fase finale di confezionamento avviene in Cina: per questo il divieto di esportazione imposto da Pechino ha allarmato il settore automotive del Vecchio continente.

LA CONVERSAZIONE TRA I MINISTRI OLANDESE E CINESE

Martedì il ministro dell’Economia dei Paesi Bassi, Vincent Karremans, ha discusso con il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, sulla vicenda di Nexperia, ma le parti non sono riuscite a trovare un accordo: la situazione non sembra destinata a risolversi in tempi brevi, insomma, e lo scenario per le case automobilistiche potrebbe aggravarsi.

Karremans ha dichiarato che lui e Wang hanno fatto dei “passi avanti verso il raggiungimento di una soluzione”. Il ministero del Commercio cinese, però, ha rilasciato un comunicato dai toni meno concilianti. “Le misure adottate dalla parte olandese nei confronti di Nexperia hanno compromesso gravemente la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali”, si legge. “La Cina esorta la parte olandese ad agire nell’ottica generale di preservare la sicurezza e la stabilità” delle filiere.

Inoltre, la divisione cinese di Nexperia ha iniziato a operare in maniera più autonoma dalla sede centrale di Nimega, invitando i dipendenti a rifiutare, eventualmente, le “istruzioni provenienti dall’esterno”.

IL TIMORE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA TEDESCA

La Vda, l’associazione dell’industria automobilistica tedesca, ha invitato i governi a “trovare soluzioni veloci e pragmatiche” perché la situazione attuale “potrebbe portare a significative limitazioni alla produzione nel prossimo futuro, ed eventualmente anche a sospensioni della produzione se l’interruzione nelle forniture dei microchip di Nexperia non verrà risolta a breve termine”.

Le case automobilistiche europee, peraltro, devono fare i conti anche con i dazi statunitensi e con i controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare, utilizzate nei magneti per i veicoli. La Germania è il paese dell’Unione europea che produce ed esporta più vetture.

CHE SUCCEDE A VOLKSWAGEN

Martedì il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha fatto sapere essere in procinto di interrompere la produzione di due modelli – la Golf e la Tiguan -, negando però qualsiasi collegamento con la crisi di Nexperia. Secondo il giornale tedesco Bild, l’interruzione è in realtà legata proprio alla disputa sino-olandese sull’azienda di microchip, anche se un portavoce dell’azienda ha smentito questa ricostruzione a Reuters.

CHE SUCCEDE A MERCEDES-BENZ

Un’altra casa automobilistica tedesca, Mercedes-Benz, ha dichiarato di stare osservando attentamente gli sviluppi del caso Nexperia e di essersi assicurata scorte sufficienti per il breve termine.

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